Trascurabile. Letto il cast, uno si prepara ad un grande divertimento: regista de Il bacio della pantera, alcuni mostri sacri fra gli attori... Invece, nonostante una buona idea di partenza, la pellicola si fa ben presto fiaccotta e non decolla proprio. Tutti (regista ed interpreti) hanno fatto, e non di rado, di molto meglio.
Memorabile coppia Price-Lorre! Una verve grottesca impareggiabile per questi assortiti re del terrore. Nonostante spesso tali operazioni fossero solo degli specchietti per le allodole con nomi altisonanti, questa volta la direzione di Tourneur e la penna di Matheson fanno centro! I momenti esilaranti sono tanti ed anche Karloff e Rathborne sono indimenticabili! È un film che non va preso sul serio, siamo davanti ad un adorabile nonsense...
Cast da brividi: regia di Tourner, sceneggiatura di Matheson e attori del calibro di Lorre, Price e Karloff. Ma stavolta il risultato è doppiamente deludente viste le premesse. Storia poco avvincente e, specie nella seconda parte e nel concitato finale, abbastanza ripetitiva. L'unico merito è quello di non prendersi troppo sul serio (il tono è, infatti, volutamente grottesco) poiché per il resto non ci si diverte molto.
Gran raduno di colossi del cinema gotico-fantastico (lo scrittore Matheson, il regista Tourneur, gli attori Price, Lorre, Karloff e Rathbone) per una farsetta macabra che, pur nell’evidente intento di cavalcare l’onda di The black cat e The Raven di Corman, galleggia inerte e stucchevole nella ripetitività: le infinite morti apparenti di Rathbone, i cacofonici acuti infrangicristalli della Jameson e i battibecchi tra Price e Lorre. Predomina una sensazione di noia: a quanto sembra la “commedia del terrore” può essere impresa ardua anche per i migliori cineasti.
MEMORABILE: Karloff che elenca inebetito i tipi di morte toccate a famosi personaggi del passato; le declamazioni di Rathbone.
È quasi un terzo capitolo dopo i Maghi del terrore e il secondo episodio dei Racconti del terrore, dove si era creata una coppia comica-macabra eccezionale: Vincent Price e Peter Lorre. Qui però la regia non è di Corman ma di Tourneur e si vede, malgrado i produttori e i tecnici siano sempre gli stessi dell'A.I.P.: i colori e la fotografia sono più spenti e cupi (l'ideale per l'umorismo funereo della pellicola). Ci sono anche Boris Karloff e Basil Rathbone che recita Shakespeare (il sogno di ogni attore) e nell'horror ci sta bene.
Se alcuni sprazzi di horror mischiato alla commedia nera si erano già visti ne I racconti del terrore e I maghi del terrore di Corman, stavolta si esagera (in senso buono) già a partire dal cast: abbiamo Vincent Price, Peter Lorre, Boris Karloff e Basil Rathbone tutti insieme! Alla sceneggiatura c'è Richard Matheson e un clima grottesco e irriverente domina l'intera pellicola. Tourneur non è Corman e la fotografia ne risente ma il divertimento è notevole. In fondo ridere con l'horror non è mai facile e il film centra ampiamente il bersaglio.
MEMORABILE: Joyce Jameson e i suoi acuti spacca-bicchieri ("Sembra un usignolo", sentenzia Lorre); Le smorfie di Vincent price; Le catalessi di Rathbone.
Uno scherzo tirato per le lunghe. Cast gigantesco al soldo di trovate di corto respiro e pure ripetitive (l'equivoco sulla pronuncia di Trumbull). Qualcosa, certo, funziona: il ghigno di Price, i suoi duetti con Lorre, i gorgheggi della signora, Rathbone che risorge continuamente per recitare il monologo di Macbeth sin all'ultima sillaba: poca cosa, tuttavia. Una bizzarria museale per cinefili.
Indiscutibile poker d'assi come pochi! In una sola mano Price, Karloff, Rathbone e Lorre a vivacizzare questa sorta di commedia horror dagli irresistibili ambienti sinistri stile Hammer production. Il cinismo regna sovrano, coadiuvato da un'ironia molto dark a cui, però, la giustizia divina saprà comunque aggiungere l'ultima parola. Imperdibile sosta agro-dolce per gli amanti del genere cimiteriale.
