NOTTI E NEBBIE DEL GIAPPONE
La prima parte è lenta, e prepara a quello che verrà, cioè all'apocalittico "banchetto delle bestie"
Una prima parte silente, fatta di riunioni "studentesche" in uno squallido appartamentino, fatto di fiumi di birra, fumo, e sesso (la ragazza del leader che stà in prigione, Asami, si ripassa quelli che "vorebbero" prendere il posto del leader, appunto,e una delle febbrili copule si sfiora l'hardcore)
Già il sesso e ripreso da Kumakiri nella sua dimensione più "bestiale"
Le riprese da cinema veritè e quasi amatoriali da film "studentesco" (mi sembrava di vedere il primo Refn di
The Pusher), danno una dimensione strana, quasi allucinata
Poi Asami indossa una maschera e si scatena come tarantolata in un ballo, attorniata dai ragazzi (la scena fà cambiare prospettiva al film, gettandolo in una dimensione onirica e quasi incubotica)
I ragazzi, poi, si recano da un contandino per prelevare quello che poi sarà un fucile, mentre un ragazzo misterioso (che poi scopriremmo essere una specie di angelo della morte stile
Teorema) scarta una katana
Il loro leader, però, si apre la pancia in carcere con un rasoio, la tresibonda e persa, Asami sprofonda nella follia (che si manifesta nella fellazio all'uccello impagliato), c'è chi vuole lasciare il gruppo...Ultima destinazione un bosco, dove si scateneranno gli istinti più bestiali e i ragazzi , in una macelleria che non fà sconti, si scanneranno uno con l'altro, vigilati dal ragazzo con la katana
L'allucinato arrivo nei boschi trasforma il film in un horror tout court, che prende dentro tutto il cinema "horror boschivo", da Boorman a Craven per passare per Zarchi, fino a
Blair Witch Project
Asami diventa una bestia vestita da donna, e può cominciare il jeux de massacre
ATTENZIONE AD ALCUNI POSSIBILI SPOILER
Nell'ordine delle atrocità: una testa scraniata a fucilate con fuoriuscita del cervello (dove Kumakiri insiste con grottesche riprese circolari), presa paro paro da
Bad Taste, c'è chi scappa rendendosi conto della follia omicida dilagante, ma viene preso a schioppettate tanto da farle uscire gli intestini, una terribile evirazione (che fà sembrare quella di
Cannibal Ferox una bambinata) di un realismo impressionante
Poi c'è una specie di edificio abbandonato sperduto in mezzo ai boschi, abitato da cessi distrutti, vegetazione in ogni dove, una bandiera giapponese che troneggia tra le rovine (chissà perchè mi e venuto subito in mente
L'Occhio nel Triangolo, la villa coloniale allo scatafascio sperduta sull'isola)
Qui, quello che resta del gruppo, e ormai preso dal gorgo della pazzia più cieca e sanguinaria, senza un vero perchè, ma solo autodistruzione e martirio delle carni come punto di non ritorno.
Il ragazzo evirato agonizza nel suo stesso sangue rappreso come uno zombi legato in una fetida vasca da bagno, divorando bestialmente cetrioli in scatola, per pietà (ma anche per ludibrio sanguinario), quello che era il suo amico le sfonderà la testa a bastonata, per poi strangolarlo con la corda che lo lega come una salamella
Asami (completamente impazzita) fà sesso con il nuovo "leader" sotto la bandiera giapponese, poi si pitta grottescamente da gheisa, volteggia nella stanza , viene presa ancora dal ragazzo. Durante una fellazio Asami stacca a morsi il pene del giovane, lui prende il fucile e le spara nella vagina, la pancia di Asami salta letteralmente per aria, il giovane ravana nei suoi visceri e ne strappa il feto. Urla di dolore del ragazzo che tiene il feto in mano come un trofeo. L'angelo della morte con la katana si avvicina al ragazzo, le amputa con un colpo sesso la mano che tiene il feto, poi lo decapita e i geyser di sangue vanno a imbrattare la bandiera giapponese.
Dopo aver ucciso anche l'ultimo del gruppo (con la katana infilzata nella gola), l'angelo della morte chiude questa apocalisse del macello appogiando il suo collo alla katana e scendendo sulla lama mentre il suo sangue zampilla. La natura copre tutto con il suo silenzio, torna la calma...
Al di là del mero splatter (comunque , almeno a parere mio, NON e il film più estremo o feroce in assoluto, per esempio, a caso,
Martyrs mi ha scosso i visceri e le emozioni molto di più, per fare un esempio), che pare un Peter Jackson filtrato dal Lucio Fulci più viscerale e nichilista, quello che più mi ha colpito e la rabbia con qui Kumakiri (23 anni all'epoca del film) ci mette dentro.
Una rabbia e una cieca ferocia che non ha catarsi, fine a se stessa, bestialità per bestialità , ferocia per ferocia, senza tanti orpelli, che azzera ogni tipo di "scusante" o di moralità. La quintessenza della violenza, ferina, al suo stato più brado e animalesco, un pò come le torture finali del
Salò pasoliniano.
Il film l'ho visto in giapponese con i sub inglesi, ma i dialoghi ci sono nella prima parte (e quello che si dicono i ragazzi e facile intuirlo), nella seconda vige il silenzio della natura, il cinguettare degli uccelli nei bosci, la carne che si martoria, le cervella che sprizzano, il vomito, le risate isteriche, l'agonia, il rantolo, le urla, le viscere, il sangue che tutto imbratta e tutto ricopre.
Quello che più mi ha colpito (anche più del festival delle frattaglie, comunque il make up di Kenichi Watanabe è di un iperealismo allucinante) sono il vomito procurato dai calci in pancia, l'agonia e i rantoli del ragazzo evirato, la bava che si mischia al sangue, le risate infinite e isteriche di Asami (già, Asami, una delle psicopatiche femminee cinematografiche più impressionanti mai viste in un film, che tormenterà i vostri incubi per un bel pò, pazza, pazza e basta che fà il paio con quella omonima di Takashi Miike),Asami che ravana nel cervello esposto del ragazzo scraniato, Asami e il suo nuovo ragazzo che limonano freneticamente davanti ai due ragazzi pesti e legati nel bosco
Ma Kumakiri non e solo secchiate di interiora,ma sa regalare anche grande cinema (quattro pezzi da antologia su tutti: l'allucinato arrivo nei boschi con la ripresa del tempio buddista, Asami che si pitta da gheisa dell'orrore e volteggia nella stanza, il sangue che imbratta la bandiera giapponese, l'edificio sperduto nei boschi non ultime le steadycam "raiminiane" impazzite tra i boschi )
Cult movie a prescindere e ingiustamente poco conosciuto
Quando la violenza cieca e bestiale e infilata in un contesto ben preciso (come in questo caso) non fà sconti e può far male
Potrà dar fastidio agli stomaci deboli e alle anime sensibili, ma Kumakiri ha i numeri del grande regista. Come lessi tempo fà: per chi non teme nulla e soprattutto non per i ragazzini in vena di forti emozioni.
Schrammy, questa volta c'hai preso, un film che vale la pena di vedere per capire dove può arrivare la ferinità umana