Revolutionary road - Film (2008)

Revolutionary road
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

L’oscar la Winslet l'ha vinto per il contemporaneo THE READER, ma anche qui è senza dubbio la sua forte presenza, il suo personaggio caricato di grande intensità, a caratterizzare le fasi più riuscite del film. Senza di lei saremmo in presenza di un’opera come tante, ambiziosa ma penalizzata da un’ultima parte debole che tra ellissi e colpi di scena non richiesti palesa le frustrazioni degli autori, alla vana ricerca di qualcosa che potesse in qualche modo dare un significato pieno al loro lavoro. Invece concludere così dimostra solo quanto a volte la semplicità, metro usato fin lì dal film, sia assolutamente da preferire...Leggi tutto per ritmo ed efficacia. Perché la sceneggiatura aveva dimostrato una sua indubbia forza, capace di districarsi con abilità tra le sabbie mobili di un soggetto piuttosto povero e risaputo, e laddove deficitava era il cast a salvare comunque la situazione. Certo, DiCaprio non è all’altezza della sua ex compagna dei tempi di maggior gloria per entrambi, ma va detto che fa la sua parte senza demeritare e riesce a reggere la maturità dello script confermandosi buon attore. Difficile invece trovare un senso agli interventi della brava quanto sprecata Kathy Bates, madre premurosa di un giovane con gravi problemi mentali (il cui ruolo di grillo parlante, di osservatore disinibito e sfacciato dei problemi della coppia protagonista, appare posticcio, deviazione necessaria solo a dare visibilità a qualche personaggio secondario). Non era così che andava incrementato lo spessore della storia. Anche perché il ritmo sovente latita e non basta qualche pallida giustificazione autoriale a giustificarne l’assenza. La vicenda sembra quasi seguire quelli che avrebbero potuto essere i destini dei due naufraghi del Titanic se lui si fosse salvato (tra l’altro anche l’ambientazione nell’America degli Anni Trenta collima): giovani di belle speranze che si credono meravigliosi, diversi da tutti e scoprono invece la monotonia del tran-tran familiare con la conseguente difficoltà ad uscirne. Problemi comuni a molti, un bell’approccio realista nobilitato da certi dialoghi e dalla già ampiamente sottolineata bravura della Winslet. Peccato fiinisca in modo tanto contorto (anche formalmente): la conclusione è fondamentale, in film simili.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/02/09 DAL BENEMERITO GALBO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 8/04/09
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Galbo 12/02/09 19:15 - 12410 commenti

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Negli anni '50 in un sobborgo di New York una giovane coppia vede progressivamente sfumare i propri sogni e ideali in una vita piena di conformismo. Tratto da un romanzo omonimo di Richard Yates, il film di Sam Mendes si occupa del progressivo disfacimento della vita di coppia borghese, così come nell'altro celebre film dello stesso regista, American Beauty. L'ottima sceneggiatura del film ha il suo punto di forza nei dialoghi; molto buona la caratterizzazione ambientale così come la prova dei due protagonisti, veramente impeccabili.

Venticello 16/02/09 17:43 - 63 commenti

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Prima o poi tutti ci ritroveremo a fare i conti con i nostri sogni e le nostre ambizioni paragonandoli alla nostra vita reale. A questo punto si trova la coppia di protagonisti di questo splendido affresco ambientato nell'America negli anni '50. Nessuno dei due reggerà il confronto ed inevitabilmente si scivolerà nel dramma. Kate Winslet superlativa e, mi auguro, da Oscar, DiCaprio non male ma come al solito non convince fino in fondo, regia ottima e film superiore anche al seppur ottimo American Beauty. Tratto da un bellissimo romanzo di Yates.
MEMORABILE: Superlativo il personaggio del picchiatello, unico personaggio a mantenere una visione lucida sulla situazione e forse per questo considerato pazzo.

Harrys 21/02/09 23:43 - 687 commenti

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Eccezionale. Sam Mendes non delude: il suo stile è inconfondibile. Grande la Winslet, un po' meno Di Caprio (non di certo aiutato dal personaggio da interpretare: un irritante bamboccione). Geniale il personaggio e l'interpretazione di Michael Shannon. Il sublime finale, inteso come ultima sequenza, mi ha ricordato molto quello di Non è un Paese per Vecchi: la parola concessa proprio ai "vecchi". È un film che "rischia" di suscitare forte empatia, soprattutto per chi apprezza e s'intede d'arte ed ambisce ad un tipo di vita non standardizza.

