Estrapolato da diversi racconti vergati dalla mano di vari autori (tra i quali Boccaccio, l'Aretino e Ariosto) si focalizza su sei episodi anche se memorabili restano quattro. Nel primo Elena (Enza Sbordone) ha una relazione "contro natura" con il despota di Brindisi ai danni del marito; nel secondo Olimpia (Alida Rosano) sfugge alla violenza del coniuge cercando l'abbraccio di un frate e poi dell'intero convento; nel terzo la moglie coglie il marito in adulterio; nel quarto uno scultore di figure religiose viene cornificato e mazziato.
Volgare nei dialoghi, e poco ironico.
I dotti riferimenti letterari (Chaucer, Aretino, Boccaccio, Ariosto, Degli Arienti, Margherita di Navarra, Sacchetti) prima dei titoli di testa suonano come una giustificazione per introdurre un decamerotico all’insegna del pecoreccio più lercio – la cornice ovino-pastorale non poteva essere più appropriata – che azzera il potenziale comico delle varie gag e affossa nel cattivo gusto financo le nudità femminili elargite da ciascun episodio. Scatologico: e nei contenuti, e nel risultato.
Assieme ai Racconti proibiti... di Rondi è uno dei decamerotici più "pasoliniani", con la mdp mobile e ondivagante, la scabra messa in scena, i volti piagati della plebe, l'erotismo livido e meccanico e, non ultimo, lo scarso sex appeal delle protagoniste femminili. Naturalmente è solo un accostamento a posteriori, giacchè la distanza fra Guerrini e il Maestro resta abissale e i sei episodi che compongono il film sono spesso noiosi, quasi sempre prevedibili, assolutamente anti-erotici. Non male la Sbordone, già vista in altri film confratelli.
MEMORABILE: L'episodio della moglie zoccolona che si fa passare per morta e si rifugia in un convento di arrapatissimi monaci è uno dei più gettonati del filone.
Mino Guerrini confeziona uno dei molti decameroni (o decamerotici che dir si voglia) usciti nel 1972, senza però dare forza al suo prodotto per differenziarlo e poco importa se gli episodi sono tratti da racconti – teoricamente - originali. Le ambientazioni appaiono ben ricostruite, ma al film manca quel giusto appeal tra comicità e pruriginoso che dovrebbe caratterizzare il filone. La noia prende il sopravvento e l'uso eccessivo del dialetto, spesso, rende anche difficoltoso seguire le già di per sè non entusiasmanti vicende.
Girato chiaramente come Decamerone, ma uscito con titolo canterburizzato per stare al passo col nuovo film di Pasolini, conserva lo stile simil-pasoliniano del Decameron dello stesso Guerrini: ambientazioni povere, volti rudi eccetera (non a caso la Rossi, solitamente un fiore, qui viene abbruttita). Niente male i primi tre episodi, mentre la seconda parte, aperta col disgustoso episodio con Corrà (oste che gabba gli ebrei: curiosamente il volto più semitico è proprio quello di Corrà!), cala non poco. Guerrini, però, dirige bene e sa sempre dove mettere la macchina da presa. Sfiora il **.
In un gruppo di pastori ognuno racconta una storia piccante dove abbondano le corna maschili o si fa beffe delle credenze cattoliche. Inevitabile il confronto con la poetica metafisica di Pasolini: qui sordida volgarità, lì scabro erotismo di grande presa interiore. Nulla di potentemente scandaloso come nell'opera del grande maestro. Solo pulci e pruriti.
Dalla prosopopea dell'incipit ci si sarebbe aspettato qualcosa di meglio. Invece questo risulta uno dei peggiori tra i film di un genere che non ha regalato grandi capolavori. Fili conduttori degli episodi sono, come sempre, sesso e corna. Ma nessuno di tali episodi si salva. Il ritmo è infatti lentissimo, senza nessuna novità o trovata di spicco e allo spettatore non resta che sorbirsi un'ora e mezza di noia. È interessante il taglio pasoliniano ma è sprecato, in questo film.
Giacomo De Michelis HA RECITATO ANCHE IN...
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Come più sopra già detto, non solo Mino Guerrini figura come regista che, parallelamente a Pasolini, percorre le tre vie (poi omologate al genere "decamerotico") ma pure lo stesso autore venne da subito criticato in maniera talvolta positiva.
Si legge, infatti, su Il messaggero, in occasione dell'uscita cinematografica de Gli altri racconti di Canterbury:
"La regia di Mino Guerrini ha saputo vivacizzare dando giusto rilievo alle molte brillanti trovate che animano i diversi racconti."
Per Ronax. Anche Decameron 2 dello stesso Guerrini non è male.
DiscussioneRonax • 15/01/12 23:04 Call center Davinotti - 18 interventi
Guarda caso, mi sto accingendo proprio adesso alla visione di Decameron 2. Purtroppo la fonte è una VHSsaccia fullscreen, ma meglio di niente. A domani con i commenti.
Ronax ebbe a dire: Guarda caso, mi sto accingendo proprio adesso alla visione di Decameron 2. Purtroppo la fonte è una VHSsaccia fullscreen, ma meglio di niente. A domani con i commenti.
L'ho appena visto. Gli do * e mezzo, ma Guerrini dirige bene e sa sempre dove mettere la macchina da presa. Sfiora il **.
Rispondo qui alla CURIOSITA' del 11 settembre 2009 ore 00:42 (7 anni fa)
...
L'incipit con i panorami britannici è palesemente stato incollato ad un film già pronto, che doveva uscire come un normale decamerotico. Nel frattempo, insomma, era uscito il Canterbury di Pasolini, per cui questo film ebbe il titolo canterburizzato e nulla più, con episodi parlati in dialetti o cadenze d'Italia, a testimonianza ulteriore che Chaucer non c'entra nulla...
DiscussioneRonax • 10/09/16 22:58 Call center Davinotti - 18 interventi
L'ho visto 4 anni e ricordo molto poco. Nel frattempo è uscita una edizione in DVD che ho lì fra le tante cose da vedere ma che non ho visto. Comunque rileggendo il mio giudizio mi aveva per certi versi colpito favorevolmente e infatti gli avevo dato**. Oggi ho visto che è apparso in rete Fratello homo sorella bona in versione spero uncut (90 minuti contro gli 85 della copia trasmessa da Mediaset) e vado a vedermelo.
DiscussioneZender • 11/09/16 08:41 Capo scrivano - 48433 interventi
Beh, ma non è che è da rispondere Buono, è una semplice location e come tale puoi se vuoi scriverla nella sezione dedicata.
Zender ebbe a dire: Beh, ma non è che è da rispondere Buono, è una semplice location e come tale puoi se vuoi scriverla nella sezione dedicata.
Zender, non c'è nessuna location - Sono foto britanniche prese e incollate lì, con nessun riferimento a quanto segue nel film. di ambientazione solo italiana.
Il mio post spiega il motivo di un incipit così strambo (foto citate e voce fuori campo, il cui testo è scritto in data 11 settembre 2009).
Puoi lasciare tutto qui oppure, se vuoi, preparo un testo da mettere in Note.
DiscussioneZender • 11/09/16 16:22 Capo scrivano - 48433 interventi
No beh, nelle note non direi. Ma soprattutto non capisco come fai a esser certo che sia stato incollato DOPO e che quanto dici sia, diciamo, certo.
Zender ebbe a dire: No beh, nelle note non direi. Ma soprattutto non capisco come fai a esser certo che sia stato incollato DOPO e che quanto dici sia, diciamo, certo.
Visto il film, lo ho subito capito. Poi me lo ha confermato Pulici.