MEMORABILE: Gli interventi a soprassalto della gatta Cleopatra.
Commedia macabra genuinamente divertente, che Tourneur conduce con atmosfere da horror classico salvo poi essere condotto verso altri lidi da una sorprendente sceneggiatura farsesca di Matheson. I quattro mostri sacri del cinema ci mettono chiaramente del loro nel far ridere, in una vera e propria gara di bravura, tra espressioni caricaturali e momenti imprevedibili (Rathbone che recita Shakespeare morendo è fantastico). Non sempre fila lascio ma merita di sicuro un'occhiata.
Il regista conta nella sua filmografia piccoli capolavori, la sceneggiatura porta la firma di Matheson autore di alcuni script geniali, il cast fenomenale fa battere il cuore ad ogni passionato di cinema horror e non solo... eppure, a ulteriore dimostrazione che al cinema non sempre gli addendi sommati fanno il totale, il risultato è una modesta commedia grottesca con accellerazioni da comica finale e pot-pourri di citazioni alanpoetiane, la cui visione procura, ben più che blandi sorrisi, rimpianti per lo spreco del materiale umano a disposizione.
MEMORABILE: Al cimitero avvolto dalla nebbia, il lungo Price ed il basso Lorre fingono mesto cordoglio; Karloff vecchietto rimbambito.
Bastano pochi fotogrammi per capire come sarà il film: una commistione fra black comedy e gothic fantasy. Atmosfere fantastiche (cimitero avvolto dalla nebbia, funerali, cavalli impennacchiati) e poi una sequenza accelerata simile alle comiche anteguerra e via così, basandosi su quattro punti cardinali (Price, Lorre, Karloff e Rathbone) con i quali orientarsi, guidati da Tourneur. Tutto funziona a meraviglia, soprattutto Lorre e Price, gatto e volpe di una fiaba nera che tra smorfie, litigi e invettive garantiscono un bel divertimento.
Allegro ritrovo per un poker di mostri sacri, sulla scia de I racconti del terrore e I maghi del terrore, qui alle prese con una black comedy spiccatamente sopra le righe, molto datata ma gradevole. La trovata dei becchini "costretti" a procurarsi da soli la clientela è un pratico canovaccio su cui la sceneggiatura di Matheson costruisce vivaci scambi di battute e gag fisiche affidate all'ottima alchimia tra gli interpreti. In mezzo a sketch banalotti spiccano preziose perle di cinismo (i corpi gettati nella nuda terra per poter riutilizzare la bara). Per chi è in vena di vintage.
MEMORABILE: Il gatto Orangey; La voce soave di Amaryllis; Rathbone catalettico e duro a morire "sorge" dalla tomba; La medicina dell'irresistibile Boris Karloff.
Tre monumenti dell'horror si prendono un po’ in giro in questa colorata farsa macabra, in cui Price può sfoggiare la sua mimica in grado di vincere qualsiasi sfida, Lorre una maschera contemporaneamente comica e mostruosa e l'incanutito Karloff non sfigura certo come vecchio rintronato. Sembrano tutti divertirsi molto in questo giochino senza pretese che pare inscenato come una scommessa per dimostrare di riuscire anche in questo. Singolarmente infatti funzionano, la confezione è lussuosa, ma l'intreccio, anche se movimentato, resta privo di veri guizzi a livello di trovate comiche.
Una dark comedy stiracchiata che mostra fino in fondo di essere un'operazione a freddo per riciclare alcune scene e alcuni attori che erano sotto contratto con l'AIP. Peccato, perché il cast è davvero di prim'ordine e tanti geni dell'horror avrebbero meritato un'uscita di scena migliore. Quello che tutto sommato fa la figura migliore è ancora il buon (si fa per dire...) Basil Rathbone.
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Il dvd rhv è buono, si vede un pò di grana ogni tanto.
Formato 2.25:1
Audio: italiano, inglese, sottotitoli italiani
Extra: trailer e photogallery
durata 83
All'interno c'è un libricino con il commento brevissimo di Tourneur e Matheson sul film e l' elogio funebre che fece Price alla morte di Lorre...