Mascherato 25/02/09 16:53 - 583 commenti

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Revolutionary Road è l'Overlook Hotel. Ed il film di Mendes è un horror (con tanto di nuova coppia che arriva al posto di quella "maledetta") nel quale l'esteta Sam si trattiene più che in passato lasciando invece liberi i suoi protagonisti di esplodere sullo schermo in tutta la loro bravura. Di Caprio e la Winslet, tuttavia, condividono la riuscita del film con le scenografie (Kristi Zea, Debra Schutt), i costumi di Albert Wolsky e la fotografia di Roger Deakins che rimandano alle opere di Edward Hopper, la musica, martellante e disturbante di Thomas Newman. Perfetto.

Cotola 27/02/09 20:42 - 9075 commenti

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Stereotipato. Questo è, a mio avviso, l'aggettivo che più si addice alla suddetta pellicola. Non che sia brutta ma tutto sa di usuale e già visto (sia nella descrizione dei personaggi che delle storie da loro vissute) e dietro la perfezione si nasconde una certa impalpabilità del tutto. Ottima la prova degli attori ma ciò non basta a renderlo un grande film.

Capannelle 3/03/09 11:16 - 4419 commenti

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Mendes conserva la critica al perbenismo sociale e le musiche di American beauty, ci innesta tre prove attoriali ragguardevoli e rende più sofisticati dialoghi (alcuni meritano di essere riletti) e situazioni. Shannon sembra quello di Bug e il suo personaggio funge da coscienza critica. Da Di Caprio una conferma in più sul suo valore e poi la Winslet che non ti aspetti. Operazione ruffiana quanto si vuole ma di ottima resa.

Brainiac 26/03/09 00:12 - 1083 commenti

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La cosa più curiosa di questo film è che gli stessi attori che hanno interpretato l'amore nella sua accezione più stereotipata (Titanic) si ritrovino ad impersonificare l'impossibilità di viverlo con pienezza, come se fossero stati scritturati per celebrare la rivincita del cupo realismo sulla finzione. Questo è il pregio del film di Mendes, che per il resto abusa di ralenti (con tanto di catartica corsa "mucciniana") e di musiche rarefatte (i soliti odiosi accordi di piano ripetuti alla noia). Shannon è grande ma il suo personaggio è troppo caricato.

Xamini 17/04/09 00:52 - 1255 commenti

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Niente è più assoluto del vuoto. Il resto è illusione. Mendes si prende la briga di venircelo a dire portando su schermo un testo di Yates e mettendo in scena una crisi di coppia alla Bergman. Mancano la stessa profondità e la stessa tara stilistica (il difetto più evidente è l'uso didascalico di alcuni dialoghi), ma l'opera c'è: nell'evitare inquadrature troppo melò, nelle interpretazioni superbe, in alcune inquadrature nel momento topico, nella camera a mano e nelle musiche di Newman che danzano attorno ai due in un bosco dai colori genuini. La favola della famiglia felice è distrutta.
MEMORABILE: Le due scene dello psicopatico; La scena madre; Il finale (che classe!).

Saintgifts 14/09/09 10:28 - 4098 commenti

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Tratto dal romanzo di Richard Yates in una versione cinematografica molto fedele. Bravi Di Caprio e la Winslet, buona la regia e la sceneggiatura, ottima la fotografia. Cosa ci stava dietro alla bella apparenza della middle class statunitense nel boom economico degli anni '50 lo si sapeva, qui è sviscerato molto bene non solo attraverso la storia di April e Frank ma soprattutto e in modo originale, attraverso il "folle" Shannon e la madre, l'uno spietatamente lucido e sincero, l'altra l'ipocrisia personificata, ovvero lo stile di vita imperante.
MEMORABILE: La macchia di sangue sulla bella moquette, inquadrata in un ambiente pulito e ordinato, è la foto che riassume tutta la tragicità della storia.

Cif 5/10/09 23:54 - 272 commenti

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Il regista insiste sul personale filone introspettivo di analisi sociale (inaugurato con American Beauty) con esiti positivi. La scena si focalizza sui sogni, le aspirazioni e le sconfitte di una coppia appartenente alla middle class americana. Se gli attori non fossero i due osannati (ingiustamente?) protagonisti di Titanic, il film sarebbe naufragato verso esiti disastrosi da fiction tv moraleggiante. Invece Di Caprio, dimostrando ancora una volta le sue doti, incarna un personaggio a tutto tondo ed eleva il film. Brava anche la Winslet. 3 palle.
MEMORABILE: Il personaggio di Di Caprio, giovane presuntuosetto senza arte né parte che poi però dimostra di valere qualcosa, stupendo persino se stesso.

