Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Raffinatissimo thriller inglese di Jospeh Losey, THE SERVANT deve molto del suo fascino all'inquietante figura del maggiordomo tratteggiata con grande bravura da Dick Bogarde. E' lui il vero protagonista, non certo lo slavato James Fox, pedina ignara di un gioco che non riuscirà mai a comprendere fino in fondo. Quando assume Barrett (Bogarde) non immagina quale sia il suo disegno, anche se forse quel modo di comportarsi un po' troppo invadente avrebbe dovuto metterlo in guardia. Specialmente quando questi porta in casa come aiuto domestico la sorella (Sarah Miles), una giovane conturbante che pare ancora meno ligia del fratello. Losey gira il film giocando con atmosfere cupe rafforzate da un bianco...Leggi tutto e nero molto ricercato, si avvicina ai classici di Hitchcock (IL SOSPETTO) e Cukor (ANGOSCIA) aggiungendovi una modernità di stile sicuramente apprezzabile. Indulge in qualche sequenza forse superflua, rallenta di tanto in tanto il ritmo per mantenere sospeso il clima di tensione permanente, usa benissimo le ombre e immerge la villa teatro della vicenda (dalla quale si esce solo di rado) in una claustrofobica atmosfera che attanaglia noi e la vittima designata. S'intravede la complicità tra il servitore e sua sorella, ma non si riesce mai a capire fino a che punto possa spingersi. Il nostro Umberto Lenzi ci inventerà un genere, partendo da situazioni come questa e aggiungendovi un bel po' di erotismo. Forse il finale allucinato, quasi felliniano nella sua follia, delude un po' le attese, ma il film di Losey resta un notevole esempio di cinema thriller, che più che della storia si occupa del ritratto psicologico dei personaggi, con risvolti sorprendenti.

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Rebis 4/06/07 15:20 - 2339 commenti

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Formalmente superbo, con la macchina da presa che descrive arabeschi nello spazio minimo della casa, il montaggio subliminale e la fotografia che s'inabissa tra stratificazioni oscure e superfici riflettenti, il film congela il conflitto di classe in un apparato concettuale di matrice hegeliana che scruta - coerentemente - a Marx e Freud: il servo è un vampiro psichico e sociale, fautore di dipendenze emotive, incapace di redenzione. I personaggi non sono liberi di muoversi senza produrre ulteriori significati: spadroneggia un formalismo ieratico e concettoso. Glaciale.

Cotola 4/12/07 00:56 - 9060 commenti

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Splendido film-saggio in forma di "thriller" sui rapporti di classe, scritto magnificamente dal premio nobel Pinter. La regia di Losey lascia stupefatti per la bellezza barocca delle immagini e per la grande capacità del regista nel disegnare un ammaliante clima morboso di sfascio e di decadenza, in cui si rischia di finire inghiottiti, come il giovane protagonista. Inoltre Losey disegna un personaggio indimenticabile: il servo che dà il titolo al film, incarnato da uno straordinario Dirk Bogarde, che ci regala l'interpretazione più bella della sua carriera. Assolutamente imperdibile.
MEMORABILE: Le scene riflesse nello specchio. Nascondino. Le pose provocanti della Miles.

B. Legnani 6/05/08 11:04 - 5537 commenti

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Potente, allegorico. Da raccomandare a chi si balocca e si bea con gli organigrammi che da lui dipendono, affinché ne tragga attento monito. Elegante, con virtuosismi che si inquadrano benissimo nel tessuto narrativo. Un po’ forzato, a livello di verosimiglianza, il repentino perdóno, ma è funzionale alla completezza del messaggio. Ottimi tutti e quattro gli attori, con Bogarde enorme.

Deepred89 15/01/09 12:58 - 3709 commenti

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Un flm morboso e crudele, ambientato quasi esclusivamente in una villa, dove un domestico inizia, lentamente, a soggiogare il proprio padrone, fino a dominarlo completamente. Molto curato dal punto di vista registico, con delle affascinanti atmosfere decadenti, il film è dominato dalla stupenda interpretazione di Dick Bogarte, veramente insuperabile, che eclissa tutte le altre. Umberto Lenzi con i suoi primi thirller gli deve molto.

