Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 29/03/10 DAL BENEMERITO REBIS
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Rebis 29/03/10 12:20 - 2344 commenti

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Borghesia industriale milanese si scopre appassionata, primitiva, omosessuale... come se questi fossero principi di valore ideale e non autentiche condizioni esistenziali. Le gesta mirano ad una statura tragica che, oggi come oggi, è impensabile attribuire ad una classe sociale asfittica, museificata, priva di qualsiasi rappresentanza culturale. Guadagnino allude supponente a Visconti, Fassbinder, Antonioni ma il cinefilismo non amplifica i significati né giustifica la banalità degli assunti: la prassi è anchilosata, vetusta, anacronistica. Improbo allunaggio dell’eterica Swinton. Imbarazzante.

Cotola 25/06/10 23:33 - 9079 commenti

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Sotto l’involucro luminescente e fintamente raffinato si nasconde un nulla di enormi dimensioni ed una presunzione notevole ed ingiustificata vista la carriera pregressa del regista (all’attivo il nauseabondo Melissa P). Ne viene fuori una brutta e ridicola radiografia dell’alta borghesia milanese piena di personaggi e snodi narrativi prevedibili. Tra banalità e volgarità (il montaggio che alterna sesso e impollinazione) si giunge ad finale tragico e supponente oltre ogni decenza. Per farsi del male.

Mark70 17/10/10 23:06 - 118 commenti

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Si tratta del tipico film da Festival, ricco di simbolismi, citazioni e virtuosismi vari, come montaggi analogici (ma qui siamo più vicini a quelli di Gola profonda che ad Eizenstein) e finali (o suggerimenti di finali) dopo i titoli di coda. I cultori di questo genere avranno di che leccarsi i baffi, ma uno spettatore normale non potrà che notare una trama piatta, personaggi scialbi e stereotipati e dialoghi improbabili. Tutti difetti tipici di un certo cinema d'autore italiano, elitario e autoreferenziale.

Flazich 3/01/11 22:16 - 669 commenti

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A prescindere dalla trama, la pellicola mi ha colpito per la fotografia, il montaggio ma soprattutto per le musiche, vero punto di forza del film. Ho apprezzato molto le immagini bruciate, sfocate, schizofreniche, i dialoghi essenziali che lasciano trasparire trasparire la rigidità dell'ambiente. Nel complesso un buon film.

Pigro 20/02/11 08:14 - 9698 commenti

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Peccato per la storia e la trama davvero demodé e banali (ricca signora si innamora del popolano...), perché invece il modo in cui Guadagnino sceglie di raccontarla è notevole, inseguendo sempre il dettaglio decentrato, il particolare sfocato, l'inquadratura che - secondo le regole del film di cassetta - sarebbe sbagliata. Insomma, una raffinatissima scelta visiva che fa pendant con un senso decorativo dell'immagine (vagamente anni 20) forse vuoto ma di grande suggestione. Il finale vorticoso, poi, è davvero strabiliante, da antologia.

Ruber 5/07/11 22:34 - 703 commenti

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Per una volta che non vedo il trailer... zac vengo fregato! E vero che ci possono essere film che non piacciono o che deludono, ma qui siamo al peggio del peggio, diciamo un "trash di classe", se così possiamo dire. Un film che va bene come soporifero perché dopo i primi 10 minuti la noia e il sonno sopravvengono e continuare a vederlo è da eroi quasi. La sceneggiatura è pessima, con dialoghi spenti e lasciati a loro stessi, il cast recita come fosse composto da marionette. Non si salva nulla, da brividi il finale.

Galbo 13/12/13 20:46 - 12411 commenti

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Il ritratto dell'alta borghesia milanese che fa Guadagnino potrà essere visivamente suggestivo ma è altrettanto probabilmente stereotipato e ricchissimo di luoghi comuni, a partire dalla scontatissima trama dell'innamoramento tra componenti di classi sociali sideralmente lontane tra loro. Sicuramente talentuoso, il regista meritava di cimentarsi con materiale più "sostanzioso", anche se appare vincente la scelta dell'algida Tilda Swinton.

