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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Donne e motori, luogo comune e facile sintesi della vita di colui che ha saputo trasformare la propria passione nel più celebre brand del made in Italy nel mondo, che ha imposto il cavallino rampante regalatogli da Francesco Baracca come icona universale di potenza e velocità. Ma Mann non gira un documentario e ampiamente racconta anche la faccia più intima e nascosta di Enzo Ferrari (Driver): la moglie (Cruz) gli ha dato un figlio morto troppo presto, l'amante (Woodley) un altro ne ha partorito crescendolo senza potergli dare lo stesso glorioso cognome del padre per paura di sollevare uno scandalo.

Dalla pista alle stanze di casa, dalla moglie all'amante, dai piloti...Leggi tutto ai giornalisti che ad ogni nuovo incidente non mancavano di indicare Ferrari come causa prima di tante tragedie. Con il volto impassibile di un Adam Driver sbiancato nei capelli, il film ricostruisce una fase emblematica ma breve nell'esistenza di Enzo Ferrari: il 1957, spicchio temporale sublimato dalla vittoria di Taruffi (Dempsey) nell'ultima edizione della Mille Miglia contrassegnata dal terribile incidente di Guidizzolo, in cui proprio una Ferrari travolse nove spettatori uccidendoli. Una disgrazia di fronte alla quale ancora una volta lo sguardo dell'uomo non modifica la granitica espressione: troppo dura la scorza di chi ha visto morire un figlio poco più che ventenne e tanti piloti in un'epoca in cui salire su un'auto da corsa era un azzardo ai confini dell'incoscienza.

Quando le Ferrari rombano sulla pista (il sonoro è eccezionale) sfoggiando l'aerodinamica filante di bolidi rossi che sfrecciano inconfondibili sulle piste il film s'accende, fa capire quello che avrebbe potuto essere e invece non è. Perché Mann persegue il ritratto a tutto tondo, l'impossibile compenetrazione di due mondi che al cinema da sempre faticano a fondersi: da una parte la staticità generata dalla monolitica placidità di chi non fa una piega nemmeno quando la moglie gli spara mancandolo di un soffio, dall'altra la difficile resa dell'uomo cinico oltre ogni immaginazione che istruisce i suoi piloti per far sopravvivere un marchio ancora tanto artigianale in un mondo di squali. La differenza sta in ciò che ha reso la Ferrari unica nel panorama automobilistico mondiale: "Loro corrono per vendere, io vendo per correre". Una dichiarazione d'intenti in cui è racchiusa l'essenza stessa del "Drake", come Ferrari venne in seguito soprannominato dagli inglesi per sottolinearne l'inusitata determinazione.

Il film bilancia le due anime senza purtroppo riuscire a elevarne nessuna, restando incompiuto all'interno di un quadro d'insieme che pur conferma le qualità tecniche del suo regista non comune. Senza una colonna sonora caratterizzante, minato da troppe scene superflue nelle parentesi sentimentali, il film vive di singole impennate (quelle delle auto negli incidenti soprattutto, restituite in modo straordinario) adagiandosi per il resto in una narrazione di maniera incapace di trasmettere l'ardore di Ferrari, il suo carattere sanguigno. Driver - bravo, ma non lo si scopre adesso - riconduce tutto a un denominatore comune che sfuma in un'apparente apatia trasmessa per osmosi al film stesso, efficace quando si tratta di stemperare l'esuberanza delle giornate a bordo pista, penalizzante quando invece sarebbe necessario rendere vitale la quotidianità con l'altro sesso. Non si coglie in definitiva molto dell'ingombrante personalità del protagonista - che fu autentico dittatore - né granché della vita di provincia, dalla quale emergono prepotenti soprattutto le splendide location e una ricostruzione storica scintillante ai confini dell'iperrealismo (con qualche stonatura).

Eppure, quando i prototipi volano sull'asfalto, montaggio e riprese si avvicinano paurosamente alla perfetta resa dell'estremo rischio corso da chi con caschi aperti e coraggio sprezzante pigiava sull'acceleratore conscio di poter uscire di pista ad ogni curva con tragiche conseguenze. Com'erano elettrizzanti le sfìde di chi dietro gli occhialoni ancora si guardava in faccia durante un sorpasso... Ma anche quando la velocità si abbassa, durante la Mille Miglia, tutt'intorno alle auto prende forma un mondo seducente e dimenticato, eroico e lontanissimo da quello ultratecnologizzato di oggi, un mondo in cui riscoprire la genuinità di un'epoca scomparsa per sempre grazie ai potenti mezzi del miglior cinema. Perché non continuare su quella strada? Come si è potuto pensare che le vicissitudini private potessero pretendere tanto spazio, in una fedele restituzione dell'Enzo Ferrari uomo di pista e di garage?

