Angeli ribelli - Film (2004)

Lezioso leccatissimo fiacco manicheo retorico banalissimo e chi più ne ha, ne aggiunga pure. Non ha la spietata aggressività di Magdalene, né l'amarezza di Mery per sempre o la verve emotiva de L'attimo fuggente, opere cui questo pastrocchietto senza sangue né midollo ha firmato quintali di cambiali.

Professore reduce dalla guerra di Spagna, unico laico in un riformatorio irlandese retto da preti, porta un pò di luce ed umanità nella vita grama dei poveri ragazzi, vessati, concupiti e/o menati a morte. Intenti nobili (il film è tratto da un romanzo autobiografico), recitazione abbastanza corretta soprattutto da parte dei più giovani (Quinn invece è troppo agiografico, un santino), confezione dignitosa, ma l'impressione è quella di un calcio dato ad una porta aperta, senza originalità né vero coraggio, per cui non riesce ad emozionare.

Il sistema repressivo del laico riformatorio di St Jude e le sue regole interne, quelle non scritte ma vigenti in ogni sistema carcerario o riformatorio; una passione malsana da un lato, con metodi crudeli e terribili punizioni corporali, il desiderio di educare e difendere gli allievi, dall'altro. Una pellicola interessante ma laccata, vincitrice di numerosi premi, con un sottotesto pedofilo più evidente nelle intenzioni. La scena dello stupro non rende, la regista ha avuto paura di osare probabilmente per paura di incappare nella censura. Contenuto.

Magdalene in versione maschile o Abandoned in versione cattolica: ecco un altro film che squarcia il velo sui riformatori-lager irlandesi gestiti dai preti, stavolta indirizzati a teppistelli ragazzini. L’encomiabile denuncia sceglie però di ricalcare modelli stravisti del tipo “maestro riformatore che combatte con la forza della bontà e della poesia” (L’attimo fuggente!), portando il discorso da un livello lucido e analitico a uno retorico, a cui non sfugge l’eccessiva pesantezza delle sevizie e il piatto manicheismo tra il prete violento e l’insegnante amorevole. Schematico.

Il titolo ha come soggetto bambini da rieducare (nel titolo italiano visti come diavoli, come li vedeva l'altro soggetto del film, la Chiesa Cattolica in Irlanda nel 1939). Trovo più interessante (e attuale) quest'ultimo soggetto, a cui è delegata la rieducazione degli angeli ribelli e che rappresenta l'altra faccia della medaglia della Chiesa, quella cattiva ovviamente. Iain Glen più efficace di Aidan Quinn nel tratteggiare il suo personaggio. Piuttosto inutili (così come sono stati immessi nel film) i ricordi del recente passato di Quinn.