La cosa - Film (1982)

V
La cosa
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The thing
Anno: 1982
Genere: fantascienza (colore)
Note: Nuova versione del racconto horror-fantascientifico 2La cosa da un altro mondo" (Who Goes There?, 1938) di John W. Campbell, già alla base del film del 1951 "La cosa da un altro mondo".
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Criminalmente penalizzato dal pubblico, che l’ha di conseguenza immediatamente destinato alla sezione “cult” (vista la qualità della proposta), THE THING è molto più di un semplice remake de LA COSA DA UN ALTRO MONDO: ne è una totale reinvenzione, che invece aggiunge molto di più dal “cinema degli ultracorpi” (in particolare dal superbo TERRORE DALLO SPAZIO PROFONDO di Kaufman) e da alcune trovate del primo ALIEN di Ridley Scott. Dalla COSA DA UN ALTRO MONDO...Leggi tutto Carpenter (già regista all’epoca di 1997 FUGA DA NEW YORK e HALLOWEEN) riprende l'ambientazione, l'idea della gigantesca astronave aliena ritrovata sotto i ghiacci dell'Antartico, ma per il resto le differenze tra quella rozza pellicola in bianco e nero e questo sfolgorante tripudio di effetti speciali (opera di un Rob Bottin straordinario) sono davvero abissali: Carpenter dirige con grande classe, crea tensione in ogni sequenza (anche se abbandona la composizione della colonna sonora a favore di un Ennio Morricone svogliato e poco incisivo), prepara assalti e scontri tra umani e “posseduti” con un ritmo incalzante (anche se a volte il montaggio lascia un po' desiderare), ritorna a uno splatter e un gore formidabili guadagnandosi meritatamente il divieto ai minori di 18 anni. THE THING è insomma quasi un capolavoro assoluto, sicuramente uno degli horror più riusciti degli anni 80. Persino Kurt Russell protagonista riesce a convincere in pieno! A proposito, piccola curiosità informatica: due membri della base vengono chiamati Mac e Windows: un'anticipazione della guerra tra i due sistemi informatici dei ‘90?

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Puppigallo 28/12/06 11:01 - 5288 commenti

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Uno dei film col più alto tasso di tensione mai realizzati. Fantastici e incredibilmente realistici effetti speciali assolutamente terrorizzanti, un cast in stato di grazia, giusta colonna sonora e un'ambientazione polare perfetta da senza via di scampo, come nel bellissimo originale. La cosa può essere ognuno di loro; e quando se ne accorgono, è troppo tardi. C'è qualcosa di più terrorizzante? No. Capolavoro.
MEMORABILE: La prima trasformazione; Il test col sangue.

Flazich 9/01/07 01:35 - 669 commenti

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"Il cambiamento", anche nella sua forma più semplice, incute sempre nell'uomo un certo stato d'ansia. La cosa, anche se in termini fantascientifici, parla di questo e lo fa rappresentando (in modo incredibile) una spaventosa metamorfosi della carne che, una volta giunta a conclusione, non lascia tracce nel corpo umano. E' proprio questo aspetto ad angosciare maggiormente perchè crea scompliglio in un individuo che non sa più capire cosa è il bene e cosa il male.

Caesars 2/02/07 15:44 - 3798 commenti

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Remake del celebre film di Christian Niby e Howard Hawks, mantiene dell'originale solo lo spunto di partenza e la bellissima ambientazione. Quando ancora rifare i vecchi film non era una moda o un modo per superare la mancanza di idee, Carpenter girò questo film splendido e inquietante, uno dei suoi migliori (insieme a tanti altri). L'idea dell'essere venuto dallo spazio che che s'impossessa dei corpi dei protagonisti non è certo nuova (L'invasione degli ultracorpi), ma è qui realizzata magistralmente.

B. Legnani 12/04/07 00:06 - 5541 commenti

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Curiosissimo film, che mescola una certa freddezza di impianto con uno sviluppo scoppiettante, fino al bruciantissimo finale. Film affascinante, ma che non soddisfa in maniera totale perché pare che Carpenter prepari il colpo e poi si ritragga, quasi nell’intento di suggerire con i boati e di sussurrare appena le rivelazioni, mentre lo spettatore le attende con un proclama. E il successo del film, ben più basso rispetto alle attese, forse nasce da lì.

Undying 6/09/07 02:52 - 3807 commenti

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È un Carpenter in piena forma quello che rivisita un soggetto (fantapolitico) ormai fuori moda (La Cosa da un Altro Mondo di Christian Nyby, 1951). L'ambientazione antartica, la fobia per il diverso, le malattie infettive (nel sangue è riposto l'unico sistema per individuare l'intruso) e l'isolamento dell'uomo -strictu sensu: nel film non vi sono attrici- confinano in una sorta di limbo (le desolanti ed innevate distese di ghiaccio) il gruppo di sventurati protagonisti; limbo nel quale dovranno vedersela, più che con la Cosa, l'uno dall'altro.
MEMORABILE: Le spaventose metamorfosi, frutto dei geniali trucchi animatronici e di make-up del talentuoso Rob Bottin...

Galbo 23/10/07 05:40 - 12402 commenti

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Benché ufficialmente si tratti di un remake di un vecchio film, La cosa (che Carpenter genialmente reinventa, distaccandosi parecchio, fuorché nello spunto dal film originale) è un grande horror contemporaneo. Dai temi trattati vengono spunti assolutamente innovativi, il maggiore dei quali è l'ostilità del mondo che ci circonda (personificata dalla creatura aliena) e la diffidenza nei riguardi degli altri (di chi avrà preso le sembianze il mostro?). Veramente orripilante ed efficace il make up delle creature.

Cotola 11/01/08 23:52 - 9065 commenti

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Meraviglioso esempio di thriller fanta-horror, che ha come merito principale quello di tenere altissima la tensione dall'inizio alla fine della pellicola. Il tutto condito, com'era costume di una volta, con tanto "sano" e gustoso splatter. Merito della bella e tesa sceneggiatura che non dà respiro allo spettatore e della sicura e professionale regia di Carpenter, che si conferma più che mai maestro di genere. Nota di merito per gli effetti speciali (per una volta funzionali alla trama) del bravissimo Tom Bottin.

Hackett 7/05/08 13:50 - 1867 commenti

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Uno dei migliori Carpenter. Partendo da un classico della fantascenza, il regista preme l'acceleratore sul lato truculento della vicenda, con momenti "gore" di sorprendente efficacia. L'ambientazione claustrofobica è congeniale e sarà d'ispirazione per molti altri a seguire. Bravissimo Russel.
MEMORABILE: La testa umana che diventa ragno.

Samtam90 18/07/08 00:32 - 56 commenti

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La Cosa è fra di Noi, la Cosa siamo Noi, rappresenta la nostra imperfetta imitazione. Una figura che non avrebbe stonato in un film di Cronenberg è alla base di questo immortale capolavoro dell'horror del grande Carpenter: claustrofobico, tesissimo, capace di spaventare e angosciare ancora oggi grazie ad alcune scene memorabili (l'autopsia, la mutazione del cane, il prelievo del sangue, il finale), alla musica di Morricone (il tema principale, fantastico) e a strepitosi effetti speciali. Ottimo Russell (mai più a questi livelli).
MEMORABILE: Vedi sopra.

