As bestas - La terra della discordia - Film (2022)

As bestas - La terra della discordia

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/12/22 DAL BENEMERITO HERRKINSKI
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Herrkinski 19/12/22 14:49 - 8131 commenti

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Idealmente a metà tra Il vento fa il suo giro e Cane di paglia, è una riflessione sulle differenze culturali; da un lato, una coppia francese istruita e cosmopolita che vuole iniziare una nuova vita, dall'altro i residenti ignoranti e frustrati da anni di insoddisfazioni che non accettano intromissioni dall'esterno. La tragedia è annunciata e nel suo ritmo da slow-burner, oltre che nelle prove superlative dei villain, si crea una tensione sottile ma sempre crescente, fino al finale anti-spettacolare che rifugge facili tentazioni da revenge-movie. Troppo lungo, ma ben fatto.

Schramm 27/12/22 23:38 - 3495 commenti

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È cinema profondamente equatoriale, quello di Sorogoyen: urla con potenza di cose delicatissime (l'austero paesaggismo) e mormora con delicatezza di cose possenti come l'immeschinimento di una tutt'altro che dissimulata xenofobia, cui fa da insolfanante rafforzativo il conflitto di interessi. Bestia è chi attacca, come bestia è trattato l'attaccato. Il regista gioca a tiro alla fune coi nostri nervi per 3/4 di metraggio, poi è come se venisse sostituito, l'incanto tensivo si smonta e dello slow burn resta lo slow senza più burning. Della paglia è più il fuoco del cane. Mannaggia.

Magi94 15/04/23 13:05 - 954 commenti

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Non è un semplice thriller di (ottima) tensione sugli scontri tra vicini, ma un discorso niente affatto banale sullo scontro tra due diverse classi sociali, separate non dal reddito ma dal livello di istruzione e dalla possibilità di ritornare a un mondo diverso degli "estranei", che vedono nella montagna un luogo di libertà, mentre per gli autoctoni è una povera prigione. Gli echi di paglia danno una bella veste violenta e sgradevole a questo discorso, però la regia si perde un po' soprattutto dopo l'omicidio, sfiorando il televisivo. Purtroppo pessimo il doppiaggio.

Myvincent 18/04/23 06:53 - 3749 commenti

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Vicini di casa in rotta di collisione per diversità ideologiche, si contendono un’affermazione che sembra non avere tregua. Siamo in Galizia, dove arriva una coppia francese amante delle coltivazioni fatte bene e del rispetto del territorio. Sennonché c’è chi è indurito da secoli di rinunce. Il film indaga anche sulle incomprensioni familiari e quindi è molto più che un thriller. Peccato solo per la lunghezza e le esagerazioni/esasperazioni di alcuni snodi narrativi.

Morse 24/04/23 21:33 - 7 commenti

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Il film racconta il conflitto tra chi ha scelto la vita rurale e chi la subisce perché non ha avuto altre possibilità. Una vera e propria guerra che inizia a livello verbale e gestuale, aumentando di intensità creando un clima di ansia e paranoia che diventa insopportabile. La fotografia cupa trasmette tutta la tensione della storia. Un thriller che tiene lo spettatore sempre sospeso.

Daniela 28/08/23 23:55 - 12682 commenti

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Una coppia francese trasferitasi in una zona rurale depressa della Galizia entra in contrasto con i vicini di fattoria per questioni economiche, diventando oggetto di una serie di vessazioni con conseguenze sempre più gravi... Le differenze sono culturali prima ancora che sociali, ma il film non si limita a contrapporre colti e bifolchi ma cerca di mostrare le ragioni degli uni e degli altri, almeno fino a quando la violenza prende il sovravvento azzerando ogni possibilità di dialogo. Bel film problematico, ben interpretato e con finale aperto che lascia un retrogusto amaro.

