Kichiku dai enkai - Film (1997)

Kichiku dai enkai
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Titolo originale: Kichiku dai enkai
Anno: 1997
Genere: drammatico (colore)
Note: E non "Kichicu dai enkai".

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 6/06/08 DAL BENEMERITO SCHRAMM
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Schramm 6/06/08 13:37 - 3759 commenti

I gusti di Schramm

A Oriente sanno come mettere a dura prova le coronarie e accidentare la soglie di resistenza spettatoriale trasformando scalmanati baccanali splatter in significante politico e antropologico, esuberazione estetica, risonanza totemica della violenza. Che in Kichiku, meraviglioso quanto inaffrontabile apologo sull'irrefrenabilità del Male, giunge al fatidico punto di non ritorno con una seconda parte -non a caso ambientata nei boschi, riprova della dimensione naturale stricto sensu della violenza- in cui Kumakiri non fa sconti sulla devastazione della carne e dell'umano. A vostro assoluto rischio.

Redvertigo 22/08/08 02:07 - 78 commenti

I gusti di Redvertigo

Penso si possa tranquillamente affermare che Kichiku dai enkai sia uno dei film più crudi, feroci e violenti mai realizzati; e, seppur l'estrema violenza rappresentata è pressoché sempre gratuita e autocompiacente, la pellicola non manca di un certo fascino. Se si pensa poi che il regista e il cast è composto da giovani studenti alle prime armi, il valore dell'opera aumenta ulteriormente. Non vi troverete morali, né ricostruzioni storiche, ma una grande dose di schoccante e delirante violenza.
MEMORABILE: Prima dell'estremo finale la scena/incubo delirante in cui la protagonista "fluttua" col volto truccato e vestita in abiti tradizionali asiatici.

Mickes2 28/08/12 21:09 - 1672 commenti

I gusti di Mickes2

Opera straniante, a metà tra il compiaciuto e il rigoroso, di sicuro impatto emotivo poiché coraggiosissima per la sua totale immersione nel parossismo psicologico-visivo della Violenza tout-court. Lascia più volte annichiliti per il modo in cui addiziona tante sincopate efferatezze, ma lascia anche interdetti per l’appena accennato assunto di partenza e il pacing della narrazione, atto a indugiare perennemente sulle gesta impulsivo-spasmodiche di questa parentesi apologo-esistenzialista dominata da un senso indicibile di assoluto delirio.
MEMORABILE: La fucilata intracorporea; Il barattolo di cibo sul bordo vasca; Il soffocamento liberatorio; Le risatine diaboliche di uno dei protagonisti.

Buiomega71 23/05/15 01:03 - 3023 commenti

I gusti di Buiomega71

Se la prima parte sfiora l'amatorialità e cede qualcosa alla noia (le riprese vérité ricordano il Refn di The pusher), la seconda sfocia nell'horror boschivo più truce e viscerale e perde la trebisonda trasformandosi in pura macelleria (teste esplose a colpi di fucile stile Bad taste, evirazioni, bastonate, terribili schioppettate, decapitazioni, svisceramenti). Ma più che lo splatter fine a se stesso colpisce l'agonia della morte al lavoro, il vomito fatto uscire a calci in pancia, la bava che si mischia col sangue, l'assoluta bestialità umana allo stato brado. Feroce, allucinato, senza nessuna catarsi.
MEMORABILE: Il febbrile ballo di Asami con la maschera; Il sangue che sprizza sulla bandiera giapponese; Il silente angelo della morte armato di katana; L'arrivo nel bosco della mattanza.

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  • Discussione Buiomega71 • 17/05/15 22:43
    Consigliere - 26671 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    n


    curiosissimo di sapere che ne dirai. mi raccomando chiamami quando ne disquisirai per la tua ardimentosa japanese nacht und naben!


    Contaci Schramm...
  • Homevideo Buiomega71 • 23/05/15 09:11
    Consigliere - 26671 interventi
    Buono il dvd edito dall'inglese Artsmagic

    La qualità non è granchè (il film e girato in 16mm), con sgranature e qualche pixelatura e in un brutto formato di 4:3, ma che rende l'opera ancor più "selvaggia" e "sporca".