Capannelle 3/09/08 12:55 - 4413 commenti

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Un claustrofobico thriller di Carpenter che deve molta della sua fama alle creature di Bottin. Bello il senso di diffidenza che monta tra i protagonisti di fronte alla minaccia ignota (su tutte, la scena della prova del sangue) ma quanto a dettaglio dei personaggi e suspence poteva essere confezionato meglio. Molto viene scopiazzato da Alien e mi domando se le musiche siano proprio di Morricone. Tripalla.

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Daniela 9/12/08 15:33 - 12676 commenti

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Capolavoro ibrido fra fs ed horror, non si può considerare un remake de La cosa da un altro mondo, in quanto trae diretta ispirazione dallo stesso romanzo di origine e non dal film. Bellissima ambientazione, cast in parte, effetti speciali, genialmente impressionanti, che riescono a creare una vera e propria tensione fisica nello spettatore. Ognun per sé e tutti contro tutti, in un delirio in cui è smarrita la certezza dell'identità (altrui, ma anche propria). Indimenticabile il finale, uno dei più belli di tutta la storia del cinema di fantascienza.
MEMORABILE: L'operazione in cui la pancia si apre per addentare le braccia del dottore; Il dialogo finale nella capanna, 

Ammiraglio 10/12/08 14:42 - 150 commenti

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Difficile trovare aspetti negativi in questo film, perché quelli positivi sono decisamente in sovrappiù: si avvale di un'idea vecchia quasi quanto la fantascienza ed il fantasy (difatti tràttasi di un remake) e la attualizza agli Anni Ottanta. Il gruppo in cui "la cosa" porterà scompiglio è davvero pittoresco ed egregiamente interpretato dei relativi attori. In definitiva un film che davvero colpisce e che, malgrado dimostri i suoi anni, non può far altro che affascinare.

Patrick78 14/01/09 19:02 - 357 commenti

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Altro remake di Carpenter, altro capolavoro. Agghiacciante, angosciante, gelido, orrorifico, spietato. Praticamente inimitabili i magistrali effetti speciali di Rob Bottin che rasentano la perfezione. Delirante l'ambientazione, ottima la recitazione di tutto il cast anche se il MacReady di Kurt Russell è pressochè inarrivabile. Carpenter firma il suo personale testamento cinematografico omaggiando Hawks che più di ogni altro lo ha influenzato nella sua carriera registica. Martellante e inquietante colonna sonora, nonostante in molti abbiano storto il naso.
MEMORABILE: La trasformazione del cane in Cosa.

Brainiac 21/01/09 10:14 - 1083 commenti

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Vedi l'uomo liquefatto ne La cosa e pensi: "Perchè cavolo abbiamo abbandonato gli effetti analogici proprio sul più bello?". Guardi il finale de La cosa e dici: "Non c'è la minima ironia, non c'è nessun tentativo di rassicurare e di stemperare il climax orrorifico con una battuta dozzinale, con un carlino parlante o con un paio di cosce". La cosa era un film destinato alle grandi platee. Ma era pure un film disperato e cattivissimo (adieu Rex bello!). Fu un flop, raccontano gli annali. Ed ecco in parte spiegato perchè oggi ci ritroviamo cani logorroici ed eroi bonari in ogni dannatissimo film.

Rickblaine 24/01/09 14:52 - 635 commenti

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Horror fantascientifico che insieme a Shining ha saputo impressionare lo spettatore. Prende spunto da un film vecchissimo, dal quale però sembra assomigliare solo nel titolo. Genialità di Carpenter che con vari ingredienti mette in scena qualcosa di nuovo, un mondo pulito contaminato da qualcosa di extra-terrestre. Bravi pure gli attori.
MEMORABILE: Il finale.

Enzus79 11/02/09 17:38 - 2907 commenti

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Capolavoro di John Carpenter. Mi inchino dinanzi a tale opera. Diverso in tutto dall'originale (eccetto nel soggetto). Carpenter come suo solito sa come spaventare e non lo fa con semplici effettacci o dialoghi mediocri: si dimostra un Maestro con la m maiuscola. Rimarrà nella storia del cinema. Bella anche la colonna sonora di Morricone.
MEMORABILE: Quando devono scoprire chi è infetto.

Renato 19/08/09 14:18 - 1648 commenti

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Spettacolare fanta-horror carpenteriano, per me da annoverare tra i suoi 2-3 film migliori in assoluto. Un vero e proprio meccanismo ad orologeria, impeccabile e con un'ambientazione affascinante e perfettamente sfruttata. Certo, molto del merito è del soggetto originale, semplice e geniale; resta il fatto che il film avvince dall'inizio alla fine senza un attimo di sosta, e regala ancora qualche spavento non disprezzabile. Kurt Russell al suo apogeo, ovviamente.

Magnetti 2/09/09 09:56 - 1103 commenti

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Un caposaldo di tutta la cinematografia dell'orrore, e non solo. Ambientazione antartica angosciante. Un inizio da "cuore in gola" per la capacità della immagini di far presagire nello spettatore quella che sarà una lotta senza via di scampo e che lo destinerà a guardare per sempre gli Husky con occhi sospetti. Protagonista assoluta è naturalmente la Cosa, che la fa da padrona anche quando non si vede. Gli umani, qualora non posseduti fisicamente da essa, ne saranno comunque condizionati psicologicamente.

Bmovie 17/12/09 19:09 - 110 commenti

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Ha indubbiamente il suo valore storico, ma io l'ho trovato un po' noioso. Credo che per apprezzarlo a pieno bisogna contestualizzarlo. Nonostante ciò è un'ottima pellicola con i suoi momenti d'oro. Senza dubbio riesce a trasmettere angoscia e isolamento, dovute soprattutto allo stupendo paesaggio innevato. Da menzionare anche la presenza di un grande Kurt Russel.

Jandileida 6/01/10 21:27 - 1568 commenti

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Cupo e inquietante horror di uno dei grandi maestri del genere. L'ambientazione del polo sud martoriato da una tempesta di ghiaccio è lo sfondo perfetto per una pellicola che attanaglia, più che per i mostri partoriti dalla mente di Bottin (raccapriccianti al punto giusto), grazie al senso di claustrofobia che trasmette. Grande film che, usando la metafora dell'orrore, parla, anche a distanza di quasi 30 anni, di molte delle paure umane più ataviche come quella per il diverso e quella dell'ignoto. Ottimo Russel nel suo periodo d'oro.
MEMORABILE: Il finale.

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Rambo90 28/02/10 13:49 - 7706 commenti

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Notevole film di fantascienza horror, diretto da Carpenter in stato di grazia, con un grande senso della tensione e con effetti speciali strabilianti. Kurt Russell fa suo uno dei migliori ruoli della propria carriera, dimostrando di avere un carisma notevole che lo fa emergere rispetto al resto del cast. Gli altri protagonisti sono tutti in parte e verso la fine fa veramente paura. Peccato per qualche lungaggine di troppo.

