Le riprese sulla sperduta isola di
Holy Island furono massacranti, snervanti e
zeppe di imprevisti (non basterebbe un libro a contenerle tutte) tra il malumore dell'intera troupe, il cibo cattivo, gli scherzi atroci (non mancarano pure le risse), i mezzi di fortuna come giaciglio (lo stesso Polanski alloggiava in una roulette invasa dalle formiche che scacciava, inutilmente, a suon di DDT) e Polanski dovette barcamenarsi tra l'istrionismo eccessivo di Lionel Stander, i capricci di Francoise Dorleac (che rischiò l'ipotermia), la subdola prevaricazione di Donald Pleasence e il tempo che cambiava continuamente, facendo impazzire il direttore della fotografia Gilbert Taylor.
Gli unici a non perdere le staffe furono Jacqueline Bisset (che ebbe anche un breve flirt con Polanski) e Jack MacGowan, che Polanski prese subito in simpatia, tanto che, insieme a Gerard Brach, ideò, su di lui, nei ritagli di tempo, una parodia sui vampiri (che diventerà
Per favore, non mordermi sul collo).
Come era prevedibile il budget e i tempi di lavorazione sforarono e Polanski era disposto a rinunciare a gran parte del suo compenso per
Repulsion (i produttori erano gli stessi) per poter fare di testa sua e tenere la produzione "fuori dalle scatole".
A riprese ultimate Polanski subì una specie di esaurimento (poi risolto con la cura all'LSD).
Tanto era il suo entusiasmo iniziale, quando era logorante la lavorazione, che fece balenare al regista polacco l'idea di smetterla con il cinema.
Da
Roman by Polanski, autobiografia di Roman Polanski, Bompiani (1984).