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/11/23 DAL BENEMERITO MAX DEMBO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 17/12/23
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Gabrius79 27/12/23 14:25 - 1427 commenti

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Un ritratto di Enzo Ferrari (anno 1957) un po' zoppicante e non messo bene a fuoco, a cui si sopperisce però con splendidi momenti dedicati alle corse delle auto e da ottime ricostruzioni d'epoca che lasciano piacevolmente stupefatti. Driver è bravo nei panni del protagonista, mentre il resto del cast non lascia più di tanto il segno, compresa una Cruz sotto tono. La parte sentimentale lascia a desiderare e spesso è tirata per le lunghe. Nel complesso si lascia vedere.

Max dembo 20/11/23 08:44 - 427 commenti

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Turgido, bolso, roboante nei momenti più inutili e controproducenti rispetto a quella che dovrebbe essere davvero l'intesa d'azione del film. Il Mann degli ultimi anni purtroppo è retorico nei risvolti familiari, melodrammatico nel fare di un uomo come Ferrari il bersaglio delle amarezze di una donna trascurata e tradita (la moglie Laura, una qui sopravvalutata Penelope Cruz) e anche grottesco nel piegare una storia imprenditoriale e geniale come quella di Enzo Ferrari a una storia di donne frustrate dal marito. Unico pezzo di bel cinema la Mille Miglia, ma il film è già scoppiato.
MEMORABILE: La lunga sequenza della Mille Miglia, un gran pezzo questo sì "manniano", ma troppo tardivo; Il ridicolo "italianism" di Driver; Dempsey buon Taruffi.

Reeves 9/12/23 00:11 - 2238 commenti

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Mediocrissimo biopic di totale inattendibilità in cui Michael Mann continua a dilapidare l'ottima fama che si era costruito nel corso degli anni per privilegiare uno scavo psicologico peraltro capace solo di portare tanta noia. L'idea che alla base di tutto ci sia un matrimonio infelice è una spiegazione che è ridicola, così come il trucco che modifica i tratti di Adam Driver.

Panino 17/12/23 18:37 - 15 commenti

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Mann torna al cinema dopo otto anni di assenza tentando di raccontare la vita di un tycoon di altri tempi con cui aveva avuto a che fare negli anni 80. Il risultato non è all’altezza delle aspettative: divi internazionali (da noi malamente doppiati) che interpretano dei modenesi, una confezione tecnica-fotografica da fiction Rai, uno script risalente ai primi anni 90 che nonostante le revisioni non riesce mai a decollare, ma all’interno di tutto questo ci sono tre o quattro momenti di grande cinema che fanno riflettere, momenti incredibili che solo un grande regista può realizzare.

Paulaster 17/01/24 18:00 - 4435 commenti

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La storia di Enzo Ferrari è raccontata nell'ultimo anno delle Mille Miglia, quando avvenne l'incidente di De Portago. Tutta la vicenda matrimoniale, a cui è data grande importanza, interessa poco o nulla e la Woodley è meglio di un'accigliata Cruz. Driver non ha la ruvidezza del personaggio e sembra troppo in balia degli eventi. Mann si fa riconoscere in qualche momento durante la corsa e per l'uso delle location originali. Per gli appassionati, le macchine meritano la visione del film.
MEMORABILE: L'auto nel prato; L'iscrizione in Piazza Duomo a Brescia; Le raccomandazioni ai piloti.

Capannelle 13/02/24 15:12 - 4414 commenti

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A dispetto delle qualità visive (fotografia, location, costumi), sulle quali non si può certo pensare che uno come Mann possa tradirsi, c'è una storia che per tutto il primo tempo risulta assai claudicante e prevedibile. Qualche cliché, ma nemmeno troppo, e il solito uomo geniale ma tormentato dalle vicissitudini familiari che ahinoi prendono il sopravvento sulle gesta politico-sportive. La Mille Miglia è invece un pezzo tutto da gustare, sia pur con una deriva cartoonesca (macchine volanti e corpi tranciati) che nulla aggiunge alla drammaticità dell'evento.

Il ferrini 20/02/24 23:25 - 2363 commenti

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Quando De Portago esce di strada a Guidizzolo, tranciando nove persone fra cui cinque bambini, inutile dirlo, il cuore si ferma. Anche se sai che succederà. Lì riconosci la mano di Mann e in generale in tutta la corsa di Le Mans. Sulle beghe familiari invece la narrazione poteva essere più snella, ma la Cruz - da par suo - esalta il personaggio di Laura al punto che alla fine è quello che resta più impresso. Driver è un ottimo attore ma questo ruolo non sarà ricordato fra i suoi migliori. Non è un brutto film ma zoppica troppo per raggiunge i tre pallini.