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Domino86 1/01/10 17:48 - 607 commenti

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Film che presenta l'impossibilità di realizzare i propri sogni a causa del susseguirsi degli eventi della vita che impongono comportamenti stereotipati. Pellicola piuttosto pesante nonostante l'interpretazione molta buona di Kate Winslet; peccato non basti lei a rendere godibile il film.

Greymouser 26/03/10 17:08 - 1458 commenti

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Grande regia dell'autore di American Beauty e grande prova attoriale di Di Caprio & Winslet (il Titanic, per fortuna, sembra lontano anni luce). Storia forte e tragica, gioca sulle incomprensioni e le indifferenze causate dal lento ma inesorabile frantumarsi dei propri sogni e delle proprie prospettive ideali. E ci insegna come può essere labile il confine tra amore e odio.

Giacomovie 14/04/10 11:23 - 1399 commenti

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Presentando situazioni vissute da molte coppie, è uno di quei film la cui valutazione può differire in base alle esperienze di vita dello spettatore. Una coppia che cerca di uscire da una crisi può trovarvi ottimi spunti e definirlo un capolavoro. Altri potrebbero trovarlo patetico. Cerca di coniugare il privato di una coppia col moralismo della società. Molte parti sono convincenti (specie i nervosi dialoghi tra i due) e c'è un personaggio azzeccato (il mezzo pazzo che risulta più lucido dei cosiddetti normali). Però non c'è un vero finale. ***

Scarlett 23/04/10 14:46 - 307 commenti

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Affresco malriuscito della frustrazione degli anni '50, dove mantenere la facciata e comportarsi da brava mogliettina senz'altro scopo che quello di crescere i figli e veder passare davanti i giorni della propria vita, con la sensazione di non riuscire ad esprimere l'eccezionalità che ogni individuo cova in sè. Film pesante nonostante la recitazione con coprotagonisti inesistenti che contribuiscono unicamente ad arricchire gli elementi del paesaggio. Sceneggiatura decente, ma mi aspettavo qualcosa di più.

Stefania 11/05/10 00:22 - 1599 commenti

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Più crudele, realistico, impietoso di "American Beauty" nel mostrare come la confortevole ovatta del tran-tran soffochi non tanto la capacità di lottare per una vita diversa, quanto la stessa capacità di immaginarsene una. Frank ed April non hanno veri sogni: solo una vaga ma ossessiva aspirazione a "trasferirsi a Parigi", dove si immaginano, confusamente, "più felici". E per quel sogno che non c'è si esaltano, si tormentano, si dividono, alla fine si annullano: la vita decide per loro, smaniosi quanto smarriti. Inquietante e commovente, ammirevole l'alchimia tra Di Caprio e la Winslet.

Daniela 19/09/10 11:43 - 12692 commenti

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Ex aspirante attrice e moglie inquieta, riversa le proprie speranze di una vita "speciale" nel marito, grigio impiegato di una grande azienda, convinta che abbia grandi potenzialità. Winslet, smagrita e coi nervi a fior di pelle, interpreta in modo superlativo questo dramma familiare, ottimamente ambientato, sulla fine di un amore derivata dalla rinuncia ai sogni giovanili e dal peso di sostenere le apparenze continuando a recitare la parte di perfetta coppia della borghesia suburbana. Di Caprio funzionale, di rilievo il "matto" Shannon
MEMORABILE: "Ci vuole fegato per riconoscere la disperazione" - Winslet alla finestra, con le gocce di sangue che macchiano il tappeto

Onion1973 15/01/11 23:56 - 163 commenti

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Il Rock'n'Roll e la contestazione hanno da venire: siamo negli anni '50 e una giovane coppia cerca di sfuggire al conformismo piccolo borghese naufragando però miseramente tra sogni infranti e ipocrisie. Il film è d'autore e ben realizzato, ma il risultato, nel complesso, è piuttosto mediocre, a causa di una sceneggiatura abbastanza tediosa (decisamente nella prima parte) e un finale a catena che forse vuole chiosare troppo. La Winslet sicuramente superiore a Di Caprio, affossato nel solito personaggio del piangina (che tanto gli appartiene).
MEMORABILE: Il tabagismo.