    Come extra un introduzione dello specialista di cinema giapponese Tom Mes, il making off, interviste a Kumakiri, il trailer originale e filmografia del regista

    Audio: giapponese con sottotitoli inglesi

    Versione uncut, durata: 1h, 47m e 00s
    Ultima modifica: 23/05/15 10:10 da Buiomega71
  • Discussione Buiomega71 • 23/05/15 10:05
    Consigliere - 26671 interventi
    NOTTI E NEBBIE DEL GIAPPONE

    La prima parte è lenta, e prepara a quello che verrà, cioè all'apocalittico "banchetto delle bestie"

    Una prima parte silente, fatta di riunioni "studentesche" in uno squallido appartamentino, fatto di fiumi di birra, fumo, e sesso (la ragazza del leader che stà in prigione, Asami, si ripassa quelli che "vorebbero" prendere il posto del leader, appunto,e una delle febbrili copule si sfiora l'hardcore)

    Già il sesso e ripreso da Kumakiri nella sua dimensione più "bestiale"

    Le riprese da cinema veritè e quasi amatoriali da film "studentesco" (mi sembrava di vedere il primo Refn di The Pusher), danno una dimensione strana, quasi allucinata

    Poi Asami indossa una maschera e si scatena come tarantolata in un ballo, attorniata dai ragazzi (la scena fà cambiare prospettiva al film, gettandolo in una dimensione onirica e quasi incubotica)

    I ragazzi, poi, si recano da un contandino per prelevare quello che poi sarà un fucile, mentre un ragazzo misterioso (che poi scopriremmo essere una specie di angelo della morte stile Teorema) scarta una katana

    Il loro leader, però, si apre la pancia in carcere con un rasoio, la tresibonda e persa, Asami sprofonda nella follia (che si manifesta nella fellazio all'uccello impagliato), c'è chi vuole lasciare il gruppo...Ultima destinazione un bosco, dove si scateneranno gli istinti più bestiali e i ragazzi , in una macelleria che non fà sconti, si scanneranno uno con l'altro, vigilati dal ragazzo con la katana

    L'allucinato arrivo nei boschi trasforma il film in un horror tout court, che prende dentro tutto il cinema "horror boschivo", da Boorman a Craven per passare per Zarchi, fino a Blair Witch Project

    Asami diventa una bestia vestita da donna, e può cominciare il jeux de massacre

    ATTENZIONE AD ALCUNI POSSIBILI SPOILER

    Nell'ordine delle atrocità: una testa scraniata a fucilate con fuoriuscita del cervello (dove Kumakiri insiste con grottesche riprese circolari), presa paro paro da Bad Taste, c'è chi scappa rendendosi conto della follia omicida dilagante, ma viene preso a schioppettate tanto da farle uscire gli intestini, una terribile evirazione (che fà sembrare quella di Cannibal Ferox una bambinata) di un realismo impressionante

    Poi c'è una specie di edificio abbandonato sperduto in mezzo ai boschi, abitato da cessi distrutti, vegetazione in ogni dove, una bandiera giapponese che troneggia tra le rovine (chissà perchè mi e venuto subito in mente L'Occhio nel Triangolo, la villa coloniale allo scatafascio sperduta sull'isola)

    Qui, quello che resta del gruppo, e ormai preso dal gorgo della pazzia più cieca e sanguinaria, senza un vero perchè, ma solo autodistruzione e martirio delle carni come punto di non ritorno.

    Il ragazzo evirato agonizza nel suo stesso sangue rappreso come uno zombi legato in una fetida vasca da bagno, divorando bestialmente cetrioli in scatola, per pietà (ma anche per ludibrio sanguinario), quello che era il suo amico le sfonderà la testa a bastonata, per poi strangolarlo con la corda che lo lega come una salamella

    Asami (completamente impazzita) fà sesso con il nuovo "leader" sotto la bandiera giapponese, poi si pitta grottescamente da gheisa, volteggia nella stanza , viene presa ancora dal ragazzo. Durante una fellazio Asami stacca a morsi il pene del giovane, lui prende il fucile e le spara nella vagina, la pancia di Asami salta letteralmente per aria, il giovane ravana nei suoi visceri e ne strappa il feto. Urla di dolore del ragazzo che tiene il feto in mano come un trofeo. L'angelo della morte con la katana si avvicina al ragazzo, le amputa con un colpo sesso la mano che tiene il feto, poi lo decapita e i geyser di sangue vanno a imbrattare la bandiera giapponese.