Bizzu 23/10/14 23:56 - 217 commenti

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A Guadagnino stava riuscendo così bene, questa "natura morta borghese", quando, preso da velleità pseudo autorial-rivoluzionarie, ha voluto mandare (quasi) tutto a quel paese infarcendo il film con una storia d'amore fra ricca signora e cuoco (che noia), figlia omosessuale (ma che c'entrava nell'economia del film? forse per renderlo un po' piu appetibile ai giovani ribelli?) e scene di sesso che riescono a essere volgari pur non mostrando quasi nulla. Patetica la morale finto-rivoluzionaria.

Lucius 26/01/15 20:43 - 3015 commenti

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Guadagnino ha uno stilo proprio, introspettivo ed elegante. E' in grado di realizzare opere di notevole bellezza, modernità e raffinatezza come il minicorto "One plus one" ma difetta a volte di sprint. Il film in questione presenta un cast interessante e l'utilizzo della musica legato prettamente agli stati d'animo dei protagonisti. Affronta altresì tematiche che riguardano le sfaccettature dei sentimenti e il ventaglio delle possibili varianti insite nella natura e nell'amore. Il problema risiede nel modo con cui è affrontato l'incedere del film...

Jandileida 5/06/15 13:52 - 1568 commenti

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Più che Visconti mi ha ricordato la Grande famiglia di RaiUno: devo dire che il colpo di grazia me lo ha dato il montaggio analogico tra l'impollinazione e l'amplesso "controclasse" tra la Swinton e Gabbriellini, quasi peggio che quello tra stallone e Di Lazzaro di kinskiana memoria. Guadagnino farà anche gli sfocati ma per me di sfocato qui c'è solo una storia trita e ritrita, infarcita di luoghi comuni e dialoghi ai limiti del possibile, il cui afflato rivoluzionario e anti-borghese è pari a quello di un intervento parlamentare di Forlani.

Luca Guadagnino HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Melissa P.Spazio vuotoLocandina The protagonistsSpazio vuotoLocandina Inconscio italianoSpazio vuotoLocandina A bigger splash

T. hermill 21/09/21 12:41 - 17 commenti

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La sofisticata Emma Recchi è la rappresentazione perfetta della Milano bene e della potente e ricchissima famiglia di cui fa parte, ma l'incontro con un ristoratore amico del figlio farà crollare inesorabilmente il castello di carte nel quale vive. Guadagnino, questa volta, centra l'obiettivo e realizza in film di grande bellezza estetica e formale che guarda a Visconti, Antonioni e al Pasolini di Teorema. Gli amanti del melodramma patinato non resteranno delusi, la Swinton è bellissima ed enigmatica.

Capannelle 29/07/23 22:58 - 4420 commenti

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Poco o nulla da salvare. Guadagnino ha voluto imporre un suo stile fatto di immagini patinate, situazioni didascaliche e afflati romantici che non sedimentano o peggio, approdano a scene discutibili. Purtroppo la sostanza non c'è, buona parte dei personaggi è stereotipata e portatrice di dialoghi elementari da fiction. Le location, a parte Villa Necchi, sono strizzate e poco sfruttate, le musiche classiche provano un cocktail del tutto personale ma non rimangono dentro. Si prova imbarazzo per la Swinton e per una Rohrwacher costretta in un personaggio inutile.
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  • Discussione Rebis • 29/06/10 17:41
    Compilatore d’emergenza - 4423 interventi
    Aaaaaaah! Grazie Cotola! Sono appena rientrato a Bologna da una lunga clausura friulana senza connessione e non potevo trovare un ben tornato migliore :D Sai che ho letto commenti entusiastici su questo film? A volte ero colto dal dubbio di essermi sbagliato, di aver perso qualcosa o di non aver compreso il senso profondo del film. Invece è brutto, ma brutto forte!
  • Homevideo Galbo • 31/05/11 05:49
    Consigliere massimo - 3992 interventi
    Disponibile in dvd e BR con queste specifiche tecniche (fonte dvd-store.it)

