Kin - Film (2018)

Pastrocchio tra il family drama e la fantascienza in cui due fratelli (uno adottato) si ritrovano a fuggire da uno strozzino con un'arma aliena in mano. Ci sarebbero le buone premesse e l'inizio intriga, ma l'elemento originale dell'arma è lasciato sullo sfondo in favore del rapporto familiare, salvo ricomparire poi nel pirotecnico finale (la parte migliore). Poche le spiegazioni date, forse in vista di sequel, tante le banalità lungo il percorso in una sceneggiatura on the road prevedibile. Quaid sprecato, Franco sopra le righe.

"Teenagerizzare" sempre e comunque, questa sembra essere la linea comune del moderno plot, spendibile in prime serate a rischio di appisolamento sul divano. Poi però ti perdi il finale da pronostico e restare svegli è dura. Padre (Quaid) stremato dal sacrificio (forse pure troppo, stremato) e coppia di fratelli orfani di madre: uno ex galeotto sfaccendato che festeggia violenti lutti in bordello, l'altro giovane adottivo, l'unico a mantenere aplomb in mezzo agli avventati guai in loop. Mezzo litro di fantascienza liscia e il frugale banchetto di mediocrità è già bello che rimosso.

Dopo aver causato involontariamente l'omicidio del padre, un giovane fugge con il fratello minore adottivo, inseguito da uno strozzino che vuole ammazzare entrambi. Il ragazzino però ha trovato in un magazzino abbandonato un'arma che sembra provenire dal futuro... Magari poteva essere buona l'idea ibridare un on-the-road familiare con tematiche fantascientifiche, ma il risultato è un film tra il banale e il pasticciato in cui l'unico a spiccare è Franco in versione nefanda e survoltata. Nel finale viene prospettato un possibile sequel: meglio resti nel limbo delle intenzioni.

Film poco ambizioso. Un ragazzino, dopo aver trovato un'arma che appartiene a degli extraterrestri, aiuta inconsapevolmente il fratello a scappare da una banda di criminali. Troppo altalenante e con dinamiche poco interessanti e perdipiù prevedibili. Finale aperto a un possibile (e inutile) sequel. La mediocrità non è superata. James Franco convincente. Discreta la colonna sonora.