Sex, love & therapy - Film (2014)

Un consulente matrimoniale (Bruel) dipendente dal sesso e una disinibita ninfomane (Marceau) cacciata di fresco dal precedente lavoro causa eccesso di... confidenza con i business partner orientali s'incontrano quando lui cerca qualcuno per sostituire temporaneamente la collega con cui lavora. Gli si presenta in studio Judith e capisce che la forzata astinenza consigliatagli in una terapia di gruppo si rivelerà più dura del previsto. Lei infatti, nonostante l'età non più verde, è ancora assai provocante (complimenti alla Marceau!) e al primo appuntamento di lavoro non nasconde di avere su di lui chiare mire... Il gioco sta tutto qui, prolungato per un'ora e venti in cui Lambert cerca di allontanare...Leggi tutto da sé i propri stimoli e Judith, incurante della cosa, gli si avvicina e lo stuzzica in ogni modo. Trarre un film intero da quest'unica idea presupponeva poter contare su di una sceneggiatura di ferro o comunque ricca di battute; si preferisce invece puntare sulla commedia garbata e misurata, col sesso sorprendetemente in secondo piano (considerate le aspettative) e le tante coppie in crisi a sfilare davanti al tavolo a cui siedono insieme Lambert e Judith: lui pronto a dare consigli professionali ponderati, lei incline alla risoluzione spontanea che passa attraverso un'esplicitazione di pensieri solitamente sottaciuti. Lui controllato, lei pratica e spigliata. Per movimentare quella che sarebbe stata solo un'interminabile sfida a due subentrano l'amico di lui (Lellouche), giocatore di hockey che vede Judith con gli occhi di chi vorrebbe approfittare della sua disponibilità pur sapendo quanto l'amico ne sia larvatamente geloso, la madre (Vartan) di lui divorziata dal marito e con più di un grillo per la testa (Judith la farà addirittura iscrivere a una chat d'incontri) e lo zio (Wilms) di lei che, conscio dei "problemi" della nipote sogna di vederla accoppiata finalmente a un partner fisso. Senza ricercare grandi ambizioni umoristiche il film prosegue puntando sulla simpatia dei protagonisti, principalmente sulla brillante vivacità della Marceau e sulla comprovate capacità di Bruel, che il ruolo lo sostiene con sufficiente bravura. Purtroppo è l'inconsistenza di fondo a non permettere di discostarsi molto da una commedia rosa francese (in coproduzione col Belgio, che presta qualche location) come tante, in cui il sesso diventa espediente sottoutilizzato rispetto alle sue ben note potenzialità comiche, nonostante qualche timido accenno in questo senso faccia pensare a una sceneggiatura indecisa sulla strada da scegliere. La Marceau sorride (la splendida bocca è l'unica vera eredità lasciatale in età più avanzata dall'indimenticata Vic Beretton), varia espressione, si mostra attrice indicata per il genere ma il suo personaggio resta inchiodato a una monotonia che non la premia. Bruel fa quel che deve (per quanto il suo Lambert risulti assai poco credibile nell'ostinato rifiuto di concedersi alla donna che palesemente lo attrae) e la regia se non altro mantiene il ritmo su buoni livelli. Si imposta il rapporto sulla contrastata scelta di Lambert (punta al platonico ma non sopporta di vederla con altri) e sulla disinvolta sessualità di lei (che divertita, per strada, s'immagina di vedere nudi gli uomini intorno); peccato non si vada da nessuna parte e il tutto resti confinato a un confronto banale tra personalità opposte ma in fondo simili, che si allontanano e si attraggono tra dispetti, ripicche e momenti di tenerezza.

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