Blood relations - Film (1988)

Strambo esempio di canuxploitation che parte come un regolare giallo sexy in fullmoonesca chiave camp (fra parenti ricchi in fin di vita e sotterfugi criminosi a fini di lucro), si addentra sempre più nel morboso (la golosità sessuale e le relazioni torbide non escludono nessun membro della famiglia) e sfocia in un'ultima mezz'ora delirante all'insegna dell'horror medico più balzano. Occasionali tocchi allucinatori, la performance over-the-top di Jan Rubes (sorta di villain alla Vincent Price con tanto di assolo organistico), i nudi e i buoni SFX gore compensano l'iniziale lentezza.

Uno di quei prodotti da VHS anni '80 che una volta visti lasciano poco o nulla nella memoria dello spettatore; cerca di proporre una vicenda a sfondo familiare morboso che s'inserisce in certa cinematografia gotica classica, tra momenti erotici e slanci splatter, specialmente nell'ultima mezz'ora che mette in scena operazioni coatte al cervello dei malcapitati. Si cerca il richiamo a certo horror d'antan ma la prolissità del narrato e la confezione anonima non aiutano nella visione, lasciando ben poco da ricordare. Non del tutto malvagio, ma nemmeno lontanamente memorabile.