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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Dalla prima gravidanza (a dodici anni!) fino ai trionfi con "Amazing Grace", acclamatissimo album di gospel che la consegnò definitivamente alla storia, il film racconta buona parte della vita di Aretha Franklin con ovvie, ampie ellissi, per lasciare spazio a valide reinterpretazioni di classici (canta la Hudson!) e ai turbamenti di un'artista indubbiamente passata anche per momenti di grande frustrazione. Figlia di un reverendo di una certa rilevanza in città (Whitaker), presto separato da una moglie che trasmise alla figlia la passione per il canto, Aretha fu particolarmente scossa dalla morte della donna che l'aveva amata come nessun altro. Il grande salto dall'infanzia...Leggi tutto all'età dei primi album (di scarso successo) avviene in chiesa, quando la piccola canta con grande trasporto al funerale della madre: la voce cambia, matura, e ci ritroviamo proiettati al tempo in cui la Franklin incide in studio senza troppa convinzione con l'unico intento di azzeccare un successo. Alla Columbia, dove pure la apprezzano, scrivono per lei modeste pop songs e bisognerà aspettare ancora un po' prima di ascoltare la grande voce al servizio di brani più personali. Nel mezzo il matrimonio con Ted White (Wayans) che la traghetterà, facendole da manager, verso traguardi più ambiziosi contribuendo ad alimentarne il mito. Poi l'incontro chiave con Jerry Wexler (Maron), il mentore definitivo che le aprirà le porte del successo spianandole la strada verso il tipo di musica più adatta alle sue enormi potenzialità. Il biopic racconta molto, anche l'amicizia con Martin Luther King (Brown), ma - complice l'intima timidezza della protagonista - non riesce ad appassionare davvero alle vicende raccontate, che non affondano mai il coltello nella piaga e tendono soprattutto a mettere in luce le qualità canore della protagonista, che Jennifer Hudson, va detto, restituisce al meglio fornendo nel complesso un'ottima interprestazione. E' però una delle non troppe qualità del film, che se da un punto di vista puramente tecnico non offre il fianco a critiche (bella anche la morbida fotografia), si appoggia su una sceneggiatura scipita, lontana dai migliori esempi in tema, un mero resoconto delle apparizioni sui maggiori palchi americani (a partire dal Madison Square Garden) intervallato da qualche scena in studio di registrazione, qualche conflitto col marito, l'assunzione delle due sorelle come coriste (particolarmente riuscito il momento in cui le tre rielaborano insieme la "Respect" di Otis Redding intuendo subito come possa diventare una fenomenale hit) e solo accenni alle lotte a fianco delle minoranze che trasformarono la Franklin in un simbolo. Insomma, chi ne ha amato la musica e la voce non mancherà di apprezzare il film, gli altri faticheranno a trovare materiale sufficiente a rendere il tutto interessante da un punto di vista cinematografico o extra-musicale. Anche perché oltre due ore e venti, per quanto ben gestite, sono troppe.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/12/21 DAL BENEMERITO DANIELA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 4/02/22
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Daniela 24/12/21 21:17 - 12699 commenti

I gusti di Daniela

Un'infanzia difficile, i primi passi in carriera tra dubbi e difficoltà, il grande successo con i problemi ad essi legati, la caduta ed infine la resurrezione umana ed artistica: è la trama di questo film dedicato alla regina del soul, convenzionale come lo sono quasi sempre i biopic su star musicali che puntano tutto sul potere evocativo dei loro successi. Hudson è interprete adeguata ma la messa in scena, salvo un paio di momenti, è troppo piatta per coinvolgere/emozionare quando non sostenuta dalle note. In sintesi, un film ordinario che contiene canzoni straordinarie.
MEMORABILE: La messa a punto della versione di "Respect".  

Galbo 11/06/22 20:02 - 12419 commenti

I gusti di Galbo

Biografia filmata di una delle icone della musica soul e gospel americana. Personaggio indiscutibilmente interessante che il film non fa emergere in modo del tutto soddisfacente, limitandosi a tracciare alcuni momenti topici della sua vicenda umana e professionale, seppure in una "confezione" tecnica di ottimo livello. Dove il film eccelle è nella straordinaria interpretazione della Hudson le cui indubbie qualità canore la fanno degnissima interprete della Franklin. Notevole anche la prova di Whitaker.

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