The farewell - Una bugia buona - Film (2019)

Quando a nonna Nai Nai viene diagnosticato un cancro terminale, i suoi parenti che vivono sparsi in USA e Giappone fanno ritorno in Cina con il pretesto di un matrimonio fittizio, in modo da poterla salutare senza farle sospettare la gravità del male ... Commedia che affronta un tema doloroso come la morte di una persona cara con un tono leggero, trovando modo di conciliare l'attaccamento alle tradizioni degli anziani e la mentalità meno incline ai compromessi dei più giovani. Film delicato e prezioso, illuminato dalla commovente dolcezza di Zhao Shuzhen e con un epilogo che rasserena.

Sullo sfondo di un dramma (che una qualche conseguenza può produrre sul volto dello spettatore) i toni si fanno leggeri sino alla commedia nei modi di cui solo una mano orientale può essere capace. La bugia è vera, ci ricordano i titoli di testa, la nonna è meravigliosa e il cugino buffissimo, persino quando piange. In tutto questo la commedia possiede una propria circolarità e non può che lasciare un bel sorriso.

Commedia corale a metà tra ritmi orientali e cornice scenografica americana. Dimostra un certo garbo e un discreto montaggio delle situazioni; peccato che alcune di queste abbiano le polveri bagnate e che una fetta dei personaggi non emerga affatto mancando di dare corpo alla storia. La nonna è sicuramente ben interpretata (ma il doppiaggio non aiuta) e la nipote tormentata, fin troppo nella parte, induce depressione, a guardarla. Le altre figure, come detto, rimangono sullo sfondo.

Una storia che poteva prestarsi ad un opera stucchevole e strappalacrime diventa una commedia sull'elaborazione del dolore dai toni più melanconici e leggeri che drammatici. Gli autori ci inseriscono i temi della modernità e della tradizione e quello dell'estirpazione delle proprie radici. Il risultato è gradevole, grazie alla sceneggiatura equilibrata e ad un cast ben scelto, con una particolare menzione per l'interprete della nonna malata. Un buon film. 

Il tema della morte imminente di una persona cara interpretato con occhi orientali. Splendida commedia che tratta temi drammatici risultando in diverse occasioni esilarante. Il film, anche nei momenti più drammatici, è ben lontano dal risultare pateticamente pesante. Vince sempre la vita, quella vissuta e quella attuale, l'hic et nunc, l'esistenza in cui respiriamo, ridiamo, proviamo sentimenti, siamo energia attiva in questo mondo. Belli i colori accesi della Cina, le cene, il cibo, le sbronze e i vizi e le virtù dei protagonisti. Un inno alla vita quando la vita è in pericolo.

Il tema della morte affrontato in modo soft, senza mai insistere sul dramma, che viene invece "dosato" in modo equilibrato. Il film inoltre rimarca, anche se non eccessivamente, le differenze culturali esistenti fra Oriente ed Occidente, e qui forse si poteva anche sorvolare. Da apprezzare la fotografia. Brava e simpatica Awkwafina (premiata con un Golden Globe).

Per salutare la nonna malata terminale si riunisce l'intera famiglia. La bugia è quella di non rivelare le vere condizioni di salute ed è vista sia sotto l'aspetto morale che culturale. Sul primo si lascia campo aperto ad ogni ragionamento, tanto che il finale sottolinea in maniera bonaria quanto sia inutile metterla subito sul tragico. Per le differenze cino-occidentali sembra incredibile che si falsifichino i referti medici, tanto da far sembrare il film quasi una favola moderna. Discreta la protagonista, anche se il suo personaggio si sgonfia man mano.