Siregon 28/02/10 22:42 - 352 commenti

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Il miglior Carpenter di sempre, il miglior Kurt Russell, make up ed effetti speciali straordinari, bellissime le musiche di Morricone. La tensione è incredibile, sostenuta da una fotografia alienante fra distese di ghiaccio contrapposte a spazi claustrofobici. La paura del vicino, il sospetto, l'isolamento. Difficile scegliere un punto per iniziare ad analizzare il film. Uno dei capolavori assoluti della fantascienza e dell'horror.

Greymouser 21/03/10 22:41 - 1458 commenti

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Monumentale e imprescindibile, resta per me il miglior film di Carpenter e uno dei migliori di sempre nella storia del cinema fantastico. Impossibile descrivere a parole il senso di minaccia incombente, l'angosciante tensione e il lovecraftiano senso di orrore cosmico che il regista riesce a comunicare. In effetti sarebbe un remake, ma sarebbe riduttivo considerarlo tale. Un fiasco commerciale, certo, ma questo a volte non è affatto un demerito, anzi. Capolavoro assoluto!

Luchi78 8/09/10 12:52 - 1521 commenti

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Capolavoro horror-alieno eccezionale, girato magistralmente con effetti speciali ancora oggi raccapriccianti. Ambientazione limitata e trama classica per un film horror. Carpenter ha rubacchiato qualcosa ad Alien? Se lo ha fatto, ha sicuramente sfruttato al meglio l'ispirazione avuta dal lavoro di Ridley Scott. Kurt Russel dà vita alla sua migliore interpretazione. Mostruoso.

Lucius 2/01/11 13:32 - 3015 commenti

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Oltre ad essere un remake ha molte analogie, troppe direi, con Alien, ma il film funziona a cominciare dalla misteriosa astronave proseguendo per gli scenari polari fino ad arrivare alle interpretazioni tutte dell'intero cast. L'alieno che è in noi verrà poi ripreso in numerosi film tipo L'alieno e perfino in uno dei capitoli di Venerdì 13. Le sonorità di Morricone si insinuano tra le scene più delicate, contribuendo ad aumentarne la tensione. Claustrofobicamente bianco.

Jorge 16/02/11 16:13 - 164 commenti

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Sebbene il film denoti, nelle intenzioni ed in qualche trovata, notevoli rimandi agli horror di Scott e dello stesso Carpenter, "La cosa" dimostra fin da subito autonomia rispetto ai sopracitati modelli. Le interpretazioni convincenti del cast, una colonna sonora azzeccata, la fotografia livida, la regia serrata e l'uso orrifico degli effetti speciali fanno in modo che la tensione, sempre costante, salga nel prosieguo in un gioco terribile di sospetti e paure. Il gore e lo splatter non mancano, ma sono usati con amore per il genere. Perfect.

Pinhead80 19/02/11 17:31 - 4779 commenti

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La paura verso l'ignoto è un sentimento che accompagna l'uomo da sempre. Come da sempre è esistita la "cosa", essere mutante e orripilante, in grado di imposessarsi di animali e persone. Carpenter ci mette di fronte alle nostre più segrete paure, prima nascondendocele e poi buttandocele letteralmente in faccia. Uno dei punti di forza del film è che ognuno può attribuire un senso alla "cosa". Alla fine la "cosa" potremmo essere anche noi...

Lupoprezzo 5/04/11 18:20 - 635 commenti

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Recuperando il vecchio film fantascientifico di Christian Nyby e contaminandolo con elementi horror, John Carpenter instaura la paura all'interno dei protagonisti, creando un notevole clima di paranoia e diffidenza che raggiunge vette incredibili nel gelido e inquietante finale. Molto buona la prova del cast, in particolare convince quella di Kurt Russell. Massiccio utilizzo degli effetti speciali, che spettacolarizzano la vicenda ma allentano un po' la tensione.

Mdmaster 7/04/11 07:23 - 802 commenti

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Uno di quei rari casi dove il remake affossa l'originale. Carpenter reinventa la storia dell'essere venuto dallo spazio giocandosela con ampie dosi di suspense e quintalate di effettacci spettacolari curati dall'allora giovanissimo Rob Bottin. Anche qui, come in molti altri film del regista americano, sarebbe fin troppo ricercare connotazioni politiche e sociologiche nel gruppo di uomini isolati dal mondo che cominciano a sospettarsi vicendevolmente. Perfino il cast funziona, con Russell e Brimley tra tutti, più altri nomi minori. Un classico.
MEMORABILE: "Cosa facciamo adesso?" "Perché non aspettiamo un po' e vediamo che succede?"; la testa di Norris scappa via con le proprie gambe.

Metuant 7/04/11 08:41 - 456 commenti

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Straordinario nella sua messinscena claustrofobica e decisamente superiore all'originale, è uno di quei film che l'appassionato del genere non può non guardare. Con un cast interamente al maschile, la storia parte con un intro enigmatico e inquietante per poi sfociare in una sequela di scene raccapriccianti ottimamente realizzate e ad un finale decisamente riuscito. Buona anche la scelta di Russell come protagonista, menzione speciale per gli sfx di Rob Bottin.
MEMORABILE: Il tentativo di rianimare il corpo con il defibrillatore; l'essere nel recinto dei cani; l'apparizione finale della cosa.

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Mickes2 19/04/11 15:39 - 1670 commenti

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Pellicola che vanta una delle sequenze iniziali più belle ed affascinanti che io abbia mai visto. Con questo magnifico incipit Carpenter riesce ad imprimere fin da subito la straordinaria atmosfera, claustrofobica, paranoica ed agghiacciante che caratterizzerà tutto il film. Il regista fa leva sulle nostre più ancestrali paure, la sceneggiatura di Bill Lancaster è ottima perché alterna molto bene horror truculento (coadiuvato dai bellissimi sfx) a dialoghi tesi e spiazzanti. Il finale, cupo, pessimista e sospeso, è memorabile. Grande Kurt Russel.
MEMORABILE: La sequenza iniziale. Il finale.

Belfagor 9/04/11 16:21 - 2690 commenti

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Il termine remake è improprio: Carpenter si appropria del concetto di base de La cosa da un altro mondo e ne ricava un film totalmente diverso. Non c'è la minima traccia di ironia a stemperare il tutto, solo un crescendo di paranoia che culmina in un desolante finale. L'ambientazione claustrofobica fra i ghiacci antartici, i truculenti effetti speciali di Bottin, i richiami alla mitologia lovecraftiana e le convincenti prove di un cast tutto al maschile lo rendono un classico della fantascienza "contaminata" dall'horror. Ingiustamente snobbato.

Zender 9/04/11 17:16 - 315 commenti

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Tra i ghiacci polari che si stampano bianchissimi sullo schermo a pretendere già da subito di scavare l’abisso dal modello, Carpenter rivoluziona l’orrore e con effettisti da urlo infiltra nella base artica moderni ultracorpi cangianti. Senza cercare d’essere autore per forza il regista lo diventa comunque elevando il genere a serie A indiscussa, attirandoci nel suo incubo claustrofobico per affiancarci a Russel e ricostruendo col dottore il microcosmo di Alien. Purtroppo per gli sventurati il mostro è capace che lo vedi e non lo riconosci...

