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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ancora uno shark movie girato con budget prossimo allo zero in cui lo squalo toro del titolo si vede decentemente solo in scene di repertorio mentre gironzola sott'acqua indisturbato. Quello che ovviamente fa la differenza, in film così, è l'interazione coi personaggi, e qui siamo ai livelli più bassi che si possano immaginare: le scene di attacco si risolvono in gente che goffamente sbatte le mani in acqua e grida. Per il resto si vedono una pinna in movimento ricreata digitalmente piazzata un po' dove capita, una sagoma scura ripresa dall'alto e nient'altro. Quanto alla storia siamo ai vertici della banalità di genere: in un lago del Texas il guardacaccia...Leggi tutto Spencer Thimms (Hallum) incontra un pescatore (Blair) che nel pick-up trasporta il cadavere di un pescecane, avvolto in un telo in modo che anche per noi il doverlo mostrare si possa risolvere facendo spuntare la pinna e lasciando all'immaginazione il resto. Il guardacaccia gli ordina di ributtarlo nel lago e quando c'è la prima vittima, la solita ragazza che grida, annaspa e scompare sott'acqua, si convince che lo squalo del tizio fosse ancora vivo. Una scemenza non da poco, visto che entrambi l'han visto stecchito sotto il telo per lungo tempo. Non ci vorrà infatti molto a capire che il pescecane assassino è un altro (forse la madre di quello morto) e da lì comincia la consueta trafila: il sindaco (Ray) che non vuole chiudere il lago causa stagione turistica (in realtà si vedono quattro gatti), lo sceriffo (Redford) che ci lascia le penne, la specialista (McDonals) che, tra una patatina e l'altra, conferma i morsi di squalo sul corpo e via dicendo. Il guardacaccia, che tra l'altro è un mezzo alcolizzato separato da una moglie (Wilson) a cui non vuol concedere il divorzio convinto di poter “ricominciare”, ha insomma il suo bel daffare. Partirà in barca a caccia della preda con scarsi risultati in attesa del finale che chiuderà in modo miserrimo con un effetto patetico. Considerato che la lotta contro lo squalo si risolve per l'appunto in qualche fucilata a caso nell'acqua, che gli attacchi sono di fatto lotte delle vittime designate contro le acque immote, che il film è verbosissimo come sempre in questi casi (le parole di fatto non costano), che le performance attoriali sono anonime, che la storia è un rimescolamento di mille altre in tema con la sola variazione dell'ambientazione lacustre (toccherà giustificare attraverso interminabili dialoghi con l'oceanologo di turno che uno squalo possa lì sopravvivere), si può facilmente concludere come BULL SHARK si bulli di un titolo legato a una specie poco sfruttata dal genere (anche se lo squalo zambesi si era già visto, sempre in acqua dolce) solo per attirare in qualche modo l'attenzione (le sorprese finiscono infatti col titolo). Non facile da concludere senza una dormita nel mezzo; ma sarebbe un peccato: ci si perderebbe l'entrata in scena del figlio (Heintz) del guardacaccia che, appena raggiunto papà per il weekend, se ne va al lago da solo e vi entra senza un perché (con tanto di scarpe, cuffia e maglietta), giusto per farsi attaccare. E poi il padre si lamenta se sua moglie pretende il divorzio...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/04/22 DAL DAVINOTTI
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  • Discussione Pessoa • 4/04/22 20:32
    Formatore stagisti - 416 interventi
    Mi permetto umilmente di muovere un appunto zoologico al commento del Maestro, per il resto inappuntabile.
    Il Bull Shark del titolo non è uno squalo Toro ma in realtà uno squalo Leuca, ovvero un Charcharinus Leucas, che in inglese si chiama appunto Bull shark.
    Questo squalo è inoltre estremamente aggressivo ed è il maggior responsabile di attacchi all'uomo da parte di squali.
    Lo squalo Toro, ovvero il Carcharia Taurus, che in inglese si chiama Sand Tiger shark, è, come si legge nel commento, effettivamente piuttosto schivo e normalmente non attacca gli esseri umani.
    Ultima modifica: 4/04/22 20:34 da Pessoa
  • Discussione Zender • 4/04/22 20:39
    Capo scrivano - 47838 interventi
    Hai ragione Pessoa, grazie mille! Il caos era nato anche ricordo in questo film, sempre in acqua dolce: il Marcel aveva notato che era uno squalo zambesi (lì si vedeva, qui è robaccia) che veniva chiamato "blue shark" (chiedendosi perché). A questo punto o il doppiaggio italiano ha tradotto con "blue" quello che era invece "bull" o ha capito male lui (essendo duro d'orecchi non è escluso). Correggo e grazie ancora! Trovare gli errori del vecchio è sempre un merito!
    Ultima modifica: 4/04/22 20:44 da Zender
  • Discussione Pessoa • 4/04/22 20:59
    Formatore stagisti - 416 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Hai ragione Pessoa, grazie mille! Il caos era nato anche ricordo in questo film, sempre in acqua dolce: il Marcel aveva notato che era uno squalo zambesi (lì si vedeva, qui è robaccia) che veniva chiamato "blue shark" (chiedendosi perché). A questo punto o il doppiaggio italiano ha tradotto con "blue" quello che era invece "bull" o ha capito male lui (essendo duro d'orecchi non è escluso). Correggo e grazie ancora! Trovare gli errori del vecchio è sempre un merito!
    Intanto comunque ringrazia il Maestro per la scoperta. Un sottoprodotto "squalico" di serie C non me lo lascio certo sfuggire e lo guardo subito. Ho una specie di attrazione morbosa per il sottocinema di sottogenere, e credo nel popolo davinottico di essere in buona compagnia.

  • Discussione Zender • 5/04/22 08:33
    Capo scrivano - 47838 interventi
    Beh, scoperta è una parola grossa :) Se cerchi un prodotto squalico di serie C o Z qui ne trovi a valanghe, ma dubito non te li voglia far sfuggire tutti :)