Pigro 6/08/09 10:23 - 9675 commenti

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Il domestico si insinua malignamente nella vita del suo padrone fino a manipolarlo a suo piacimento. Un plot folgorante, reso in asciutti dialoghi teatrali da Pinter e in eccellente uso della visione cinematografica da Losey che, in un bellissimo b/n, imbastisce sequenze dalla raffinatissima composizione visiva. Ma è soprattutto l'incalzare morboso della vicenda a stupire: una spietata analisi dei rapporti interpersonali come gioco di ruolo e, in definitiva, di potere. Se poi ci si mette pure un cast di prim'ordine, il godimento arriva al top.

Stefania 2/11/09 15:59 - 1599 commenti

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Tra tematica pinteriana dell'usurpazione dello spazio (mentale, sociale, abitativo) da parte dello "sconosciuto", e dialettica hegeliana signoria-servitù, un film sull'ambiguo rapporto tra indecifrabile cameriere e ozioso padroncino. Gioco di ruoli venato di omoerotismo, tra specchi e vetrate che rubano e rimandano immagini, identità contrapposte che si cancellano a vicenda, quando l'altro da sé si svela come altro di sé. Divertissement filosofico sotto le spoglie di psico-thriller. O viceversa?

Daniela 17/05/10 07:54 - 12673 commenti

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Un'allegoria della lotta di classe come gioco ai 4 cantoni (servo e padrone e rispettive compagne) al cui centro sta Freud e non Marx: il servo non vuol cambiare il mondo, ma prendere il posto del padrone, cui caratterialmente somiglia (indolenza, accidia, ipocrisia, immaturità), anche se basta un gesto per farlo tornare in riga. Losey si affida a Pinter per i dialoghi allusivi, ora ironici ora crudeli, e allo scenografo McDonald per creare una casa/trappola cosparsa di specchi e superfici deformanti. Cast eccellente, con Bogarde ineguagliabile
MEMORABILE: Il dialogo sul periodo militare, omoerotico - Il gioco sulle scale e quello del nascondino - Bogarde che afferra per la cravatta Fox

Giùan 16/12/11 12:51 - 4572 commenti

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Maestoso "nero" di Losey: uno di quei rarissimi film nella cui visione si compenetrano ammirazione est(e)atica, partecipazione emotiva, distanza intellettuale. Raffinatissimo studio sulle strutture del potere interagenti nei rapporti interpersonali, ha il merito formidabile di esemplificarle senza manicheismi colto/modaioli (merito al testo di Pinter), mostrandocele nella cornice d'un thriller capace di esser al contempo lineare, sadico e straniante. Movimenti di macchina controllatissimi, scenografia incalzante, b/n di Slocombe potente, Bogarde indicibile.
MEMORABILE: "La mia sola ambizione è servirti".

Matalo! 11/01/12 19:28 - 1378 commenti

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Celeberrimo classico inglese, memore della suspense gotica della cultura di quel paese, trainato dalla immensa bravura di Bogarde, quintessenza dell'aplomb britannico e di tutte le ipocrisie che cela. Immerso nel grigiore, supportato dalle belle musiche di John Dankwort, ribalta i ruoli servo-padrone senza intaccarne le qualifiche (nonostante Barret prenda le redini sempre servo resta). Forse un'asciugata al primo tempo avrebbe giovato ma la seconda parte non si tocca. Un film che turbò generazioni occidentali. Cast all'altezza, brutta song di Cleo Laine.
MEMORABILE: Le deformazioni degli specchi; Cameo di Patrick Magee; La chiaccherata in campagna (degna di Kubrick).

Capannelle 1/08/12 08:37 - 4412 commenti

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Un triangolo anomalo che diventa quadrato per poi vedersi mischiare i vertici. Ottima prova che mescola gusto del surreale a suspence di marca hitchcockiana (gli ambienti, i richiami al sesso e all'ambivalenza umana) e offre diversi spunti degni di nota, anche moderni, oltre alla stupefacente prova di Bogarde con gli altri che a quel punto sono costretti a ruotargli attorno come satelliti. Ogni tanto rallenta e il personaggio del biondo appare a tratti troppo ingenuo, ma sono dettagli.

