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TITOLO INSERITO IL GIORNO 23/11/08 DAL BENEMERITO MASCHERATO
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Mascherato 23/11/08 18:26 - 583 commenti

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Il romanzo di Grossman guarda a Dickens (Pesach è un Fagin del Terzo Millennio), l'adattamento che ne fa Davidoff guarda al neorealismo. Ecco allora che non ci viene risparmiato nessun tic degli epigoni moderni di Zavattini & Co.: troupe leggera ed amalgama (è vero Bazin?) tra professionisti e non professionisti (lo sono anche i due efficaci protagonisti). Il montaggio alternato non simultaneo, però, è un escamotage degno di J.J.Abrams sicché calano sul film le stesse ombre di freddo calcolo che si addensano sulle opere dell'autore israeliano.

Pigro 26/09/10 09:11 - 9698 commenti

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La storia è magnifica: attraverso le trame parallele di un'organizzazione criminale (dickensiana?) che sfrutta buskers e di un ragazzo che cerca la padrona di un cane abbandonato siamo catapultati nel dedalo urbanistico-sociale di una Gerusalemme ricca di contraddizioni, emarginazioni, speranze e disillusioni. Il film riesce a restituire solo in parte questa ricchezza, privilegiando più il plot del suo senso e sposando l'inutile estetica della camera a spalla che qui non ha proprio ragione. Bravissima la protagonista. Doppiaggio da denuncia.

Cinegini 2/03/11 10:50 - 7 commenti

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Sarà che non sono un'amante di Grossman, sarà che le facce e le voci (soprattutto) dei personaggi sono a dir poco fastidiose o sarà il collegamento insano che il mio cervello ha fatto con uno splendido - e durissimo - Noi i ragazzi dello zoo di Berlino, contro il quale ha decisamente perso. Non lo consiglierei, ma non posso annoverarlo neppure tra i film pessimi.

Daniela 2/05/22 12:10 - 12695 commenti

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Ricercando il proprietario di una cagna smarrita, uno studente incontra una coetanea sfruttata da un bieco profittatore che tiene in suo potere un gruppo di ragazzi facendoli esibire come artisti di strada... Davidoff  mantiene l'impianto narrativo palesemente dickensiano del romanzo d'origine declinandolo secondo gli stilemi del cinema in presa diretta con macchina a mano, inquadrature sgembe, ricorso ad attori non professionisti ma il connubio tra l'approccio melodrammatico e quello semi-documentaristico risulta artificioso e poco convincente. Film più deludente che brutto. 

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