Jena 24/04/11 20:12 - 1561 commenti

I gusti di Jena

Film che ha segnato la mia vita (cinematografica): uno dei quattro o cinque per cui amo il cinema (e in particolare quello fantastico/horror), l'opera per cui Carpenter sarà per me sempre il Maestro. Film perfetto: l'ambientazione artica, gli effetti speciali (notevolissimi per l'epoca, altro che il digitale odierno), la regia sublime (solo in Halloween il Maestro ha raggiunto tali livelli di regia pura), l'atmosfera claustrofobica e di minaccia incombente, le splendide musiche, Kurt Russell... punteggio massimo!
MEMORABILE: Tutta la sequenza iniziale, la trasformazione del cane, l'operazione "a stomaco aperto", le battute finali di Russell.

Piero68 11/05/11 10:23 - 2958 commenti

I gusti di Piero68

Memorabile film di Carpenter che con i due precedenti (Fog e Fuga da New York) chiude la trilogia con cui raggiunge l'apice delle sue capacità. Riduttivo parlare di remake in quanto Carpenter mantiene intatto soltanto il nucleo del soggetto. Per il resto va oltre facendo diventare questo bellissimo fanta-horror quasi un testo di antropologia. Anche il cast non si risparmia. Kurt Russel su tutti che dimostra di saper essere attore anche senza gigioneggiare. Sicuramente uno dei film che hanno fatto la storia della cinematografia.

Buiomega71 31/08/11 10:40 - 2917 commenti

I gusti di Buiomega71

Prima opera davvero shock carpenteriana (se si esclude la singola scena della bambina uccisa a freddo in Distretto 13). Il regista di Fog mostra l'immostrabile: mutazioni, devastamenti corporei, oscene mutaforme, follie carnali e dna completamente deliranti, che si modificano e si fondono in una fiera di atrocità e ripugnanza mai più eguagliati. Il resto è puro cinema carpenteriano, tra assedi, angoscia e paranoia. Martellante score morriconiano e Rob Bottin seconda star dopo Carpenter. Insieme al Giorno degli zombi, uno dei film più cupi e assoluti mai girati.
MEMORABILE: La trasformazione iniziale del cane; L'elettroschock; La testa a ragno; "Non sono svedesi Mac, sono norvegesi"; Il finale sospeso e ansiogeno.

Rebis 6/02/12 13:25 - 2342 commenti

I gusti di Rebis

Cupo e respingente - a ragione del suo insuccesso commerciale in piena apoteosi spielberghiana - è, non di meno, una pagina imprescindibile del cinema fantastico che ne ha ridefinito tanto il potenziale tecnico (il realismo epiteliale delle proteiformi metamorfosi della "cosa" compete con quello di Linda Blair) quanto l'esplicitazione del potenziale sociopolitico sotteso (la forma - The Shape - che assume altre forme fagocitandole; la paranoia misantropica e sessuofoba). Carpenter, lucido, ossessivo, persino marziale, elabora il più lancinante apparato speculativo della sua filmografia. Poderoso.

Pigro 9/07/12 08:35 - 9678 commenti

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Il terrore viene da fuori e penetra dentro, insinuandosi tra gli uomini, sostituendosi a loro, portando alla diffidenza e alla lotta fratricida. Folgorante rappresentazione della paura che distrugge l’identità, in equilibrio perfetto tra spettacolarità horror e discorso psicologico-sociale. Il gruppo (tutto maschile!) di scienziati antartici messo in crisi dall’impalpabile mostro spaziale è il claustrofobico microcosmo della nostra società isterica. L’eccellente musica di Morricone accompagna la tensione fino a un finale che strozza il respiro

Cloack 77 8/08/12 14:44 - 547 commenti

I gusti di Cloack 77

Tutti gli elementi sono in funzione della storia e della pressione sullo spettatore: la base artica come microcosmo sconosciuto e isolato, la notte e la tempesta come elementi oppressivi e depressivi, l'orrore e il raccapriccio come rifiuto dell'altro, l'amicizia contrapposta alla solitudine come molla reattiva dell'istinto, la ricerca del leader come reazione agli avvenimenti o opposizione ad un potere costituito sorto dalle ceneri della banale quotidianità. Ricchezza di scrittura e visiva.

Funesto 24/08/12 01:01 - 525 commenti

I gusti di Funesto

Più oscuro e atmosfericamente minaccioso del prequel, è davvero un buon film, cui Carpenter conferisce sapientemente una gran carica ansiogena (ai tempi vederlo al cinema avrebbe dovuto essere spettacolare!) aiutato dalle tesissime ed evanescenti musiche morriconiane. Gran lavoro agli SFX (che oggi appaiono un po' datati ma comunque di grande effetto) che purtroppo non ho potuto apprezzare appieno avendo visto una versione pesantemente tagliuzzata sul piano gore. Gli attori, anche se non tutti, non sono il massimo dell'espressività.
MEMORABILE: Il campione di emoglobina che... trasale!

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Didda23 13/10/12 19:13 - 2431 commenti

I gusti di Didda23

La regia con gli elegantissimi movimenti di macchina delizia l'occhio dello spettatore e la sceneggiatura miscela sapientemente spunti horror ad altri più prettamente psicologici, spruzzando la pellicola di tensione, paranoia e inquietudine. Il giovanissimo Bottin (appena ventenne!!!) fa un lavoro straordinario sul make-up, tale da renderlo estremamente veritiero e apprezzabilissimo. Il difetto maggiore sta nel tremendo montaggio che stenta a legare con organicità le varie sequenze. Gli esterni sono girati a Stewart nello stato della British Columbia.
MEMORABILE: Tutta la scena che vede il povero Charles Hallahan sdraito su un lettino.

Vito 9/11/12 20:59 - 695 commenti

I gusti di Vito

I membri di una base scientifica in Antartide devono affrontare un alieno che assimila e imita alla perfezione le altre forme di vita. Pellicola che mette ancora oggi un'ansia e una claustrofobia intensissime: grandi musiche, fotografia cupa, i migliori effetti speciali mai realizzati dal grande Rob Bottin, eccellente regia di Carpenter (bastano le lente carrellate per i corridoi bui della base). Al contrario dell'originale si nota la massima sfiducia nella razza umana, l'unione del gruppo crolla, nessuno si fida più di nessuno, fino all'apocalittico finale.
MEMORABILE: L'analisi del sangue.

Yamagong 26/01/13 19:29 - 274 commenti

I gusti di Yamagong

Un John Carpenter ineguagliato, quello alla regia di questo incommensurabile thriller fanta-horror. Una delle opere più terribili, crude e poetiche che mente umana abbia mai realizzato. Una tensione claustrofobica, suprema ed opprimente, un trionfo di carni martoriate e deformi, l'urlo disperato di un'umanità cinica, indifferente e aggressiva verso il diverso. Quando ancora "horror" era un genere cinematografico degno di rispetto e non una parolaccia. Un Kurt Russel superbo! Succeduto nel 2011 da un insulso prequel.
MEMORABILE: Tutte le trasformazioni, il finale.