Luluke 15/03/24 16:13 - 74 commenti

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1957, Il primo anno del biennio orribile dell'automobilismo italiano, già trattato magistralmente nello splendido Ferrari 312B diventa un feuilleton, con trama, sceneggiatura e regia da fiction TV. Mann sembra aver perso il tocco magico degli anni '90, Adam Driver fornisce un'interpretazione più monocorde che efficace nel descrivere la spregiudicata personalità del patron di Maranello, la Cruz ripropone la classica interpretazione da violent femme già più volte vista dai tempi di Blow. Rimane giusto la spettacolarità di un paio di scene, che non salvano il film dalla mediocrità.

Nando 23/03/24 19:02 - 3817 commenti

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Un frammento di vita dell'ingegnere che fondò il marchio automobilistico più prestigioso di tutti i tempi, che mostra i suoi problemi economici ma soprattutto la situazione familiare divisa tra la moglie e la giovane amante. Parlare di Ferrari e di questioni sentimentali appare tuttavia abbastanza inutile, quando andrebbe celebrato per la sua grande audacia. Purtroppo gli americani hanno privato la storia del genio di Ferrari mostrando le sue diatribe amorose. L'unica cosa da salvare sono le meravigliose vetture e le riprese della drammatica quanto vittoriosa Mille Miglia.

Enzus79 2/04/24 22:32 - 2908 commenti

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Biopic su Enzo Ferrari, uno degli imprenditori e dirigenti sportivi italiani più importanti del Novecento. Si mette in risalto anche il suo lato privato: l'amore per le donne e il dolore mai sopito per la morte del figlio Dino. Abbastanza convincente, con un cast tutto sommato all'altezza. Regia di Michael Mann più che efficace. Discreta la colonna sonora. Tendenza a salire.

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Giùan 7/04/24 11:41 - 4576 commenti

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Cresce nella distanza della durata e a distanza dalla visione, grazie alla peculiare capacità di "astrazione" della regia di Mann, qualità "operistica" che gli consente di bilanciare l'aspetto "bigger than Life" del mito (Enzo) Ferrari con un'attenzione precisa, sia pur stilizzata, ai caratteri dei personaggi inseriti nel loro contesto ambientale e storico. Aspetto che rende rappresentativi mondo grande (le corse) e borgo piccolo (Maranello), il Drake di Driver come le due mogli alternative di Cruz e Woodley e lontano il film da artefatte operazioni consimili. Endurance rampante.
MEMORABILE: L'incidente di Guidizzolo; La telefonata con Agnelli; L'ultimo confronto tra Driver e Penelope Cruz.

Galbo 13/04/24 16:47 - 12404 commenti

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Una parte della vita di Enzo Ferrari raccontata da Michael Mann: il binomio prometteva scintille; purtroppo il film non riesce a restituirci la complessità umana della figura del costruttore che diventa un personaggio monodimensionale, che Driver non riesce a rendere come avrebbe dovuto. Altra cosa il versante tecnico, laddove il film eccelle: le scene dedicate alla Mille Miglia e allo spettacolare incidente che costò molte vite umane richiamano al cinema migliore del regista e sono realizzate come meglio non si potrebbe. Meritevole di visione ma non all'altezza delle aspettative.

Manfrin 14/04/24 09:00 - 392 commenti

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Controverso: le difficoltà del grande vecchio nel gestire le questioni familiari, nonché della situazione finanziaria, quasi stridono con la bellezza delle auto esibite e con le immagini, invero di grande effetto, delle prove in pista e di una combattuta Mille Miglia. Piace la Cruz, un po' meno Driver (forse un trucco poco invecchiante). Sprazzi di grande regia.
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  • Curiosità Max dembo • 20/11/23 08:52
    Servizio caffè - 425 interventi
    * Christian Bale è stato scelto per il ruolo principale alla fine del 2015, in un incontro con Michael Mann dopo Nemico pubblico - Public Enemies (2009), ma ha abbandonato a causa di problemi di salute poiché Bale riteneva di non avere abbastanza tempo per ottenere le informazioni necessarie per conferire peso al ruolo. Hugh Jackman è stato il primo attore a sostituire Bale, fino a quando Adam Driver non ha assunto il ruolo nel gennaio 2022.

    Un progetto lungamente appassionato per Michael Mann, che ha cercato di realizzare il film per più di vent'anni. Un articolo del 1993 rivelava che Mann stava sviluppando questo film biografico con Robert De Niro quale protagonista.

    * Ad un certo punto, Sydney Pollack aveva deciso di collaborare con Mann per produrre il film.