Redeyes 7/02/11 09:00 - 2453 commenti

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Una pellicola certo amara e disillusa ma bella. Forte di una fotografia, a tratti, deliziosa e di musiche, senza dubbio alcuno, perfette. La Winslet, aiutata anche da un look inproponibile, rende maggiormente l'idea del crollo dell'illusioni giovanili, ma Di Caprio tiene bene il passo. Non ho apprezzato la Bates, fuoriposto come poche altre volte e Shannon artefatto e a-contestuale. Come anche in American Beauty trovo che la forza di Mendes sia nelle scene silenti che lentamente scivolano via. Bellissima la scena finale.

Giùan 21/04/11 16:48 - 4582 commenti

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Insieme ad Antichrist di Von Trier uno dei film di fine primo decennio del duemila che dice qualcosa di definitivo ed inquietante sulla diversità e l'inconciliabilità di genere tra masculin e feminin. Tenebroso e macabro nei suoi colori pastosi e nel suo cotè provinciale. Superlativa e contorta Kate Winslet, (in)credibile Di Caprio. Shannon bravo nel difficile ruolo del Grillo parlante "matto". Sam Mendes disegna tutto col suo classico stile Così lontano, così vicino. La Bates nella sua mediocrità borghese fa più paura che in Misery. Tremate!
MEMORABILE: La scena del suicidio della Winslet. Gli incontri tra le due coppie.

Didda23 3/11/11 15:00 - 2431 commenti

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Il regista vuole farci riflettere sull'impossibilità dell'autorealizzazione personale dal momento in cui una persona decide di dipendere, emotivamente ed economicamente, da un'altra. Il contesto dell'ipocrisia borghese svolge il ruolo di acceleratore delle proprie frustazioni individuali. L'opera è curata in ogni aspetto e si avvale di un cast di tutto rispetto, soprattutto per quanto riguarda la coppia protagonista. Nello svolgimento l'interesse si acuisce sempre più, portandoci con profondo stupore fino al meraviglioso finale.

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Homesick 16/03/12 17:42 - 5737 commenti

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Come in American beauty, al centro del mirino ci sono il male di vivere, la routine, i rammarichi e la crisi di coppia della middle-class – ancora oggi attuali, nonostante l’ambientazione negli anni Cinquanta -, ma l’approccio è molto diverso: non più i toni della satira, di uno humour nero e di un nonsense spesso esilaranti, bensì quelli cupi e angosciosi del dramma votato alla tragedia. La coppia del Titanic ha buoni momenti di nevrosi e abbandono e, insieme alla voce dei loro pensieri inespressi (il mattoide Shannon), rende superfluo il rimanente cast.
MEMORABILE: La colazione insieme dopo il terribile litigio della sera prima.

Rambo90 13/01/13 19:07 - 7706 commenti

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Un film che mi ha annoiato a morte: dialoghi pesanti, ritmo inesistente e non sarebbe nemmeno tanto male se la storia non fosse incredibilmente piatta e banale. Le interpretazioni sono buone, ma più che quella della coppia DiCaprio-Winslet, quelle dei personaggi di contorno, tra cui spicca il folle Michael Shannon. La regia di Mendes si ritrova più in prodotti come Skyfall che in questo drammone. Mediocre.

Jandileida 13/12/13 09:31 - 1568 commenti

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Formalmente ineccepibile e non scevro di contenuti di un certo rilievo (il mostro della quotidianità, l'abbandono delle speranze, l'appassirsi dell'amore); eppure non riesce a emozionare fino in fondo perché l'imperfezione della relazione tra due protagonisti è troppo perfetta e lo svolgimento in fondo privo di sorprese. Si sente, insomma, la mancanza di un po' di sudore in più, come se Mendes avesse in fondo paura di sporcarsi le mani con la vita. Compostissima la Winslet, meno intenso Di Caprio, Shannon merita ma è infilato lì a mo' di spiegone.

Enzus79 15/11/14 09:58 - 2915 commenti

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Tratta dal romanzo omonimo di Richard Yates, la storia si incentra sullo svilupparsi in negativo di una coppia americana di marito e moglie. Sam Mandes (regista del sopravvalutato American Beauty) dirige bene. Leonardo Di Caprio e Kate Winslet in gran forma. Quasi ottima la colonna sonora di Thomas Newman.

