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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

E' un argomento che ha dato molto materiale alla commedia anche italiana degli ultimi anni, quello della moglie che pretende un figlio che il marito, per motivi diversi, non le può dare. Dal farsesco di Aldo, Giovanni & Giacomo alla variante più rosa di Volo e Bobulova si è intuito che la tematica era facilmente sfruttabile in chiave comica o comunque divertente: le corse per l'accoppiamento in fase di ovulazione, le proteste, il chinare la testa di lui alle sperimentazioni e agli stratagemmi più improbabili... Tutto...Leggi tutto materiale a cui anche Fabio Gravina (regista, cosceneggiatore con Salvatore Scarico e protagonista del film) fa ricorso scegliendo Roberta Garzia come partner: esasperante, pressante, ostinata, indifferente alle lamentele del marito, Anna lo porta a sottoporsi a esami su esami per capire in quale situazione versino i suoi "semini" (i medici specialisti hanno tutti il volto - con differenti look - di Maurizio Mattioli, che prima si era guadagnato pure il ruolo di una sorta di stregone dai metodi poco ortodossi).

Nel frattempo il buon Orazio cerca conforto nel parroco (Ciardo) e in un amico psichiatra (Masciarelli), il quale invece di aiutarlo finisce coll'appioppargli una vedova inconsolabile che lo tampina ovunque. Persino gli appuntamenti di lavoro (Orazio è commercialista) coi suoi clienti in studio (l'ex Trettrè Gino Cogliandro) subiscono le intrusioni della moglie, che telefona regolarmente per pretendere una prestazione "urgente", mentre la segretaria piange in continuazione senza un perché irritando giustamente il poveruomo. Una vita d'inferno, che oltrepassa la soglia dell'assurdo quando Anna gli chiede di procurarsi una zampa di maiale da portare in cimitero per un rito della fertilità da operare tra le tombe: finirà arrestato da un commissario (Marescotti) che comincerà pure lui a perseguitarlo chiedendo spiegazioni per ogni sua mossa.

Gravina fa il suo, recita con buon impegno la propria parte anche se tende inevitabilmente a fare da spalla rispetto ai nomi più noti con i quali condivide la scena di volta in volta; ma il film non decolla mai, ancorato a terra da una regia che poco movimento dà e fa pesare la durata inspiegabilmente eccessiva (1h 50' per un film simile è decisamente troppo). Il divertimento è limitato - il meglio si ha nelle tre o quattro sequenze in cui si può contare sul gran mestiere di Mattioli - le situazioni spesso ripetitive, gli inconvenienti ampiamente prevedibili... Abbondantemente tirato per le lunghe il gioco a tre con la coppia protagonista e Nettuno Tritone (Convertini), l'aitante stallone in giacca e cravatta scelto da Anna per farsi ingravidare e ottenere finalmente l'agognato figlio: normale, era l'idea che più poteva muovere al sorriso...

Ciardo sa mostrarsi ancora simpatico confermando i tratti timidamente surreali della sua comicità, il bravo Marescotti con bastoncino di liquirizia in bocca (un omaggio a Kojak?) gigioneggia troppo e sembra spesso andare a ruota libera prendendosi pause eccessive e affossando le scene nelle quali interviene. Nel complesso insomma poco funziona in un film che invece, per le qualità recitative di chi vi partecipa, Gravina e Garzia compresi, avrebbe meritato sicuramente di meglio; perché pur sparse con parsimonia le battute esistono e il cast una sua indubbia verve ce l'ha. C'era però bisogno di una regia molto più spigliata e di esperienza, per sorreggere il tutto a dovere.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/08/23 DAL DAVINOTTI
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Markus 12/08/23 09:30 - 3693 commenti

I gusti di Markus

Opera prima per Fabio Gravina, attore e impresario teatrale romano che sfoggia - e si vede - la tipica vivacità del navigato commediante delle polverose assi del teatro, meno di cinema e soprattutto di regia. Al di là dell’argomentazione che già il titolo fa intuire e che di certo non meraviglia per peculiarità, c'è da rimarcare che la circostanza appare tirata per le lunghe, con troppa verbosità e personalità - non tutte all'altezza della scena - che un'acerba regia non riesce ad amalgamare nella corretta misura. L'espressività di Gravina è però da riconoscere.

Gabrius79 4/11/23 01:13 - 1429 commenti

I gusti di Gabrius79

Film troppo lungo e la noia prende il sopravvento, anche se ci sono alcuni brevi momenti che strappano il sorriso. Il ritmo latita e la sceneggiatura langue, nonostante il buon dispiegamento di caratteristi. Gravina e la Garzia ci provano ma non riescono a incidere come vorrebbero. Anche Marescotti e Ciardo risultano incolori. Piacevole Mattioli, ma appare in poche scene.

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