    Dopo aver ucciso anche l'ultimo del gruppo (con la katana infilzata nella gola), l'angelo della morte chiude questa apocalisse del macello appogiando il suo collo alla katana e scendendo sulla lama mentre il suo sangue zampilla. La natura copre tutto con il suo silenzio, torna la calma...

    Al di là del mero splatter (comunque , almeno a parere mio, NON e il film più estremo o feroce in assoluto, per esempio, a caso, Martyrs mi ha scosso i visceri e le emozioni molto di più, per fare un esempio), che pare un Peter Jackson filtrato dal Lucio Fulci più viscerale e nichilista, quello che più mi ha colpito e la rabbia con qui Kumakiri (23 anni all'epoca del film) ci mette dentro.

    Una rabbia e una cieca ferocia che non ha catarsi, fine a se stessa, bestialità per bestialità , ferocia per ferocia, senza tanti orpelli, che azzera ogni tipo di "scusante" o di moralità. La quintessenza della violenza, ferina, al suo stato più brado e animalesco, un pò come le torture finali del Salò pasoliniano.

    Il film l'ho visto in giapponese con i sub inglesi, ma i dialoghi ci sono nella prima parte (e quello che si dicono i ragazzi e facile intuirlo), nella seconda vige il silenzio della natura, il cinguettare degli uccelli nei bosci, la carne che si martoria, le cervella che sprizzano, il vomito, le risate isteriche, l'agonia, il rantolo, le urla, le viscere, il sangue che tutto imbratta e tutto ricopre.

    Quello che più mi ha colpito (anche più del festival delle frattaglie, comunque il make up di Kenichi Watanabe è di un iperealismo allucinante) sono il vomito procurato dai calci in pancia, l'agonia e i rantoli del ragazzo evirato, la bava che si mischia al sangue, le risate infinite e isteriche di Asami (già, Asami, una delle psicopatiche femminee cinematografiche più impressionanti mai viste in un film, che tormenterà i vostri incubi per un bel pò, pazza, pazza e basta che fà il paio con quella omonima di Takashi Miike),Asami che ravana nel cervello esposto del ragazzo scraniato, Asami e il suo nuovo ragazzo che limonano freneticamente davanti ai due ragazzi pesti e legati nel bosco

    Ma Kumakiri non e solo secchiate di interiora,ma sa regalare anche grande cinema (quattro pezzi da antologia su tutti: l'allucinato arrivo nei boschi con la ripresa del tempio buddista, Asami che si pitta da gheisa dell'orrore e volteggia nella stanza, il sangue che imbratta la bandiera giapponese, l'edificio sperduto nei boschi non ultime le steadycam "raiminiane" impazzite tra i boschi )

    Cult movie a prescindere e ingiustamente poco conosciuto

    Quando la violenza cieca e bestiale e infilata in un contesto ben preciso (come in questo caso) non fà sconti e può far male

    Potrà dar fastidio agli stomaci deboli e alle anime sensibili, ma Kumakiri ha i numeri del grande regista. Come lessi tempo fà: per chi non teme nulla e soprattutto non per i ragazzini in vena di forti emozioni.

    Schrammy, questa volta c'hai preso, un film che vale la pena di vedere per capire dove può arrivare la ferinità umana
    Ultima modifica: 23/05/15 11:19 da Buiomega71
  • Curiosità Buiomega71 • 23/05/15 10:32
    Consigliere - 26671 interventi
    Opera prima del regista Kazuyoshi Kumakiri, che lo diresse all'età di 23 anni, Kichiku fu realizzato come tesi di laurea all'Lsaka Art College. I soldi necessari per girare la pellicola furono trovati da Kumakiri tramite alcuni lavori saltuari, mentre il resto del budget fu completato grazie al lavoro come cavia per alcuni test farmaceutici di Tomohiro Zaizen, che interpreta il ruolo del traditore Yamane e figura anche come produttore della pellicola, che fu girata in 16 mm.