Lou 6/10/15 00:23 - 1123 commenti

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Frank e April Wheeler rappresentano il sogno infranto di una felice vita di coppia nella cornice borghese e provinciale dell'America degli anni 50, ma in realtà ci riportano alle più classiche dinamiche delle crisi coniugali fino ai giorni nostri. Si parla infatti di incomprensione e incomunicabilità, di solitudine e isolamento, di mancanza di valori e di ideali. Winslet e DiCaprio molto bravi e credibili, sia nelle fasi idilliache che negli sviluppi drammatici. Ben reso il clima di perbenismo ipocrita delle pagine del capolavoro Yates.

Paulaster 27/10/16 09:58 - 4445 commenti

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Sagra dell'ipocrisia familiare in cui le fantasie di una vita migliore si schiantano contro l'egoismo dei singoli. Ambientazioni riuscite, ma manca un ritmo alla Spielberg e un eccesso di dialoghi stucchevoli rende il quadro finto più della situazione in sè. La coppia è in parte senza essere amorevole, ma si preferisce Shannon per le sue spietate analisi critiche. Finalone coraggioso (anche se la musichina al pianoforte richiama American beauty, sempre di Mendes).
MEMORABILE: Il flirt con la segretaria; Di Caprio che detta le lettere al telefono; In negativo: tutte le sigarette fumate dalla Winslet incinta.

Decimamusa 21/11/17 17:30 - 102 commenti

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Film di impianto teatrale, con pregi e difetti. I pregi consistono nella prova attoriale della Winslet (soprattutto) e di Di Caprio, alle prese con personaggi non facili. La chimica di Titanic funziona ancora. I difetti consistono nell’inadeguatezza dello spazio concesso allo sfondo storico-sociale e nella mancanza di sfumature, negli eccessi che generano scoppi di drammaticità sopra le righe, non giustificata dall’andamento delle cose. Così alcuni dialoghi e, in genere, l’intera vicenda, risultano poco credibili.

Anthonyvm 1/07/21 02:32 - 5734 commenti

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Elegia sull'insoddisfazione, la rinuncia ai sogni e la “diabolica” tentazione del conformismo, semplice quanto ben assestata, ma soprattutto ben diretta da Mendes. Il pericolo della semplificazione nasce da alcune scorciatoie narrative che concretizzano con taglio troppo teatrale il subtext emotivo in atto (Shannon che può permettersi di moraleggiare in quanto "matto patentato"), ma gli ottimi dialoghi, il cast eccellente (oltre a Shannon, gran ritorno del trittico DiCaprio-Winslet-Bates dai tempi di Titanic) e l'uso sapiente di ellissi e flashback non fanno rimpiangere la visione.
MEMORABILE: Il notevole lavoro di ricostruzione della suburbia anni '50; DiCaprio scopre l'attrezzatura da aborto; DiCaprio esplode contro Shannon; La colazione.

Fedeerra 24/08/21 01:16 - 770 commenti

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“Revolutionary Road” è un’opera sugli ultimi passi, cupi e disperati, del sogno americano; la fabbrica delle meraviglie va in frantumi, l’oro diventa un materiale di scarto e il fallimento dei protagonisti si fa pesante e marcescente. Sam Mendes raduna il cast del transatlantico più romantico della storia del cinema e, in totale e netta contrapposizione, spazza via l'amour fou per immergersi nella liturgia del lutto matrimoniale. Kate Winslet, protagonista assoluta, è capace con un solo sguardo di annullare tutto il resto del cast.

Teddy 4/04/22 08:13 - 841 commenti

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“Revolutionary Road” è un quartiere  medio-borghese ammantato di perbenismo tossico, pieno di salotti ben arredati dove i personaggi escono dalle righe fin dalle prime scene, destinati a naufragare nel gelido mare dello sconforto esistenziale ancorati solo a un sentimentalismo vischioso e prosaico. Sam Mendes si riconferma regista rigoroso e formale, ma con un mordente tutto suo che lascia il segno. La Winslet, invece, punta sullo squilibrio psichico, sulla risonanza emotiva, e sulla sua immagine teatrale al tempo stesso fragile e perturbante.