Kinodrop 8/10/23 19:29 - 2968 commenti

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Una coppia idealista ed ecologista si installa in una montuosa zona della Galizia per dedicarsi al recupero di quel territorio, osteggiata però con crescente acredine da un gruppetto di autoctoni duramente condizionati da pregiudizi e chiusura mentale. Un dramma ansiogeno sull'inscalfibilità di certe posizioni insolubili sul piano della ragionevolezza, che nella prima parte si dilunga su troppi particolari lasciando intuire il peggio per poi spostarsi sul piano psicologico e relazionale tra madre e figlia, con un finale senza vendette ma ugualmente risolutorio. Cast molto efficace.

Il ferrini 29/02/24 04:18 - 2364 commenti

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Intensa la scena iniziale del film montata in slow motion e che assume un valore paradigmatico a fine visione. Lo sguardo del protagonista, già colmo di dolore nella prima indimenticabile scena di Bastardi senza gloria, anche qui si riempie dello stesso senso di impotenza. La situazione è chiara fin dall'inizio: il gretto provincialismo che porta all'emarginazione, al bullismo e infine alla violenza, è descritto con dialoghi come rasoiate e la sua escalation è inevitabile. Il regista usa le dinamiche di un paesino di campagna ma ci racconta molto di più.

Gottardi 1/03/24 09:41 - 396 commenti

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Montagne sperdute della Galizia, agricoltori e allevatori di sussistenza. Immigrato francese sogna di redimere il posto e rifiuta di vendere a speculatori bloccando l’affare e suscitando l’odio dei paesani. Tragedia sull'impossibilità del dialogo e della convivenza, che Sorogoyen mette in scena con assoluta maestria e particolari raccontati sottotraccia. Di fronte all’avidità, all’interesse particolare e all’ignoranza, l’umanità soccombe mentre la natura assiste indifferente, ostile o affascinante. Come bestie appunto. Memorabile, pervade. Interpreti calati a meraviglia nelle parti.
MEMORABILE: Il dialogo all’osteria tentando di capirsi; Il confronto tra madre e figlia.

Capannelle 9/03/24 17:41 - 4415 commenti

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E' abile Sorogoyen a disegnare il terreno di scontro, costituito da territori e facce spigolose e contestualizzato in un fenomeno, quello dello spopolamento dei paesini remoti, che non si vede spesso al cinema. E non è da poco la contrapposizione tra i caratteri dei due contendenti, Menochet e Zahera, su cui poggia saldamente la tensione che anima il racconto, tensione che si consolida scoprendo il vissuto precedente. Forse andava scavato qualcosa in più o restituito qualcosa nel finale, però proprio lo stare lontani da vendette o scontri plateali pare uno dei meriti del film.

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Achab50 12/03/24 20:06 - 83 commenti

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Classico film da cineforum (se ancora esistessero) in cui vengono trattati numerosi temi che vanno dalla mancata accettazione dello straniero alla miseria che diventa aggressiva in prospettiva di guadagni, al cotè ecologista, al rapporto difficile fra genitori e figli e su tutto la fotografia ambientata sempre senza sole e non di rado al buio. Straordinari i dialoghi fra gli autoctoni e "lo straniero" e fra madre a figlia. Interpreti straordinari, regia solida, sceneggiatura accurata, nessun momento di caduta della tensione. Tanto di cappello, film a un passo dal capolavoro.
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  • Discussione Schramm • 26/12/22 14:51
    Scrivano - 7694 interventi
    attenzione spoilerissimo che fa malissimo:

    non so che dire e che pensare e non so che gli abbia preso a sorogoyen in corso d'opera. da una certa è come se avesse pensato "forse sta uscendo fin troppo eccellente" e ha iniziato ad autosabotarsi: l'ho trovato fenomenale con la f maiuscola per circa 3/4, fino a che non accade il fattaccio con le medesime dinamiche prefattive. da lì ti aspetti l'inesorabile precipitare di tutto e che scoppi un gran casino nerissimo, e invece il film si smonta, dello slowburn resta solo lo slow senza più burning ed è davvero come se il regista venisse sostituito e allo sceneggiatore prendesse un ictus: non solo tracolla in tensione, ma anche in quella plausibilità narrativa che fino a lì fa stare belli ritti fuori e annichiliti nell'animo.
    antoine ammazzato, e con un'ellissi di appena un anno trascorso moglie e figlia non scatenano - legalmente o meno e non necessariamente revenge - un'iradiddio per rivalersi e trovarlo? tutto si comprime col ritorno della figlia che cerca di ridestare mammà dalla supina rassegnazione, aprendo a biografismi e dialoghi dei quali nulla potrebbe impipparcene che soffocano anche la presenza del meraviglioso villain (uno stratosferico zahera che a ogni battuta o tic mimico manda l'anima in panne)? se nei primi 100' cercavo una ciambella di salvataggio per non affondare, da lì mi sono visto progressivamente scollato dall'opera, non per mia volontà ma perché è come se regia e sceneggiatura mi avessero forzatamente messo alla porta e più che cane di paglia, lo direi un fuoco di paglia. e uno spreco incredibile. sospirando stizziti si deve scendere da un abbondante pentapalla a un massimo di **!
    herr, è stato così anche per te?!

    Ultima modifica: 26/12/22 21:37 da Schramm
  • Discussione Herrkinski • 26/12/22 20:50
    Consigliere avanzato - 2636 interventi
    - Spoiler dappertutto! -



    Schramm ebbe a dire:
    attenzione spoilerissimo che fa malissimo:

    antoine ammazzato, e con un'ellissi di appena un anno trascorso moglie e figlia non scatenano -legalmente o meno e non necessariamente revenge- un'iradiddio per rivalersi e trovarlo? tutto si comprime col ritorno della figlia che cerca di ridestare mammà dalla supina rassegnazione, aprendo a biografismi e dialoghi dei quali nulla potrebbe impipparcene che soffocano anche la presenza del meraviglioso villain (uno stratosferico zahera che a ogni battuta o tic mimico manda l'anima in panne)? se nei primi 100' cercavo una ciambella di salvataggio per non affondare, da lì mi sono visto progressivamente scollato dall'opera, non per mia volontà ma perché è come se regia e sceneggiature mi avessero forzatamente messo alla porta e più che cane di paglia, lo direi un fuoco di paglia. e uno spreco incredibile. sospirando stizziti si deve scendere da un abbondante pentapalla a un massimo di **!
    herr, è stato così anche per te?!

    Sul fatto che non abbiano scatenato un'indagine in quell'anno, credo si capisca che la moglie - essendo una donna - conta come il due di picche in quel paese e non è stata presa in considerazione dalle forze dell'ordine, che hanno sì fatto qualche ricerca ma che probabilmente non avevano alcun interesse a trovare il cadavere e inimicarsi gli abitanti del luogo. Inoltre non c'era la certezza che fosse morto, in quanto scomparso. La figlia quando arriva è in effetti piuttosto incazzata e cerca di spiegarlo ai poliziotti, ma non parla spagnolo e comunque è - pure lei - una donna e la polizia non sa cosa dire a nessuna delle due. Nella realtà, a cui è ispirato il film, addirittura passarono 4 anni prima che ritrovassero la macchina dello scomparso in un bosco, bruciata da un incendio, e da lì ricominciarono le indagini; però la moglie per 4 anni ha sostenuto che ci fossero di mezzo i vicini e che il marito fosse stato ucciso, ma evidentemente senza prove la polizia non poteva far nulla o non ne aveva interesse.

    Certo è che, una volta capito che le intenzioni revenge "non sono cosa", in effetti la passività della moglie e l'intervento fondamentalmente inutile della figlia fanno un po' cadere il film, se non nella noia, quantomeno in una certa delusione. Da un lato è apprezzabile la scelta di restare più aderente alla realtà ed evitare una prevedibile e improbabile vendetta cruenta, dall'altro per i miei tipici gusti exploitation avrei certamente gradito una risoluzione più violenta. L'arrivo della figlia crea una tensione che credevo finisse in un tentato stupro, ma curiosamente la cosa viene evitata lasciando solo la sensazione di minaccia nell'aria, comunque efficace. Che dire, è un film d'autore con i pregi e difetti del genere; però quel finale sa molto di film tv e non lascia il segno, quello sicuro.