    Fonte: Wikipedia
  • Discussione Schramm • 23/05/15 11:24
    Scrivano - 7742 interventi
    anzitutto felice assai che ti sia piaciuto. temevo il wrestling nella tana delle tigri!!

    tutte le risonanze hanno diritto di cittadinanza, ma a mio avviso bad taste è, appunto, giusto un campanello spettatoriale. jackson è troppo ironico e burlone. kumakiri è tremendamente serio, non ricordo di aver mai nemmeno provato a sorridere durante la visione. qua tutto quanto è splatter si riappropria della propria austerità, scansando ogni trappola ironica. quindi dici bene quando trovi un qualche grado di salò, e non solo per la crudeltà del film, ma per la sua dimensione politica: potremmo dire che laddove pasolini ha pensato alla riflessione sadiana e storica del potere, kumakiri ha fatto altrettanto in chiave più metafisica, affidando la sua fine delle ideologie e della storia di una nazione a mishima.

    è inevitabile che martyrs ti abbia scosso di più, quanto a chiamiamola shock-value, perché al di là delle personali corde che ti è andato a toccare, da un punto di vista insiemistico kichiku l'hai visto ora che il torture è un genere che beneficia di un suo riconosciuto e preciso posto d'onore nella costellazione cinematografica. ma ti assicuro che vedere kichiku all'epoca, nel 1998, era come andare su un ottovolante dai binari sbullonati e senza barra protettiva nel vagone.

    infine un avviso circa il regista: col suo cinema puoi, se cerchi la stessa levatura di questo film, tranquillamente fermarti qua. cose come antenna o hole in the sky, pur discrete o pregevoli, vanno da tutt'altra parte e sembrano dirette da un'altra persona. e quando tornerà ad occuparsi di violenza estrema quasi rifacendo kichiku (freesia - bullets over tears), lo farà adottando i toni di un manga censurato, come un battle royale all'acqua di rose.
    Ultima modifica: 23/05/15 11:24 da Schramm
  • Discussione Buiomega71 • 23/05/15 14:12
    Consigliere - 26671 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    anzitutto felice assai che ti sia piaciuto. temevo il wrestling nella tana delle tigri!!

    tutte le risonanze hanno diritto di cittadinanza, ma a mio avviso bad taste è, appunto, giusto un campanello spettatoriale. jackson è troppo ironico e burlone. kumakiri è tremendamente serio, non ricordo di aver mai nemmeno provato a sorridere durante la visione. qua tutto quanto è splatter si riappropria della propria austerità, scansando ogni trappola ironica. quindi dici bene quando trovi un qualche grado di salò, e non solo per la crudeltà del film, ma per la sua dimensione politica: potremmo dire che laddove pasolini ha pensato alla riflessione sadiana e storica del potere, kumakiri ha fatto altrettanto in chiave più metafisica, affidando la sua fine delle ideologie e della storia di una nazione a mishima.

    è inevitabile che martyrs ti abbia scosso di più, quanto a chiamiamola shock-value, perché al di là delle personali corde che ti è andato a toccare, da un punto di vista insiemistico kichiku l'hai visto ora che il torture è un genere che beneficia di un suo riconosciuto e preciso posto d'onore nella costellazione cinematografica. ma ti assicuro che vedere kichiku all'epoca, nel 1998, era come andare su un ottovolante dai binari sbullonati e senza barra protettiva nel vagone.

    infine un avviso circa il regista: col suo cinema puoi, se cerchi la stessa levatura di questo film, tranquillamente fermarti qua. cose come antenna o hole in the sky, pur discrete o pregevoli, vanno da tutt'altra parte e sembrano dirette da un'altra persona. e quando tornerà ad occuparsi di violenza estrema quasi rifacendo kichiku (freesia - bullets over tears), lo farà adottando i toni di un manga censurato, come un battle royale all'acqua di rose.