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Mickes2 8/12/13 00:38 - 1670 commenti

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Un crescendo d’atmosfera sottilmente ambigua e allusiva è l’elegantissima cornice di un’opera glaciale, tecnicamente maestosa e straordinariamente luciferina, nella quale si affrontano i maligni rapporti/giochi di prevaricazione fra individui (fra classi) e le debolezze celate in fondo all’anima derivanti da una possibile - inconscia? - inclinazione sessuale. Un triangolo di deformazioni, avidità e decadenza in cui i ruoli si scambiano ma l’etica (e la vita) rimangono inchiodate al suolo e cristallizzate nell’immobilità temporale. Superbo.
MEMORABILE: Tutte le prospettive in profondità di campo; Sarah Miles sul tavolo della cucina e sulla poltrona nera in salotto.

Didda23 25/06/14 14:35 - 2428 commenti

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La sceneggiatura di Pinter - oltremodo interessante nell'analisi delle dinamiche di classe e di potere esaltate da dialoghi potenti- purtroppo non è all'altezza della maestria di Losey: è lui il vero protagonista del film. Difficilmente si è assistito a un uso così sublime della tecnica cinematografica: profondità di campo poetica e mozzafiato, posizionamento della macchina da presa originale e innovativo e un uso delle luci divino rendono Il servo un film imperdibile e modernissimo. Rispetto ai più, non ho trovato Bogarde così maestoso.

Saintgifts 21/12/15 19:37 - 4098 commenti

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Quando Barrett entra nella casa e trova Tony addormentato sulla sdraio sa già esattamente cosa farà e dove arriverà. Inizia con l'arredare la casa a sua misura (il debole Tony lo lascia fare) e a imporre, sotto una patina di falso servilismo, le sue regole fino a introdurre l'irresistibile Vera. Tratto dal romanzo di Robin Maugham, sceneggiato da Pinter, trova nel "grande esempio di cinema" il giudizio più appropriato, in virtù di eccezionali prestazioni da parte di tutti, ma anche di invenzioni visive e creazioni di appropriate atmosfere.

Paulaster 24/07/18 09:52 - 4431 commenti

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Domestico riuscirà a soggiogare un padrone di casa nichilista. Sul filo della tensione l’inizio, in cui i rapporti mostrano già i primi attriti. Si prosegue esplorando le ambiguità (il rapporto tra la coppia di camerieri), anche con erotismo. Calo nell’ultima parte, dove trova spazio la componente psicologica. Girato con attenzione alle ombre e alle inquadrature, sfrutta bene i primi piani (anche per via degli interni). Ottimo Bogarde: sembra una maschera, ha invece continue sfumature diaboliche.
MEMORABILE: La goccia del lavandino che scandisce la tensione in casa.

Kinodrop 3/07/19 18:35 - 2962 commenti

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Ciò che colpisce sin dai primi momenti è la straordinaria "cinematograficità" di questo dramma inglese; per il raffinato b/n, il virtuosismo delle artificiosità visive e lo scrutare in ogni angolo della dimora come fosse essa stessa un personaggio. Una storia morbosa di ambiguità e di inversione di ruoli in cui si può scorgere qualche forzatura e un po' di "geometria" di troppo, ma affascina e tiene desti sia per "il gioco" tra i quattro protagonisti e lo spessore erotico accluso, che per la grande prova di Bogart e Fox. Il finale teatrale ricorda Fellini.
MEMORABILE: Il ritorno in anticipo con sorpresa; La "sorella" di Barrett; I dubbi di Susan.

Noodles 3/04/20 18:03 - 2237 commenti

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Straordinaria analisi dei rapporti di classe, della loro ipocrisia e delle possibilità che essi si rovescino. Chi è il servo, in fin dei conti, ci si chiede alla fine della visione di questa splendida pellicola. La regia è di classe, c'è una gran fotografia e un cast che dà veramente qualcosa in più. Ottimi gli inserti musicali. Nonostante il suo procedere lento è impossibile schiodarsi dalla sedia. Possiede anche qualche venatura morbosa. Film da riscoprire.

Rocchiola 2/04/20 16:41 - 968 commenti

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Giovane aristocratico assume un maggiordomo tanto efficiente quanto ambiguo, la cui presenza si trasformerà ben presto in una subdola forma di controllo con l’inversione dei ruoli tra servo e padrone, vittima e carnefice. Una crudele metafora sui rapporti di classe condotta come un thriller psicologico memore dei claustrofobici giochi al massacro di Polanski. L’impianto teatrale è un po' snervante ma Losey riesce a creare un’atmosfera inquietante trasformando la casa del protagonista in un vero e proprio personaggio pieno di luci e ombre.
MEMORABILE: La progressiva violazione della privacy del padrone di casa; La seduzione da parte della falsa sorella; L’ombra di Barrett in cima alle scale.