Spenc08 28/03/13 15:44 - 7 commenti

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Atmosfera alla Lovecraft, ma la cosa nasce da un remake. L'inizio inganna e quindi rende tutto più piacevole. Una base americana viene invasa da una presenza sgradita che assume l'apparenza delle sue prede. Ogni personaggio è portato alla paranoia assoluta e un senso caustrofobico regna su uno sfondo che appunto non presenta vie di fuga. Ottimo lavoro di Carpenter con l'amico Kurt Russell sulle corde. Un film che ha segnato la mia infanzia!
MEMORABILE: La musica.

Werebadger 16/04/13 14:24 - 270 commenti

I gusti di Werebadger

Terrificante e immenso capolavoro di Carpenter, una metafora feroce sui difetti dell'uomo (la non accettazione del diverso, la mancanza di fiducia nei confronti del prossimo) e sulle sue paure (la paura dell'ignoto). Il buon successo ha generato alcuni spin-off a fumetti, un VG e un discreto prequel/remake. Assolutamente da non mancare.
MEMORABILE: Le mostruose mutazioni della Cosa (magistralmente rese dagli FSX del grande Rob Bottin); Il test del sangue; L'ambiguo finale.

Almicione 9/08/13 02:12 - 764 commenti

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Davvero un buon film! La struttura narrativa della vicenda è magistrale: si parte dall'inspiegabile morte dei norvegesi che sconvolge la situazione fino allora tranquilla e si arriva alla fine (ambigua) tramite una narrazione lineare ed essenziale, perfetta per questo genere; inoltre la pellicola è resa molto avvincente grazie a un ottimo equilibrio di suspense, colpi di scena e sangue. Per il resto nulla di eccezionale: regia soddisfacente, cast mediocre, qualche scena prevedebile. Mi aspettavo molto peggio da Carpenter. Va visto!
MEMORABILE: Il momento in cui MacReady verifica chi dei sopravvissuti è infetto attraverso un "test" del sangue.

Homesick 25/06/13 17:23 - 5737 commenti

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Carpenter prende le distanze dalla pellicola del ‘51 per avvicinarsi al proficuo filone degli zombi e dei contagi a catena, allestendo una massiccia scenografia di “ghiaccio bollente” ove addensa senso di isolamento e un’angosciante atmosfera di minaccia nascosta e sospetti reciproci che deflagrano in un mortale gioco al massacro. In quest’ambito d’azione fisica e psicologica il regista investe la risorsa vincente del film, rafforzata dagli straordinari effetti speciali per l’animazione della creatura aliena - mucillaginosa, tentacolare e proteiforme – e dall’epilogo in sospeso.
MEMORABILE: L’improvviso guizzo della “Cosa” durante il test del sangue.

Modo 26/12/13 23:14 - 949 commenti

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Eccellente. Il capolavoro di Carpenter sia per la storia che per le immagini. Il regista oltre che al male insito nel mostro coglie le paure della natura umana quando questa non ha punti di riferimento e non trova sicurezza neppure nel Prossimo. Attualissimo (bastivedere le atmosfere di certi videogames di ultima generazione che prendono ancora spunto da questo memorabile lungometraggio). Il finale mi fa togliere mezzo pallino, ma solo perché mi sarebbe piaciuto essere rassicurato. Forse sono troppo banale io!

124c 9/09/14 14:24 - 2922 commenti

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John Carpenter, forse ispirato dall'Alien di Ridley Scott, rispolvera un vecchio classico degli anni '50, tratto da un noto racconto di fantascienza; richiama Kurt Russell, il suo attore feticcio, per il ruolo principale e mescola sapientemente fantascienza e horror. I mostri animati sono davvero rivoltanti, quindi sono fatti benissimo. Terrorizzante il cane mutante, claustrofobica la base artica degli americani, buoni i colpi di scena. Quanto a Kurt Russell, pure in versione Reinhold Messner, si riconferma un eroe carismatico. Ottimo il cast.
MEMORABILE: Le braccia di Richard Dysart "mangiate" dalla pancia di Charles Hallahan e la trasformazione dell'attore in una delle "cose" aliene.

Saintgifts 21/09/14 08:56 - 4098 commenti

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Di solito quando si commenta un remake è inevitabile il paragone con il suo precedente; io non lo voglio fare (anche se lo sto facendo) per il semplice fatto che non ci può essere un paragone. Carpenter fa sì un discreto film, ma niente di più. Accattivante l'incipit (merito del cane) ma da lì in avanti non succede più niente di straordinario e il colpo di grazia lo dà proprio lui, o lei, la cosa, copiata pari pari da Alien (andavano di moda così), schifosa, ributtante, lucida, collosa, colante umori da tutte le parti. Un altro remake fallito.

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Lythops 27/09/14 12:14 - 1019 commenti

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Un "niente è ciò che sembra" ambientato non nel solito film di spionaggio, ma in una fantascienza in cui l'alieno praticamente non ha forma, ma la muta. Le sequenze iniziali bastano a illustrare sia l'ambiguità della situazione che vivranno gli occupanti della base, sia la raffinatezza di una regia il cui pregio è quello di raccontare e dare al film una spettacolarità tutta interiore così come fondamentalmente interiore è il dramma che vivono i protagonisti. Grande Morricone, che lavorò a stretto contatto col regista, musicista pure lui.

Bizzu 2/12/14 20:37 - 217 commenti

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Per chi come me è nato negli anni '80 La cosa rimane uno di quei cult che venivano visti da ragazzini esaltandosi per il mitico Kurt Russel che usa il lanciafiamme mentre tiene la dinamite nell'altra mano. Rivedendolo ora miracolosamente mantiene il suo fascino su tutti i fronti, dall'ottimo horror alle parti più action. Ottima anche la tensione creata dalla continua diffidenza fra i vari membri della base.
MEMORABILE: Il tentativo di rianimazione; Tutti gli incontri con "la cosa".

Herrkinski 7/11/14 03:45 - 8129 commenti

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Carpenter rivisita l'originale in una maniera direttamente ereditata dal suo Distretto 13; l'assedio e la convivenza forzata, tesa tra i protagonisti mi ha infatti ricordato le atmosfere del film succitato, seppur qui sia il gelo a dettare lo scorrere dell'orrore, rispetto al clima torrido di Distretto 13. La presenza aliena, materiata da incredibili SPFX, incute orrore e inquietudine; splatter e spaventi abbondano e fanno perdonare un inizio un po' tirato per le lunghe. Efficaci le musiche di Morricone, invero molto carpenteriane; gran bel lavoro.
MEMORABILE: Il test del sangue; L'apparizione finale della Cosa; Il dialogo finale.

Marione 23/11/14 02:51 - 103 commenti

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Grandissima pellicola, claustrofobica quanto disturbante nei suoi aspetti horror/gore. La Cosa contagia, possiede, trasforma... tutti contro tutti; chi sarà il prossimo? Forse lui, forse io... E soprattutto: da dove arriva? Qual è la causa? Nulla, non si sa niente... solo ciò che orribilmente si vede. Effetti speciali realistici e grotteschi al tempo stesso, musiche ottime, cast notevole. Il miglior Russel di sempre. Partorirà un prequel/remake nel 2011 che ne banalizzerà trama e contenuti.
MEMORABILE: Il sangue che schizza dalla provetta; Il finale.

