Rievocazione degli anni di piombo torinesi da parte di un documentario sobrio ma non per questo meno commovente: la drammatica vicenda dell'avv. Fulvio Croce e il conseguente dibattito scaturito dagli avvocati rivive nelle testimonianze di chi c'era. C'è qualche tecnicismo giuridico un po' ostico per i non addetti ai lavori, ma la descrizione degli eventi è efficace... da proiettare nelle scuole.
MEMORABILE: La testimonianza del brigatista Franceschini.
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Questo documentario è stato anche distribuito (ovviamente) con La Stampa a Torino; l'avvocato che lo ha ideato e girato insieme ad un regista di professione gira Italia ed estero per promuoverlo e parlarne...in effetti è così che ho saputo di questo lavoro.
Sì, davvero interessante: io l'ho visto durante un convegno di aggiornamento professionale a cui erano presenti, oltre l'autore, anche Giancarlo Caselli e Armando Spataro; per inciso, l'avvocato Franzo Grande Stevens, uno dei testimoni del racconto, è l'avvocato della famiglia Agnelli.
Il dilemma può apparire ostico a chi non mastica di legge, ma in realtà è sostanziale: i brigatisti in carcere avevano trovato il modo di paralizzare il processo che li vedeva imputati non riconoscendo lo Stato...la conseguenza era che non vedevano la necessità di difendersi rispetto a qualcosa che per loro nemmeno esisteva, e quindi non accettavano nemmeno la nomina di un difensore d'ufficio, obbligatoria per principio costituzionale.
Il dilemma era proprio questo: violare tale principio basilare per uno stato democratico(tutti possono e devono difendersi nei processi a loro ascritti) e quindi darla vinta a questi soggetti, oppure far valere in ogni caso i principi fondanti dello stato di diritto, ma con il rischio che qualcuno venisse ammazzato (come infatti è successo all'avvocato Fulvio Croce, presidente dell'ordine degli avvocati di Torino)? Oltretutto sono state evidenziate problematiche di ordine deontolgico riguardo l'effettiva attività da svolgere...insomma, un dilemma che ha investito non poche menti, e che il documentario illustra molto bene, anche se con qualche tecnicismo che potrebbe risultare di non chiarissima comprensione per i "non addetti ai lavori".
DiscussioneGuru • 29/10/11 15:49 Servizio caffè - 460 interventi
Grazie Gugly, molto interessanti questi contenuti anche se io non ho visto il documentario... Sicuramente la presenza e le testimonianze di Giancarlo Caselli rappresentano un fiore all'occhiello per la città di Torino. Lui è sempre in prima fila affinché gli storici accadimenti non vengano dimenticati! Si è impegnato mettendo a disposizione della collettività il suo notevole bagaglio d'esperienza; nelle scuole torinesi e di provincia ha coinvolto studenti e famiglie in progetti finalizzati alla conoscenza del "passato italiano" e dell'attuale stato di democrazia(io ho avuto l'opportunità di seguire una sua conferenza e in quest'occasione era accompagnato dalla sorella di Paolo Borsellino).
A presto..
la sostanza dell'intervento che Caselli ha fatto a Milano è proprio questa: la conoscenza degli avvenimenti passati.... ha raccontato un episodio che sospetto rievochi spesso, ovvero che suo figlio (il quale è a sua volta autore di documentari su questi temi) una volta è stato fermato da un signore che gli ha detto: beh, suo padre si è dato tanto da fare ma è stato ammazzato! Era stato scambiato per il figlio del giudice Alessandrini, ammazzato da un commando di Prima Linea (a Milano).