The hideous sun demon - Film (1959)

Buona commistione di fantascienza e horror, diventato un cult in America, è un godibile filmetto, ben interpretato e diretto da Clarke. Discreto il make-up della creatura e apprezzabili alcuni momenti (come quello con la bambina). In origine il film era più indirizzato all'horror (il mostro mangiava un topo).

Come un licantropo al contrario Robert Clarke si tramuta in un orribile mostro seminando il panico in questo interessante sci-fi anni '50 con accurati risvolti psicologici (si dice che, tra le altre cose, la trasformazione mostruosa rappresenti una metafora dell'alcolismo...). Particolare lode all'aspetto della creatura (davvero ben fatta) così come alla cura della regia; certo in certi momenti si ride, ma ci si diverte anche e si assiste inoltre a qualcosa di ben confezionato, rispetto alla media del genere.

Niente male questo curioso B-movie di fantascienza (da sempre sottovalutato, sebbene sia stato recentemente rivalutato negli USA), in genere poco visto e famigerato soltanto per il suo titolo, "Il ripugnante demone solare"! Come una sorta di lupo mannaro "al contrario" non è la luce della luna a mutare l'uomo in mostro ma i raggi del sole. La regia e l'interpretazione sono accettabili e il prodotto è insospettabilmente molto piacevole. Davvero carina e molto Fifties, infine, la biondina Nan Peterson.

Girato dall'attore Robert Clarke dopo aver visto quanto alcuni B movies in cui recitò incassarano bene. Sfortunatamente per lui questo curioso sci-fi horror fu un disastro commerciale. Peccato perché Clarke dimostra un gusto particolare nella composizione dell'immagine, l'inseguimento finale in cima ad un gigantesca cisterna da le vertigini ed il makeup è ben realizzato. Immeritatamente la scena più famosa del film rimane quella dove la biondona Nam Peterson "suona" il piano.

Inversione del mito del lupo mannaro (trasformazione col sole) condita da un finale drammatico-romantico alla King Kong (con un gasometro a fare le veci del grattacielo). In mezzo i consueti difetti della sci-fi a basso budget (una serie di chiacchiere e spiegazioni interminabili) nonché una notturna virata sentimentale per la pettoruta bionda Peterson. Non malaccio il make up della creatura, disinvolto Clarke, ma nell'insieme il filmino risulta debole quanto privo di originalità.

Il solito film sulle solite mutazioni genetiche dovute alle radiazioni atomiche ci introduce una sorta di doppio Jeckyll/Hyde, buono dentro, cattivissimo alla luce del sole. Nonostante la fantasia nell'allungare la trama si sa già dove andrà a parare fino al suo epilogo, dal momento che il mostro di turno si macchierà del sangue innocente di qualche poliziotto. “Carino” il volto della bestia…