Dupea 11/12/14 15:31 - 28 commenti

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Capolavoro di suspance e paranoia questo horror fantascientifico, remake di un noioso vecchio film degli anni Cinquanta, gioca con un cast tutto al maschile. In un'epoca in cui il digitale ancora non esisteva, grande risalto è stato dato agli effetti speciali, tutti fisici, del bravo Rob Bottin. Il freddo antartico non molla un attimo la presa e il battito del cuore del Male si insinua inesorabilmente. Polare.

Minitina80 20/02/15 10:20 - 2986 commenti

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Carpenter si appropria del concetto di base de La cosa da un altro mondo e ne ricava un film totalmente diverso, mescolando horror e fantascienza con psicologia sociale. La fobia per il diverso, il sospetto e le malattie infettive fanno crollare l’unione del gruppo, dove nessuno si fida più del vicino. Il terrore alieno si insinua nel gruppo sostituendosi a loro e portandoli a una spietata lotta fratricida, coinvolgendoli in un vortice senza freni dove è smarrita la certezza dell'identità.

Ultimo 28/06/15 20:46 - 1658 commenti

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Uno degli horror più riusciti dell'era moderna grazie a una regia cupa e impeccabile, in grado di mantenere la tensione a livelli notevolissimi dall'inizio alla fine. Il cast passa quasi in secondo piano dinanzi alla creatura mostruosa che si addentra nella base antartica. Sarà compito degli esploratori guidati da un ottimo Kurt Russell cercare di fermare questo orribile essere, sempre con il dubbio che qualcuno possa essere contagiato. Nota di merito per il finale, che eleva il film a grande esempio di cinema.

Samdalmas 14/05/16 18:52 - 302 commenti

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Più che un semplice remake il film di Carpenter è uno dei vertici della fantascienza horror degli anni '80. Una sorta di Alien ambientato tra i ghiacci dell'Antartide. Per il regista contano l'atmosfera claustrofobica e il clima di paranoia che si crea tra gli abitanti della base. Una delle migliori interpretazioni di Kurt Russell, che sembra uscito da un western ma al posto di un fucile ha il lanciafiamme. Le musiche di Morricone ricordano quelle del regista.
MEMORABILE: Il test con il sangue; Il finale aperto.

Il ferrini 3/03/16 22:46 - 2363 commenti

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Jena vs Alien. Cosa volere di più? L'incipit è maestoso (merito anche di Morricone) e ci proietta subito nell'atmosfera tesa e inquietante che nello sviluppo della vicenda non potrà che crescere. Ci sono alcune ingenuità, certo, ma la storia non deve convincere, deve avvincere e ci riesce alla perfezione. Fuori la neve, dentro Kurt Russell, qualcuno non è chi dice di essere, si comincia a morire: Tarantino attingerà a piene mani. Seppur - volutamente - grotteschi gli effetti speciali sono di grande impatto. Divertente.

Parsifal68 11/03/16 11:32 - 607 commenti

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Remake di un film di medio successo, è un viaggio dentro le paure più profonde dell'essere umano. Il nemico non è solo l'entità aliena che si impossessa dei corpi degli sventurati ricercatori carpendone l'identità, quanto l'ignoto, l'impossibilità di capire se il proprio vicino è o meno un infettato. L'azione si svolge in una base scientifica dislocata nella fredda e inospitale Antartide, in uno scenario cupo e poco rassicurante che alimenta la tensione e l'orrore. Ottimi gli effetti speciali. Il finale è aperto.

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Faggi 19/05/16 15:35 - 1550 commenti

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Bellissimo il finale, sospeso ed enigmatico, aperto a varie possibilità e all'ipotesi di un sequel. Perfetta l'ambientazione e tutto l'apparato di effetti speciali e d'azione. Si nota, nella creatura metamorfica (e in certe sequenze), una fascinazione avuta da Alien. È molto diverso dall'originale (capolavoro) e vederlo solo come un remake non gli giova ed è sbagliato. È un prodotto studiato per piacere a un vasto pubblico ed è strano che all'uscita sia stato un flop.

Rufus68 26/04/17 00:05 - 3848 commenti

I gusti di Rufus68

Carpenter riprende un classico e se ne rende pienamente degno. Le cupezze dell'ambientazione antartica e la paranoia strisciante all'interno del gruppo dei sopravvissuti sono i poli fra cui prende forma il film; ciò che nuoce a questi toni definitivi e senza speranza (che contagiano anche il finale) sono gli effetti speciali: pur apprezzabili, nel loro insieme, mostrano "troppo" sottraendo così alla storia parte del fascino occulto.

Rigoletto 15/06/17 09:05 - 1787 commenti

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Raggelante! E non solo per la scelta dell'efficacissima ubicazione, ma perché, pur ridotto a un'essenzialità che rasenta la povertà, centra il bersaglio con una naturalezza entusiasmante. Carpenter parte da qui per la sua Trilogia dell'Apocalisse e trova una capolavoro di visionarietà; e il regista, sempre prolifico di idee e intuizioni, non si limita a fare un film, ma inconsapevolmente o meno estrae dal cilindro un caposaldo del genere. Il cast, nel quale si segnala ovviamente Kurt Russell, non perde un colpo. Icona.

Trivex 20/11/17 11:59 - 1745 commenti

I gusti di Trivex

Horror e fantascienza in una mitica simbiosi per un grande film che rivedere è stato un piacere. Tensione e terrore dentro uno spazio delimitato dal freddo e con "la cosa" che si nasconde diventando come te. Carpenter, in questa splendida regia, è ben coadiuvato da attori sul pezzo (Russell in primis) e da un accompagnamento musicale ansiogeno che non molla un attimo. Non sono sufficienti le pur dirompenti scene splatter/gore per spiegare quanto è avvincente, forse perché le parti più insidiose sono quelle dell'attesa. Finale agghiacciante!

Magi94 27/11/17 23:09 - 954 commenti

I gusti di Magi94

Terrificante horror fantascientifico che fa leva sulla squisitissima paura del dubbio: la Cosa non ha forma, ma può assumere quelle che vuole e così per tutto il film non sappiamo chi è umano e chi è un mostro alieno. L'ambientazione nella base antartica è il colpo di genio del tutto, imitata in mille altre opere analoghe viste le atmosfere glaciali e catastrofiche che riesce a generare. Non mi ha soddisfatto del tutto il finale, perché sembra che Carpenter sia rimasto privo d'idee e l'abbia voluto lasciare aperto in mancanza di meglio.

