Un tipo straordinario - Film (1977)

Sulla cresta dell'onda grazie al successo di HAPPY DAYS, Henry Winkler, noto al mondo come Fonzie, interpreta da protagonista assoluto e mattatore questa pazza commedia dagli accenti sentimentali. Lui è Andy Schmidt, giovane dall'aria simpatica; pieno di sé, certo, ma in un modo che non disturba; anzi, la cosa accresce la sua aria totalmente fuori dai canoni per via di un'allegra spontaneità che si sposa all'intenzione di non prendere mai la vita seriamente. Dice di essere un talento straordinario, sogna di fare l'attore e a teatro dove recita parti minori rilegge a suo modo il copione, inventa provocando...Leggi tutto reazioni irritate in chi lo dirige. Quando conosce Mary (Darby) è un vero colpo di fulmine e non la molla un secondo. Lei è attratta da quel tipo buffo e vitale, ma si rende conto che il suo comportamento, con forti manie di protagonismo, rasenta spesso la follia da manicomio. Nonostante ciò (e dopo averlo presentato ai suoi con raggelanti risultati) decide di sposarlo. Insieme i due si trasferiscono a New York dove Andy non trova il becco di un lavoro fino a quando, proprio grazie alle sue doti di attore “eccessivo”, gli viene proposto di fare qualche incontro di wrestling. Si comincia con la gag vetusta di lui che fugge intorno al ring per evitare l'attacco dell'altro lottatore ma poi, quando Andy decide di dar vita a veri e propri personaggi come nel wrestling usa fare, c'è da divertirsi: notevole “l'ipnotizzatore”, che stende gli avversari muovendo le mani alla Giucas Casella o “l'amante”, che in abiti frou frou dà calcetti e bacia in bocca chi gli sta davanti. Si è così raggiunta e superata la metà film, quando la deriva “sportiva” prende un po' il sopravvento spegnendo le polveri a un film che fin lì era stato frizzante e originale; soprattutto grazie alla verve di un Winkler sorprendente, ben assistito da un regista solido come Carl Reiner e da una Kim Darby dolce e comprensiva al punto giusto. Memorabili alcune scene (l'arrivo dei genitori di lei a New York, per esempio), ed è un peccato che nell'ultima parte tutto tenda a declinare mostrando i difetti dovuti anche all'inevitabile ripetitività del personaggio. Ad ogni modo va premiata l'ingenua follia che Winkler sa ben infondere al suo Andy, lontana dal savoir-faire consumato del teen-idol Fonzie a testimonianza di una inaspettata capacità di variare ruolo. Pur con non poche lacune, insomma, il film è brillante, fresco, ben diretto... fa quasi tenerezza.

Chiudi