    Premi e candidature

    Camerimage
    2023 Candidato Golden Frog
    Erik Messerschmidt (cinematografia)
    Michael Mann (regia)

    Gotham Awards
    2023 Candidato Gotham Independent Film Award
    Migliore Attrice non Protagonista
    Penélope Cruz

    2023 Vincitore Tribute Award
    Per il contributo all'innovazione
    Michael Mann

    Fonte: Imdb
  • Discussione Ruber • 22/11/23 20:50
    Formatore stagisti - 9251 interventi
    La data di uscita nelle sale è il 14 dicembre.
    Ultima modifica: 23/11/23 08:11 da Zender
  • Discussione Max dembo • 24/11/23 23:01
    Servizio caffè - 425 interventi
    Stroncato anche da Gomarasca, recente in ordine di tempo e con toni ben più duri, soprattutto con la Cruz. Devo dire, e purtroppo trattandosi di un grande come Mann, veritieri.
  • Discussione Zender • 25/11/23 08:13
    Capo scrivano - 47831 interventi
    E Imdb gli dà 6,7 con 7,5 di Metascore, gran bei voti. E quindi? Scrivi cosa funziona e cosa no se vuoi, perché riportare nomi di chi stronca o di chi incensa dicendo "ha ragione" non serve a nulla.
    Ultima modifica: 25/11/23 08:21 da Zender
  • Discussione Max dembo • 25/11/23 11:32
    Servizio caffè - 425 interventi
    Zender ebbe a dire:
    E Imdb gli dà 6,7 con 7,5 di Metascore, gran bei voti. E quindi? Scrivi cosa funziona e cosa no se vuoi, perché riportare nomi di chi stronca o di chi incensa dicendo "ha ragione" non serve a nulla.
    Ehhhhhhhhh vabbè....in verità ha avuto una valanga di recensioni negative di critici professionisti. Che sono ancora cosa ben diversa-secondo me- dalle recensioni utenti, anche oggi. Non lo amo, ma non è nemmeno il primo venuto. Si chiamano "opinioni"e di chi si può dire "ha ragione/secondo me non ha ragione", oggi nemmeno del Papa e quindi? E ti ho detto, se tutto il film fosse incentrato sulla ultima Mille Miglia epicissima del 1957, in mezzo alle case e ai paesi, dove morirono dei passanti e venne poi abolita, con i piloti che scrivevano le lettere a mogli e fidanzate come se l'indomani andassero in guerra, e morivano ogni mese....Sarebbe anche da 8. Il gran mestiere dell'ottuagenario Mann a dirigere i tecnici, lì si vede. Purtroppo è pure troppo breve, nelle due ore del film. 
    Ed ecco già una cosa.

    Ultima modifica: 25/11/23 11:38 da Max dembo
  • Discussione Zender • 25/11/23 14:51
    Capo scrivano - 47831 interventi
    Attenzione: io non ho detto che sia importante il voto di Imdb, dico che se cerchi recensioni positive ne trovi, e di critci professionisti, ma non è questo il punto né ovviamente ho proprio nulla di nulla contro Gomarasca e mai ho detto che sia il primo venuto.

    Semplicemente, a me interessa sentire la motivazione di un giudizio, non chi l'ha scritto. La stessa persona (anche il più gran critico del mondo) può dire cose intelligenti su di un film e sciocche (sempre a mio giudizio, ovvio) su di un altro. A me interessa quello che dice e quello su cui fonda il suo giudizio sul singolo film. Perché se ci schieriamo ognuno coi suoi critici pro e contro solo valutando il peso degli stessi non serve a nulla. Qui serve che spieghiamo il perché del nostro, di giudizio. Se poi si vuol riportare un opinione di altri precisando di chi sti tratta benissimo, ma che non sia solo il piaciuto o non piaciuto.
  • Homevideo Caesars • 23/01/24 16:33
    Scrivano - 16812 interventi
    Bluray e dvd usciranno il 21/3
    Ferrari
  • Discussione Capannelle • 13/02/24 15:19
    Scrivano - 3533 interventi
    No via, dopo la ciofeca di Lamboghini neanche questo film riesce ad avvicinarsi alla potenza di quello di Howard, che vince per distacco.

    E posto il link ad una descrizione completa e appassionata del tragico evento di Guidizzolo: https://www.adrenaline24h.com/2015/03/de-portago-1000-miglia-1957-lultimo-rettilineo/
    Ultima modifica: 13/02/24 15:20 da Capannelle
  • Discussione Zender • 13/02/24 16:41
    Capo scrivano - 47831 interventi
    Beh, ma direi che neanche ci tentano. Sono biopic di costruttori, non direi confrontabili con storie di chi in pista c'è entrato per correre, dopotutto.
  • Curiosità B. Legnani • 23/02/24 16:19
    Pianificazione e progetti - 14972 interventi
    La tragedia delle Mille Miglia, nota come incidente di Guidizzolo, è in realtà avvenuta nel territorio comunale di Cavriana (MN), lungo il rettifilo che porta da Cerlongo a Guidizzolo (MN).