Rocchiola 3/01/18 11:49 - 970 commenti

I gusti di Rocchiola

Altro assedio e altro capolavoro (forse quello assoluto di Carpenter), che straccia il timido predecessore del '51 (tanto che è improprio parlare di remake). Gli effetti splatter non per tutti i gusti sono degni della pop-art, ma la resa del film è soprattutto legata al senso di paranoia generato da un nemico irriconoscibile. E se prima c'era già stato Alien va detto che Carpenter è forse meno elegante di Scott ma sicuramente più essenziale e selvaggio nel mostrarci un'umanità sull'orlo dell'apocalisse. Morricone pagato per imitare Carpenter.
MEMORABILE: L'esplorazione della base norvegese; I due sopravvissuti: "Beh... che facciamo?" "Perché non aspettiamo qui ancora un po' e vediamo che succede...?"

Paulaster 21/06/18 12:18 - 4433 commenti

I gusti di Paulaster

In una base in Antartide un essere cerca di contaminare gli umani. Da un inizio ricco di mistero (col cane che si intrufola nella base) il film procede mostrando le diffidenze reciproche. Ambiente cupo (forse si poteva accentuare di più il freddo) con effetti speciali al limite del digeribile e una conclusione non banale. Carpenter insiste sulla sfiducia verso il prossimo come se il nemico si potesse insinuare ovunque. Nello splatter non si risparmia una certa violenza di fondo.
MEMORABILE: Le mani che sfigurano la faccia; Il cane nel recinto insieme ai suoi simili; Gli organi in mano.

Taxius 3/07/18 12:47 - 1656 commenti

I gusti di Taxius

Capolavoro fanta/horror targato Carpenter e, molto probabilmente, uno dei migliori remake della storia del cinema (se non il migliore insieme alla Mosca di Cronenberg). "The Thing" è un film perfetto in cui funziona tutto e che, nonostante la veneranda età, non appare invecchiato di un solo giorno. L'angoscia che mettono certe scene, come quella dei cani e quella della rianimazione, è unica e rimane immutata anche alla centesima visione. Impossibile non nominare anche la bellissima colonna sonora di Ennio Morricone. Film immortale.

Pumpkh75 13/11/18 14:59 - 1752 commenti

I gusti di Pumpkh75

Monumento. Uno dei più avvicenti whodunit che la mia mente ricordi, arricchito dall’assedio senza mura dello sconfinato gelo polare e dalle meraviglie, queste sì irreplicabili, scaturite delle mani di Rob Bottin. Coinvolgimento straordinario, cast da sogno e la sensazione di minaccia che riesce a infilarsi sotto le poltrone e dietro le tende in ogni istante: dispiace solo che MacReady quasi insidii il trono di Jena Plissken. Morricone si nasconde tra viscere e neve ma incombe quanto e forse più della Cosa stessa. Memorabile.

Elpata86 18/01/19 12:59 - 5 commenti

I gusti di Elpata86

Il film di John Carpenter è uno dei capolavori del Maestro del fanta/horror, oltre a essere uno dei più grandi e importanti del genere. Partendo dall'idea base del film di Nyby e Hawks (La Cosa da un altro mondo), Carpenter utilizza il genere per analizzare - non è stata la prima volta e non sarà di certo l'ultima - la società: i rapporti interpersonali, la fiducia reciproca, la diffidenza, sono alla base delle tematiche di questo pilastro del cinema tutto. Capolavoro assoluto.
MEMORABILE: "Qui tra noi c'è qualcuno che non è quello che sembra".

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Anthonyvm 23/01/19 23:18 - 5716 commenti

I gusti di Anthonyvm

Come prendere un cult della fantascienza (già citato in Halloween dello stesso Carpenter) e trasformarlo radicalmente in un incubo claustrofobico dove il gore va di pari passo con la tensione e il senso straniante di dubbio. Gli effetti speciali di Rob Bottin hanno fatto la storia, ancora oggi sorprendono e disgustano, fra mutazioni assurde, lingue camaleontiche e mostruosità svariate. Solida la prova di Russell nei panni dell'eroe carpenteriano. Il climax conclusivo, dispiace dirlo, è un po' sbrigativo, ma si rifà con un gran finale aperto.
MEMORABILE: La trasformazione del cane; Il test del sangue; Le mani del dottore tranciate; Due personaggi chiamati rispettivamente Mac e Windows; La fine.

Giùan 10/02/19 16:47 - 4574 commenti

I gusti di Giùan

Pur preferendogli esiti più "intimistici" e anticonformisti (Il Signore del male), non si può negare che La cosa rappresenti l'apice del magistero di Carpenter, rivelandone scopertamente l'alchemica dote di interpolare riflessione etica, angoscia spirituale (l'Apocalisse, la minaccia pervasiva) con un apparato horrorifico, un bagaglio visionario che mai più sarà così paranoico e definitivo. La polimorfa bestia di Bottin, detonata dalla regia intimidatoria ma classica di John, sbigottisce e assedia senza mai sopraffarci, grazie a un esemplare senso del Cinema.
MEMORABILE: La "Cosa" tra i cani; L'esperimento col sangue.

Von Leppe 7/10/20 17:18 - 1262 commenti

I gusti di Von Leppe

Il primo film di Howard Hawks raffigurava l'alieno come un tipico mostro dall'aspetto umanoide, mentre John Carpenter lo riduce a un'entità che imita gli esseri viventi e li possiede instillando diffidenza nei vari personaggi, ricordando in questo altri classici della fantascienza come L'invasione degli ultracorpi. Gli ottimi effetti speciali ricreano le fantasiose trasformazioni dell'extraterrestre, che risultano disgustose e divertenti. Le musiche sono di Ennio Morricone, ma sembrano più gli score minimali composti dallo stesso Carpenter.

Kinodrop 30/12/20 19:41 - 2965 commenti

I gusti di Kinodrop

L'aspetto che ancora convince e che fa sussultare è costituito dagli effetti speciali, straordinari per invenzione (l'idea dell'alieno metamorfico) e per il forte realismo della realizzazione; tutti elementi che rappresentano lo sfondo della psicosi collettiva che si insinua tra i membri della troupe scientifica determinando la drammatica catena degli eventi. A parte qualche rallentamento, l'escalation di tensione è assicurata, merito anche di un'ambientazione tra gli accecanti esterni tra i ghiacci e le penombre degli angusti interni. Finale aperto avvolto dal dubbio.
MEMORABILE: Il cane precursore; Le orribili metamorfosi; Il torace-tagliola; Il test del sangue; L'esplosione finale e l'epilogo sospeso.

Noodles 14/11/21 09:03 - 2240 commenti

I gusti di Noodles

Uno dei pochi supercult del cinema mondiale a meritare davvero tale status. Carpenter prende una vecchia storia, prende il meglio della fantascienza e dell'horror (tralasciando soprattutto i lati peggiori di questi generi) e gira un gran bel film. L'inizio è in realtà ostico, sembra di trovarsi nell'ennesimo lentissimo film di fantascienza. Ma quando la pellicola decolla è impossibile staccare lo sguardo dalla TV. Ottimi gli effetti speciali per l'epoca, sebbene qualche piccola esagerazione ci sia, ma fa parte del gioco. Perfetto tutto il cast. Film di grande efficacia. Ottimo.

