The killer snakes - Film (1975)

Se dovessi definirlo in due parole non avrei dubbi: sex & violence, nell'accezione più cupa del termine. Zhihong è un giovane disadattato che vive in una squallida catapecchia tapezzata di foto pornografiche. Reietto tra i reietti, umiliato, pestato e deriso, il giovane troverà in un piccolo serpente (a sua volta scarto di un ristorante) l'ideale compagno di vendetta. Sotto una spessa scorza di exploitation c'è un male di vivere ed una disperazione come poche volte ho visto.

Exploitation dall'atmosfera bella malsana, diretto con piglio febbricitante e fotografia grezza alla Cassavetes. Dopo una prima parte che è un notevole tuffo nel disagio metropolitano della Hong Kong dell'epoca il film si assesta sui più rilassanti binari del revenge-movie (con gli amici serpenti a fare da arma letale), fino a un finale non particolarmente sorprendente. Lin Lin Li fa la giovane immacolata vittima della società marcia e violenta e nelle scene di nudo è probabilmente controfigurata. Pur coi suoi difetti, da vedere.

Laido quanto noiosetto. La vendetta è solo un motore apparente della trama che ristagna senza progressioni di sorta (caso non raro nelle produzioni cinesi). Il livello di sadomasochismo e crudeltà assicurano la gioia dei cultori; il balletto simbolico di serpenti, fruste e membri maschili, in un'orgia di Ersatz freudiani (non manca, infatti, il trauma infantile), potrebbe persino divertire; peccato che la messa in scena sia elementare e prevedibile.