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MUSICHE:
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  • Discussione Cotola • 22/02/09 15:13
    Consigliere avanzato - 3848 interventi
    3 nominations:

    Miglior attore protagonista (Di Caprio)
    Miglior scenografia
    Miliori costumi
  • Discussione Galbo • 22/02/09 17:30
    Consigliere massimo - 3992 interventi
    E' un peccato che questo film sia stato escluso da altre nomination importanti perchè a mio avviso è uno dei migliori dell'anno; avrebbe degnamente concorso anche come miglior film e regia.
  • Discussione Capannelle • 28/12/10 23:20
    Scrivano - 3538 interventi
    Rivisto per la seconda volta: il voto di 3,5 scricchiola, per una minor presa della prima parte del film, ma non e' fuori luogo.
  • Homevideo Gestarsh99 • 12/07/11 12:50
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Disponibile in edizione Blu-Ray Disc per Paramount:



    DATI TECNICI

    * Formato video 2,35:1 Anamorfico 1080p
    * Formato audio 5.1 Dolby Digital: Italiano Tedesco Francese Spagnolo
    Dolby TrueHD 5.1: Inglese
    * Sottotitoli Spagnolo Tedesco Francese Olandese Italiano Inglese Finlandese Svedese Danese Norvegese
    * Extra Commento al film del regista Sam Mendes e dello sceneggiatore Justin Haythe
    Esistenze di tranquilla disperazione: Le riprese di Revolutionary Road (HD)
    Richard Yates: Il prezzo della verità (HD)
    Scene inedite (HD)
    Trailer (HD)
  • Discussione Didda23 • 3/11/11 16:39
    Compilatore d’emergenza - 5796 interventi
    Giùan scrive nel commento:

    "uno dei film di fine primo decennio del duemila che dice qualcosa di definitivo ed inquietante sulla diversità e l'inconciliabilità di genere tra masculin e feminin."

    Ho trovato questa affermazione molto interessante.
    Ho avuto un'impressione molto simile.

    Dal mio punto di vista questa inconciliabilità non è dovuta al genere (maschio/femmina) ma alla natura prettamente solitaria del genere umano.
    Non è lo scontro donna/uomo a generare frustazione, ma è la convivenza "forzata" sotto lo stesso tetto a generare una soppressione delle proprie ambizioni personali ed egoistiche.
    Una relazione comporta sempre delle rinunce e delle scelte dolorose.
    Una coppia omosessuale ha certamente gli stessi problemi di una eterosessuale...

    Poi può essere certamente come dice Giùan ed il regista ha rappresentato questa eterna lotta fra generi...
  • Discussione Giùan • 4/11/11 11:21
    Controllo di gestione - 241 interventi
    Ciao Didda, scusa il ritardo nella risposta ma ieri fu serata familiarmente complessa. Per carità sono perfettamente d’accordo con te: non sono affatto di quelli che differenzino tra generi(sessuali) e trans generi ti assicuro(e ciò non a caso ha implicazioni anche cinematografiche probabilmente, visto il mio esser onnivoro anche in tal senso). In effetti nel commento, per ragioni (ovvie) di spazio e “comprensibilità, utilizzo il sostantivo “genere” ma volevo assolutamente intendere intima “natura” femminile e maschile, in qualsiasi connotato esteriore essa si materializzi. Nello specifico di Revolutionary road poi (come anche in Antichrist) non si può notare che questo tipo di tematica (prettamente Fassbinderiana) venga estremizzata, avendo il merito di generare discussione e questo per il Cinema (e la vita) è sale. Grazie a te e son curioso di legger il tuo commento al film
  • Discussione Didda23 • 4/11/11 11:28
    Compilatore d’emergenza - 5796 interventi
    Non volevo assolutamente giudicare "male" quello che avevi scritto. La mia curiosità di basava esclusivamente sul fatto che avevi utilizzato la parola "genere", quindi credevo che il fulcro della critica fosse appunto questo esclusico scontro uomo-donna all'interno di una relazione.
    Lo so in 550 caratteri bisogna sintetizzare e semplificare il proprio pensiero critico.

    Ti ringrazio Giùan, queste discussioni mi arricchiscono molto e da una persona come te c'è solo da imparare!
  • Discussione Giùan • 4/11/11 12:44
    Controllo di gestione - 241 interventi
    Tranquillo Didda,sia detto in termini molto generali ed esulando dallo specifico nostro discorso:io non prendo mai "male" quanto mi viene detto (si parla, si discute, si legge nell'altro una parte di se stessi e ciò è bello) e quello che tu avevi compreso è (anche) una parte fondamentale di quello che volevo scrivere. L'inconciliabilità della natura femminile e di quella maschile è qualcosa di palpabile e ferocemente reale:la si apprende ogni giorno e imparare ad arricchirsene è una delle cose per cui (Cuore dixit) vale la pena vivere
    A te