Nicola81 12/02/22 19:34 - 2863 commenti

I gusti di Nicola81

Connubio tra fantascienza e horror che pecca proprio nella rappresentazione della creatura, che ci viene mostrata troppo presto e troppo a lungo in tutta la sua schifezza, smorzando un po' il clima di mistero. Il resto però funziona egregiamente: sceneggiatura mai banale, ritmo e tensione degni di un thriller, ambientazione tra i ghiacci polari che accentua il senso di isolamento e quel clima di paranoia e diffidenza reciproca che persiste fino al notevole finale aperto e pessimista. Le prove attoriali suono buone, mentre le musiche di Morricone hanno ben poco di morriconiano.

Magerehein 23/02/22 23:26 - 1005 commenti

I gusti di Magerehein

Capolavoro di genere. Claustrofobico, angosciante, spaesante e terrificante. Malgrado l'età la "cosa" del titolo risulta ancora oggi, grazie alla vincente combinazione di disgustose mutazioni, ibridazioni mostruose, maestria nel mimetismo e tangibile pericolosità, una delle più spaventose e macabre entità del grande schermo. Paranoia e sospetto divamperanno ben presto fra gli sventurati esploratori antartici costretti ad averci a che fare, alimentando un costante senso di tensione ed allerta rotto da improvvisi, memorabili squarci di paurosa ferocia. Tanto di cappello!
MEMORABILE: Le terrificanti trasformazioni del mostro, incluse quelle incompiute; La testa mozzata che scappa; Il test del sangue.

Teddy 27/04/24 06:42 - 836 commenti

I gusti di Teddy

Probabilmente il miglior remake di tutti i tempi, che con la sua sintesi discorsiva si allontana dalla ridondanza didattica abbracciando una narrativa più visiva e ipnotizzante. Perfetta, maniacale la regia di Carpenter, che restituisce all’uomo la sua anima misantropa e paranoide con una dedizione per l’orrore straordinaria. Morricone gioca con le reminiscenze auditive del regista e ci regala brividi sensoriali. Un capolavoro.
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  • Discussione Schramm • 17/09/17 15:48
    Scrivano - 7694 interventi
    Kanon ebbe a dire:
    Carpenter è uno dei registi più maltrattati dal mercato e forse dalla critica che io conosca. Avercene di registi (e musicisti) così.
    Io dinanzi a "La cosa" mi genuflutto : gli effetti speciali, la colonna sonora, gli attori....persino il cane recita bene.


    infatti mai capita l'accezione negativa de "attori cani", quando spesso -e questa ne è l'ennesima riprova- questi ultimi recitano meglio degli umani. dovrebbe a rigore essere un complimento.

    per il resto sì, è incredibile. che lo maltratti il mercato passi, ma che la critica prenda granchi, aragoste e tutti i restanti crostacei al seguito non si spiega: cosa c'è di più Classico del suo cinema?
    Ultima modifica: 17/09/17 15:48 da Schramm
  • Discussione Kanon • 17/09/17 22:09
    Fotocopista - 835 interventi
    Si concordo, i cani ( e gli animali in genere) difficilmente forniscono prove attoriali negative :-)

    Della "critica" spesso non ne capisco l'utilità ed a dirla tutta neanche del pubblico, se non fosse che sono gli incassi a determinare spesso i proseguimenti di carriera artistici. Esagero sicuramente però oserei dire che è quasi impossibile piacere al pubblico americano se quello che offri è un finale pessimistico. Meglio e più rassicurante E.T.
  • Discussione Raremirko • 17/09/17 22:20
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Schramm, ho letto con piacere, impiegando più di 20 minuti, le curiosità sul film ma, permettimi, francamente mi riesce molto molto molto difficile credere che non sia voluto il rimando a Mac e Windows...
  • Discussione Schramm • 18/09/17 11:51
    Scrivano - 7694 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Schramm, ho letto con piacere, impiegando più di 20 minuti, le curiosità sul film ma, permettimi, francamente mi riesce molto molto molto difficile credere che non sia voluto il rimando a Mac e Windows...

    rare la prima interfaccia windows è stata annunciata nel 1983 e windows 1.0 è uscito nel 1985. idem il primo mac. se il calendario non è un ombrello, il film è uscito quel pelino prima. facendo due calcoli...
  • Homevideo Rocchiola • 3/01/18 11:56
    Call center Davinotti - 1258 interventi
    Lasciamo perdere i passaggi di questi film in TV (ma c'è ancora qualcuno che li guarda in televisione ??!!!) e diciamo che l'edizione in Bluray dell'Universal è simile a quella di 1997: Fuga da N.Y., cioè più che buona ma migliorabile soprattutto a livello di definizione. Certo sulla base delle specifiche tecniche e delle recensioni riportate su Internet l'edizione americana della Shout! Factory e quella inglese della Arrow sono sicuramente migliori. E poi c'è la confezione, ma è possibile che in Italia sfornino sempre dei package dalla grafica imbarazzante!!!
    Ultima modifica: 8/01/18 08:29 da Rocchiola
  • Curiosità Zender • 10/05/18 17:33
    Capo scrivano - 47826 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

  • Discussione Poppo • 24/12/18 00:06
    Galoppino - 466 interventi
    Credo di aver individuato il b-movie da dove Carpenter potrebbe aver preso ispirazione per la scena del ritrovamento del "disco volante" assemblato nello scantinato della baita dal Dr. Blair... (o per dirla meglio sotto la costruzione esterna in legno dove Blair era stato rinchiuso/isolato dal gruppo).

    The Flying Saucer (1950).

    Qui sul finire del film c'è una scena in cui assistiamo al ritrovamento di un "disco volante" appunto nascosto nello scantinato di una baita situata in Alaska. Film che caldamente consiglio...
    Ultima modifica: 24/12/18 00:17 da Poppo
  • Discussione Schramm • 19/04/21 12:42
    Scrivano - 7694 interventi
    amore a ennesima vista e tanta invidia per chi l'ha visto/lo vede/vedrà per la prima volta in un periodo come questo, l'interfaccia e il piano di lettura sono devastanti. mai conosciuto horror ringiovanire così ottimamente col passare dei decenni. monta davvero tanto di sentimento luttuoso per la decennale inattività di carpenter.
  • Homevideo Saimo • 23/08/21 15:37
    Disoccupato - 259 interventi
    In arrivo il 16 settembre (e già in pre-ordine) l'edizione limitata italiana contenente UHD, BD e DVD. Oltre al film di Carpenter, sarà incluso in BD anche il prequel del 2011. 
  • Discussione Daniela • 6/05/22 15:22
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Prendo al volo la nuova possibilità offerta dal Davinotti di operare una distinzione tra remake di un film e nuova versione quando un film non trae ispirazione da un altro precedente ma ne condivide la stessa identica la fonte letteraria (o teatrale) di partenza.

    La cosa di Caroenter NON è un remake ma una nuova versione del racconto horror-fantascientifico La cosa da un altro mondo (Who Goes There?, 1938) di John W. Campbell, già alla base del film del 1951 La cosa da un altro mondo
    Tra l'altro, quella di Carpenter, pur anch'essa solo liberamente ispirata al racconto, è una trasposizione più fedele al testo in quanto mette in scena metaformosi umano/alieno che ai tempi del film precedente sarebbero state troppo complesse e dispendiose da realizzare.