Thedude94 11/04/20 00:05 - 1097 commenti

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Film davvero sorprendente per l'epoca, girato in maniera splendida da Losey; racconta una storia di classi sociali che si scontrano e si incontrano con grande coraggio e libertà. Grandi le interpretazioni di Bogarde e Fox, coadiuvate dalle convincenti Miles e Craig, che non si lasciano intimorire dalle difficoltà che i loro personaggi presentano. Ottima anche la fotografia e il sonoro, che rende le scene dinamiche e mai noiose. Il regista non ha paura di affrontare certe tematiche sessuali e questo è un grande merito.

Danadana 1/05/20 19:37 - 8 commenti

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Un viaggio, innanzitutto visivo, sulle corde tese di un rapporto tra "servo" e "padrone", nella fattispecie, ma che potrebbe essere applicato a qualsiasi coppia non equilibrata a livello psicologico sul piano autorità/influenza. La fotografia divina e la scenografia palpabile creano un'atmosfera perfetta per godere di una sospensione tra l'autocontrollo e l'impeto che è l'essenza del film e fanno dimenticare qualche ingenuità di scrittura.

Bruce 14/09/20 17:30 - 1007 commenti

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Atmosfera tra l'inquietante e il morboso, momenti di forte tensione psicologica tra i protagonisti, l'erede aristocratico e il maggiordomo coinvolti in un rapporto destinato nel tempo a cambiare. Fotografia e luci impeccabili e suggestive, bravi i protagonisti. Deludente e poco significativa la parte finale rispetto all'impianto complessivo della storia.

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Xamini 11/07/20 02:21 - 1254 commenti

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Tra le pellicole che hanno ispirato l'odierno Oscar Parasite, Il servo è un thriller dipinto in un indimenticabile bianco e nero, a esaltare i chiaroscuri dei 4 personaggi che si avvicendano in una villa dapprima fatiscente, quindi elegante, quindi di nuovo degradata. È un gioco di ruoli, che confliggono, cambiano di peso, si spostano, si invertono sino a rasentare la follia, in un'atmosfera che si fa rarefatta, tra Fellini e De Sade, in cui specchi e soprattutto ombre giocano arrivando a prendere il sopravvento. Un film che parla al subconscio più che alla ragione.

Siska80 26/08/20 20:16 - 3813 commenti

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Delirante noir con una trama talmente incredibile (anche se non inverosimile, visto che sguazza nella morbosità reale di un certo tipo di borghesia) da poter essere inserito (con poderosi tagli, vista la durata eccessiva che lo rende lento e a tratti monotono) tra gli episodi di Alfred Hitchcock presenta, nei quali i crimini si svolgevano spesso all'interno di casa. Qui il delitto (se così possiamo definirlo) consiste più che altro in una sorta di "appropriazione indebita di ruolo"... Mah! Comunque bravissimo Bogarde, che alla fine vaneggia sulle orme del Norman Bates di Psyco.
MEMORABILE: Tony e Susan pensano che Hugo e la cameriera abbiano compiuto un incesto.

Fedeerra 10/09/21 06:52 - 770 commenti

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James Fox è il classico narcisista caratterizzato da sentimenti di grandiosità, dalla mancanza di empatia e dalla tendenza ad approfittarsi degli altri. Dirk Bogarde è un subdolo manipolatore, tra compiacenza e sottomissione, col solo fine di portare il prossimo ad agire secondo il suo volere. Guazzabuglio di psicosi, parti e controparti in un geometrico dramma da camera dal respiro quasi gotico. Grande uso delle inquadrature, claustrofobiche e sghembe proprio come i suoi protagonisti. Glaciale e perturbante il finale.