    Ho citato Jackson solo per la scena della fucilata che scrania il ragazzo (praticamente uguale a una famosa in Bad Taste, dove Kumakiri indugia sul cervello esposto, gli schizzi di sangue e il ruomore delle carni che "sfrigolano")

    Insomma, questa:

    http://ferdyonfilms.com/Bad%20Taste%201.JPG

    http://i.ytimg.com/vi/L1yDdkR_XC8/hqdefault.jpg

    E identica. Ma ci stà, leggo in giro che Kumakiri e un fan dell'horror splatter, e l'omaggio e più che ben venuto

    Poi, certo, qui non c'è nulla da ridere e non si cazzeggia affatto. La violenza (e quindi lo splatter efferato) e appunto cupa, apocalittica, estremamente distruttiva, la pura lacerazione del corpo e delle carni, come un Cronenberg che si è fatto di lsd. Ho indugiato al sorriso quando i due ragazzi legati venivano presi continuamente a pedate dal ragazzo che pareva un invasato Bruce Lee, ma quando, poi, il tipo sbocca per i calci in pancia ricevuti, ho smesso di ridere sul serio...

    Per quanto riguarda Martyrs questioni di sensibilità individuale (lì si che fà un male cane), ma ammetto che Kichiku è un bel pugno in faccia non indifferente, come lo e stato (per me) il finale di Carmichael o quello di The Lost. Poi va da sè, che come giustamente sottolinei, Kichiku ha sfondato le barriere del "rappresentabile" in tempi davvero poco sospetti...

    Una rappresentazione mortuaria e obitoriale del Signore delle Mosche versione macelleria, una Manson Family nipponica al sapore di apocalisse che fagogita se stessa

    Insomma, un buon film che comunque ti resta nei budelli (Asami, poi, mica te la scordi più)

    Grazie per le dritte sugli altri film di Kumakiri, ne terrò assolutamente conto (il ragazzo ha stoffa da vendere)
    Ultima modifica: 23/05/15 14:53 da Buiomega71
  • Discussione Schramm • 23/05/15 14:16
    Scrivano - 7742 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Una rappresentazione mortuaria e obitoriale del Signore delle Mosche versione macelleria, una Manson Family nipponica al sapore di apocalisse che fagogita se stessa

    a questo non avevo mai pensato, è una bellissima lettura dell'insieme. batti 5!
  • Discussione Buiomega71 • 23/05/15 14:18
    Consigliere - 26671 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Una rappresentazione mortuaria e obitoriale del Signore delle Mosche versione macelleria, una Manson Family nipponica al sapore di apocalisse che fagogita se stessa

    a questo non avevo mai pensato, è una bellissima lettura dell'insieme. batti 5!


    Tra le molteplici "risonanze" durante la visione, mi e venuto in mente anche quello...
  • Discussione Brainiac • 23/05/15 14:19
    Call center Davinotti - 1464 interventi
    Il film ho faticato moltissimo a finirlo, l'affrontai anni fa e vinse lui: non è proprio il mio genere. Complimenti comunque a Schrammòlo per le segnalazioni sempre originalissime e a Buio che di anno in anno sta migliorando tantissimo come scrittura e profonda accuratezza della disanima.
  • Discussione Buiomega71 • 23/05/15 14:22
    Consigliere - 26671 interventi
    Brainiac ebbe a dire:
    Il film ho faticato moltissimo a finirlo, l'affrontai anni fa e vinse lui: non è proprio il mio genere. Complimenti comunque a Schrammòlo per le segnalazioni sempre originalissime e a Buio che di anno in anno sta migliorando tantissimo come scrittura e profonda accuratezza della disanima.

    Grazie Brain , ma la passione e l'entusiasmo di scrivere di film che vedo mi fagogita sempre più.

    Io e Schrammy (spesse volte) abbiamo parametri agli antipodi e poco di becchiamo in fatto di gusti... Ma questa volta devo ammettere che ci ha preso
    Ultima modifica: 23/05/15 14:24 da Buiomega71