I fuorilegge - Film (1950)

Film che richiama palesemente la controversa figura di Giuliano e che con certa "leggerezza" espone gli eventi drammatici avvenuti in Sicilia intorno agli Anni Quaranta. Detto questo, il film risulta noioso e privo di dinamicità, ma è ugualmente da visionare per la buona prova di un giovanissimo Gassman. Il film è girato in una "irriconoscibile" Piana degli Albanesi.

Dovrebbe rievocare da lontano le vicende di Salvatore Giuliano, ma l'unica cosa che riesce a fare è annoiare per un'ora e un quarto con i soliti stereotipi siciliani del bandito, della donna innamorata di lui, dell'omertà e della legge che ha le mani legate. Ritmo soporifero e regia estremamente piatta completano un quadro ben poco entusiasmante. Uniche note d'interesse un giovane e già bravo Vittorio Gassman e alcuni begli scorci dell'entroterra siciliano. Da lasciar perdere.

Rientrato in Sicilia dopo alcuni anni all'estero, Turi scopre che la sorella è l'amante di un ex militante del movimento indipendentista diventato bandito, finora sfuggito all'arresto grazie all'omerta dei paesani e agli aiuti interessati dei possidenti... Uscito nelle sale poco prima della morte di Giuliano, il film si ispira alla sua figura edulcorandola in quella di un idealista tradito e insistendo troppo sulla sottotrama sentimentale e sul personaggio poco interessante interpretato da Gassman, ma non risulta privo di interesse per l'ambientazione e una certa pulizia formale.