Valley of the Gods - Film (2019)

Uno scrittore decide di isolarsi entrando in contatto con un affascinante culto etnico. Un prologo e dieci brevi capitoli per raccontare una vicenda unicamente dal punto di vista dei Navajos con uno stile imponente (musica, effetti speciali e sonori, inquadrature, fotografia sono a livelli altissimi) che culmina in una finale apocalittico di rara efficacia. Indiscusse protagoniste sono la natura e la sua sacralità (a fronte di un cast ben scelto); a tratti lievemente dispersivo (il regista ha una cura maniacale dei dettagli), eppure ammaliante.

Le contraddizioni e le distonie, a volte tragiche, della società contemporanea, viste attraverso la contrapposizione tra chi possiede tutto (Taurus) e chi non ha niente tranne la terra dei padri (i Navajos). Una sintesi impossibile a chiunque, che il regista risolve con una serie di quadri privi di unità, alternando visioni estetizzanti fino al nonsense e scene etniche volte all'esaltazione di un primitivismo manierato. Restano la suggestione ipnotica e l'abilità scenografica (a tratti ampollosa) per una narrazione tra utopia e catastrofe che dribbla le convenzioni della logica.