Jdelarge 3/07/22 19:47 - 1000 commenti

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La dialettica servo-padrone viene immortalata in un film che funziona soprattutto grazie a una regia di altissimo livello, in grado di creare inquadrature capaci di andare oltre il dato sensibile e di restituire anche le emozioni dei personaggi coinvolti. L'attenzione incredibile alla componente sonora, poi, fa il resto. La sceneggiatura rappresenta, invece, il tassello più debole, perché non sempre riesce a creare organicità tra le scene.
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  • Homevideo Cotola • 6/12/13 00:37
    Consigliere avanzato - 3845 interventi
    Ecco il bluray. Speriamo però ne abbiano fatto
    una buona edizione:

    http://www.amazon.it/Il-Servo-James-Fox/dp/B00FQDG294/ref=sr_1_1?s=dvd&ie=UTF8&qid=1386286572&sr=1-1&keywords=il+servo
  • Discussione Erreesse • 9/12/13 18:57
    Galoppino - 63 interventi
    Doppiaggio:

    Giuseppe Rinaldi: Dirk Bogarde (Hugo Barrett)

    Fonte: wikipedia.it
    Ultima modifica: 31/12/13 18:29 da Erreesse
  • Homevideo Cotola • 18/04/14 11:46
    Consigliere avanzato - 3845 interventi
    Blu ray a dir poco eccellente. Formato originale rispettato, immagine nitidissima e senza l'uso di filtri. Extra numerosi (vedi sotto) ma li devo ancora visionare per capirne la qualità e vedere se sono interessanti. Insomma rispetto al dvd siamo su un altro pianeta. Vale la pena fare
    l'upgrade. Tra l'altro ad un prezzo ridicolo (attorno ai 10 euro).

    Ecco le caratteristiche tecniche:

    Area 2 - Europa/Giappone
    Codifica PAL
    Formato video 1,66:1 Anamorfico 1080p
    Formato audio 2.0 DTS: Italiano Spagnolo Portoghese
    2.0 DTS HD: Inglese
    Sottotitoli Inglese Francese Italiano Spagnolo Portoghese Olandese Danese Finlandese Francese Norvegese Svedese

    Extra:

    James Fox Intervistato da Richard Ayoade
    Intervista a Wendy Craig
    Intervista a Sarah Miles
    Intervista a Stephen Woolley
    Harry Burton Parla di Harold Pinter;
    John Coldstream Parla di Dirk Bogarde
    Intervista ad Harold Pinter
    Joseph Losey Parla di Il Servo
    Intervista Audio a Douglas Slocombe
    Galleria Fotografica
    Trailer
  • Homevideo Digital • 18/04/14 12:34
    Portaborse - 4007 interventi
    Gli extra sono sottotitolati in italiano?
  • Homevideo Cotola • 18/04/14 13:11
    Consigliere avanzato - 3845 interventi
    Sì sono sub in ita, per quel che mi ricordo. Poi però tra qualche giorno controllo e ti dico con
    certezza. Ora non posso poiché sono a Napoli per
    qualche giorno ed il bray è a Torino. Alla fine
    della settimana prossima te lo dico. In ogni caso sui vari siti confermano che sono tutti con
    sub in ita. Io dico che vale la pena comprarlo.
  • Homevideo Zender • 18/04/14 17:35
    Capo scrivano - 47813 interventi
    Molto interessante, grazie Cotola, ci faccio subito un pensierino!
  • Homevideo Rocchiola • 2/04/20 16:45
    Call center Davinotti - 1255 interventi
    Bluray eccellente con video perfetto. Un bianco-nero brillantemente contrastato, pulito e riccamente dettagliato. Audio italiano mono 2.0 di buona potenza, chiaro e pulito. Da acquistare prima che finisca fuori catalogo ed anche per la visibilità televisiva pressochè nulla visto il divieto ai 18 che tuttora grava sulla pellicola che all'epoca fù un discreto shock, ma oggi potrebbe essere trasmessa tranquillamente senza censure.
    Ultima modifica: 2/04/20 16:49 da Rocchiola
  • Homevideo Rocchiola • 2/04/20 18:01
    Call center Davinotti - 1255 interventi
    Anzi guardando un pò in giro mi sono reso conto che il bluray è già fuori catalogo sia on-line che nelle principali videoteche!!!
  • Homevideo Digital • 25/07/20 11:32
    Portaborse - 4007 interventi
    Dvd A&R disponibile dal 28/08/2020.
  • Curiosità Zender • 10/06/22 17:51
    Capo scrivano - 47813 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

    [img size=250]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images61/ilservo250.jpg[/img]