  • Discussione Schramm • 26/12/22 21:51
    Scrivano - 7694 interventi
    ovviamente sempre spoiler a zig-zag

    posto che ignoravo - lo apprendo ora da te - che il plot aderisse a un reale evento di cronaca, dal quale comunque credo che l'autore si sia preso alcune personali licenze concedendosi alcuni ricami, diciamo che a fini squisitamente narrativi ci sta che la polizia pavida e connivente con gli abitanti del luogo se ne lavi le mani e ci sta anche che lei abbia ancor meno poteri di lui. non ci sta invece che venga dipinta da una parte così scarsamente provata e colpita dagli eventi e dall'altra così remissiva e fatalista. non mi ci sta insomma a livello reattivo, in termini di personaggio e di logica del lutto e della rabbia per l'ingiustizia generale subìta. è questo a segnare uno stacco netto e profondo con tutto quanto venuto prima, anche umorale. non c'è più tutta quella insopportabile e serpeggiante tensione sottopelle e quell'atmosfera da "qui si va per il peggio più inimmaginabile" che aveva governato e determinato fin là la pellicola. quanto al revenge, non mi aspettavo nemmen quello, se mai proprio qualcosa di peggio, tipo il fatto che un suo tentativo di reagire (o anche di pareggiare i conti) facesse finire il tutto ancor più tragicamente (tentato stupro o lei che viene accoppata mentre cerca contropartita),portando a un'esplosione generale tutto quanto è stato fin lì abilmente implosivo. di tutto ciò invece si dirada anche tutto l'umore minaccioso fin là accumulato.
    quanto al finale, va anche detto che è così aperto che se non altro puoi permetterti di pensare che i poliziotti, d'accordo con loro due, la stanno portando in un luogo isolato per farla fuori.. però appunto devi fantasticarlo tu, perché il regista si ferma lì. e purtroppo si ferma anzi molto prima. io onestamente un po' di noia e svacco li ho accusati, non appena si è imposto questo scarto. veramente un grandissimo peccato, era un film con tutti i crismi per guadagnarsi palle in numero di 5.
    Ultima modifica: 27/12/22 12:08 da Schramm
  • Discussione Herrkinski • 31/12/22 15:10
    Consigliere avanzato - 2636 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    posto che ignoravo - lo apprendo ora da te - che il plot aderisse a un reale evento di cronaca, dal quale comunque credo che l'autore si sia preso alcune personali licenze concedendosi alcuni ricami
    Esiste un docu-fiction chiamato Santoalla del 2016 che tratta il caso, se hai voglia di vederlo. Io per il momento ho passato. Non so se si trovano i sottotitoli ma puoi provare.
  • Discussione Schramm • 31/12/22 18:18
    Scrivano - 7694 interventi
    Herrkinski ebbe a dire:
    Schramm ebbe a dire:
    posto che ignoravo - lo apprendo ora da te - che il plot aderisse a un reale evento di cronaca, dal quale comunque credo che l'autore si sia preso alcune personali licenze concedendosi alcuni ricami
    Esiste un docu-fiction chiamato Santoalla del 2016 che tratta il caso, se hai voglia di vederlo. Io per il momento ho passato. Non so se si trovano i sottotitoli ma puoi provare.
    ti ringrazio ma per il momento mi sa tanto che ti seguo a ruota, dato che non credo proprio che santoalla avanzi là dove as bestas si è ahimè fermato per amor di filologia.

    Ultima modifica: 31/12/22 18:18 da Schramm
  • Discussione Cotola • 14/04/23 12:43
    Consigliere avanzato - 3848 interventi
    Al cinema