La strada di Levi - Documentario (2005)

Brutta cosa quando onestà e velleità si sovrappongono formando un indistinto magma. Ferrario e Belpoliti operano un'acritica -se non scriteriata- dissolvenza incrociata tra i 6000 km del rientro in patria di Levi, i suoi testi e i guasti politici, sociali e civili delle terre del socialismo reale. Ma come l'Europa descritta da Levi vada a coniugarsi e sovrimprimersi coi collassi economici dell'Europa dell'Est, o con quelli ambientali di Chernobyl, o con l'11 settembre, non ce lo dice, non ce lo sussurra nemmeno.Ed è qui che il film agonizza mostrandosi inferiore alle ambiziose mire dell'autore

Lo stesso percorso che Primo Levi compì per tornare in Italia dopo l'orrore dei campi di concentramento è raccontato da Davide Ferrario, che a sua volta illustra il mondo che si trova oggi, le sue contraddizioni, i suoi problemi: dall'inquinamento al postcomunismo, dai disastri del nucleare al fondamentalismo religioso. Forse c'è qualche lungaggine e qualche accostamento un po' ardito, ma è comunque un lavoro eccellente.