    Formato video 1,85:1 Anamorfico 1080p
    Formato audio 2.0 Stereo Dolby Digital: Italiano
    5.1 Dolby Digital: Italiano
    5.1 DTS HD: Italiano
    extra
    Interviste
    Backstage
    Trailer
  • Discussione Ruber • 1/07/11 00:51
    Formatore stagisti - 9253 interventi
    Mi sorprendo del "pallino+" dei davinottici, io non gli avrei dato neanche quello!
    Un film più noioso e mediocre così non lo vedevo da anni, ora capisco perchè è stato mandato subito da Blockbuster e neanche li è durato piu di tanto, una sola parola: Penoso!
  • Discussione Zender • 1/07/11 07:35
    Capo scrivano - 47869 interventi
    Beh insomma, sorprendersi di un uno più invece dell'uno secco è proprio cattiveria :) A volte basta poco per arrivare al mezzo pallino in più.
  • Discussione Pigro • 1/07/11 12:47
    Consigliere - 1663 interventi
    E invece, in controtendenza, devo dire che il film non è affatto malaccio. Ovviamente molto dipende dalle aspettative. A me Guadagnino fa venire il latte alle ginocchia, e credo che i miei voti a The protagonists e Melissa P. lo dimostrino. Avevo anche visto alcuni suoi corti di ineffabile bruttezza, che non ho commentato perché li ho completamente rimossi.
    Orbene, con queste premesse mi accingo a vedere il film, iniziando con lancinanti vomiti, ma poi, man mano che il film procede, si chiarisce molto bene l'equilibrio complessivo, che ovviamente gioca sul kitsch (che di per sé non è, a mio avviso, un disvalore, se consapevole: e Guadagnino è evidente che lo ha assunto come cifra stilistica, cercando di forzarlo in senso estetizzante) e addirittura compie scelte di inquadratura preziose e spiazzanti, obbligando lo spettatore a fare una continua altalena tra la storia e la sua rappresentazione.
    Insomma, non posso dire che sia un "buon film", ma è decisamente un lavoro accettabile e perfino stimolante. Da caustico detrattore di Guadagnino, che trattavo come un incapace, mi sono dovuto ricredere, e ora penso invece che sia un regista che lavora su un piano sdrucciolo, che a volte non riesce e altre volte (come in questo caso) offre una buona base per imbastire una narrazione tutt'altro che brutta.
    E così, andato a vedere il film pronto per sparare un bel pallino secco alla boiata, ho dovuto superare i pregiudizi e riconoscergli ben due pallini e mezzo. E a questo punto sono perfino pronto a dargli fiducia e vedere il film successivo!
  • Discussione Rebis • 1/07/11 13:02
    Compilatore d’emergenza - 4423 interventi
    A me sembra solo che abbia cercato di giustificare l'esubero (il kitsch) chiamando in causa altri autori dell'eccesso (Fassbinder, Visconti): il problema è che per questi ultimi la forma era una diretta conseguenza dei contenuti, era una questione di pancia, mentre nel caso di Guadagnino rimane solo forma spacciata per coraggio, controtendenza ma, nei fatti, sostanziata solo di citazionismo...
    Ultima modifica: 1/07/11 13:29 da Rebis
  • Discussione Pigro • 2/07/11 16:35
    Consigliere - 1663 interventi
    Vabbè, è ovvio che con Fassbinder e Visconti non c'è gara... Dico solo che non necessariamente il lavoro citazionista e formale implica la "inaccettabile vaccata", ma - se fatto con intelligenza (e, ripeto, in questo film secondo me Guadagnino ci ha lavorato bene) - può anche meritarsi un "mediocre" o un "non male dopotutto"... Per dire, non è che i pittori giotteschi fanno schifo, anche se fanno fotocopie di Giotto senza alcuna inventiva...
    Poi però non voglio neanche fare il difensore di Guadagnino a oltranza: è ovvio che ci sono pecche, ma mi sembra che sia troppo facile prendersela con lui, mentre magari si è più indulgenti - che so... - con Muccino.
  • Discussione Rebis • 2/07/11 17:41
    Compilatore d’emergenza - 4423 interventi
    Guarda Pigro, io di fronte alla milanesa aristocratizzata che scopre la potenza dei sensi mangiando sushi francamente ho smesso di credere a qualsiasi buona intenzione propugnata da parte del regista :)
  • Discussione Pigro • 2/07/11 22:05
    Consigliere - 1663 interventi
    ...perché non hai provato il sushi giusto... ;-)
  • Curiosità Mauro • 4/01/16 10:01
    Disoccupato - 12023 interventi
    Al film ha preso parte, dietro le quinte, anche il noto chef Carlo Cracco, vero autore dei piatti che nella finzione era preparati da uno dei protagonisti, Antonio Biscaglia (Edoardo Gabriellini)