Succede anche nelle migliori famiglie - Film (2024)

Nel suo prendere sempre maggiore consapevolezza delle proprie capacità comiche, sembra che Siani stia perdendo di vista il valore della sceneggiatura, che in film così - e a fronte di una regia piuttosto scolastica - riveste una qualità fondamentale, l'appiglio a cui aggrapparsi per ovviare a molti difetti. Scegliendo una storia non certo originale declinata senza alcuna fantasia non commette certo un peccato mortale (è difetto comune a gran parte delle commedie di casa nostra), ma per farla funzionare a dovere c'era bisogno di creare un'interazione più sentita tra i protagonisti, che invece sembrano tra loro troppo lontani, per interpretare dei veri fratelli.

Davide...Leggi tutto (Siani) è dei tre la pecora nera, figlio snaturato di un luminare della medicina (Somma) che si laurea a dir poco stentatamente e solo grazie alle raccomandazioni del padre. Isabella (Capotondi) è invece psichiatra di ottimo nome e Renzo (Abbrescia) avvocato altrettanto ben inserito, tutti con figli i cui ottimi risultati nei vari campi contribuiscono a far sentire Davide un brutto anatroccolo: dopo aver causato la morte per infarto di un povero vecchietto durante la sua esperienza da tirocinante, si dedica al volontariato e accorre coi due fratelli al capezzale della madre (Galiena) non appena sa della morte per infarto di papà. Quello che nessuno dei tre può immaginare è che mamma abbia organizzato già per la settimana successiva un nuovo matrimonio con Angelo Cederna (Catania), sua vecchia fiamma, fricchettone che vive in barca e che subito i tre cercano di pagare in gran segreto perché scompaia dal loro orizzonte. Non basterà, come si può arguire...

Dal funerale al matrimonio la strada è breve insomma, e perdipiù a lasciarci accidentalmente le penne pare sia pure Angelo, da tenere in vita col solito sistema mutuato da WEEKEND CON IL MORTO. Ciò che più fa piacere è ritrovare un Siani a suo modo quasi travolgente, sicuramente in palla e capace con buona verve di valorizzare battute raramente centrate. Gli altri appaiono più spenti: Abbrescia in un ruolo inizialmente inadatto poco può aggiungervi di suo, la Capotondi - ancora radiosa - fa da spalla ai due limitandosi a sbrigare l'ordinaria amministrazione.

In una cornice siciliana di grande fascino (tra Cefalù e Milazzo) le due cerimonie si fanno centrali, lasciando intravedere invitati perlopiù anonimi tranne nel caso di "U Picciriddu" (Friscia), esuberante mafioso vecchia conoscenza di Renzo, scatenato nei suoi strafalcioni frassichiani e pronto ad aiutare i tre impeganti a far sparire il cadavere di Angelo. Il terreno per una commedia spumeggiante c'era, ma tutto risulta fin troppo approssimativo, quasi improvvisato, per convincere davvero. Con un Catania insolitamente sottotono e il resto del cast che recita la parte senza gran convnzione, il film non molto può fare e non fa. Per fortuna la breve durata e un'utile sveltezza nel dirigere permettono di sorvolare sulle tante indecisioni, lasciando spazio soprattutto a un Siani mattatore che dimostra di avere i giusti tempi comici tirando fuori del buono anche dove non c'è. Si replica in sostanza quanto fatto l'anno prima in TRAMITE AMICIZIA, regalandoci un po' di buonumore alternato a fasi che si trascinano più faticosamente e a una scarsa consistenza di fondo trasmessa dal recupero solo di rado brillante di vetusti cliché. Si segue sorridendo, comunque, ed è già qualcosa.

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