Mio cognato - Film (2002)

Mio cognato
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Anno: 2002
Genere: commedia (colore)
Note: Nicola Cipriani ha collaborato alle musiche. Presentato al 56mo festival di Locarno (2003).

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 10/04/08 DAL BENEMERITO GUGLY
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Gugly 10/04/08 17:46 - 1191 commenti

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Due cognati alla ricerca di un'auto. Con rimando esplicito a Il sorpasso per personaggi e loro evoluzione, Piva fa muovere i bravi Rubini e Lo Cascio in una Bari post industriale al neon che conserva ancora per poco masserie e vicoli. Tutto il resto è malavita grande o piccola che manda messaggi minacciosi a chi sgarra... Il dialetto è preponderante e può non essere tutto comprensibile, ma rende bene il modo di fare e di vivere di protagonisti e comprimari. Non è folklorismo: è la realtà, purtroppo.
MEMORABILE: La frase ripetutamente continuamente a Vito (lo Cascio): "ma tu sei di Bari?"

Galbo 11/04/08 06:01 - 12422 commenti

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Interessante e sottovalutata opera italiana a metà tra la commedia e il noir, ambientata in una Bari non molto sfruttata dal cinema (e di cui si scoprono scorci non propriamente turistici). Il film appare ben realizzato (con una sceneggiatura convincente e credibile), con una regia matura e personale e un montaggio efficace e stringato. Ottima la prova dei due protagonisti, con un Sergio Rubini particolarmente convincente e ad una delle sue migliori prove come attore.

Hackett 12/04/08 12:51 - 1868 commenti

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Il film mette insieme (classico del cinema) una coppia improbabile facendola funzionare. La trama, che parte un po' telefonata, assume i contorni dell'incubo naif man mano che i protagonisti si addentrano nella realtà sotterranea di una Bari oscura, minacciosa e segreta. Ottima la coppia di protagonisti e il finale, coraggiosamente scioccante.

Pigro 6/05/09 10:07 - 9716 commenti

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Nella misteriosa notte barese alla ricerca di un'auto rubata: una sorta di road movie urbano, venato dalle ombre sempre più presenti e inquietanti della malavita con cui i protagonisti giocano, più o meno volutamente, come con il fuoco. Bella la storia (semplice ma ingegnosa), buona la realizzazione che sa raccontare i lati oscuri della città con acume e leggerezza, bravi gli attori (con lode a Rubini). I cliché del viaggio di due "estranei" si ammorbidiscono grazie al sapore pugliese davvero vitale. Ottimo finale.

Enricottta 9/11/09 15:24 - 506 commenti

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Il fantastico trio Piva, Rubini, Lo Cascio per un film molto suggestivo. Finalmente le località che cambiano (una Bari all'inizio del film, bellissima), gli esperimenti con attori sulla carta incompatibili, l'uso di un dialetto, il pugliese, non "banfizzato", il ricorso ad un nugolo di attori credibili, una storia che tiene legati per tutta la durata del film. Il finale a sorpresa sorprende non poco. Opera da rimarcare perché Piva è artista a 360° che lavora anche nelle fiction, teatro e arte varia.
MEMORABILE: Si chiede come un tormentone al cognato: "ma sei di Bari? per via dell'accento non proprio puro".

Mco 10/11/09 00:28 - 2331 commenti

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Un noir travestito da commedia o viceversa, comunque sia un bel film di genere! Lo Cascio e Rubini straordinari interpreti di una pellicola che trascina lo spettatore tra il marciume degli intrallazzi e l'afrore della Puglia, il tutto accompagnato da musiche eccellenti. Il dialetto parlato dal Rubini e i suoi colloqui con uno spaurito (e sfortunato Lo Cascio) sono il quid pluris dell'intera opera.

Luchi78 17/10/11 13:24 - 1521 commenti

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Tra i meandri di una Bari malavitosa e affaccendata in questioni sporche, si muovono i due protagonisti assoluti del film, inizialmente ai due antipodi per poi avvicinarsi man mano che il film avanza. Strano ma interessante il connubio tra il cibo e l'avvicinamento caratteriale dei due personaggi, quasi a suggellare un patto di amicizia. Peccato per qualche momento di stanca nel film, ma tutto sommato una commedia che si fa ben guardare e con un finale che non ti aspetti. Buono.

Piero68 17/01/12 08:58 - 2961 commenti

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La classe non è acqua! Dopo Lacapagira, Piva ci riprova e sempre con ottimi risultati. Ancora una volta Bari la fa da padrona con i suoi personaggi incredibili e suggestivi ma reali. Questa volta però c'è un dualismo forte tra personaggi praticamente agli antipodi tra loro. Due grandissimi Lo Cascio e Rubini, sempre in parte. La sceneggiatura funziona e bene e anche tutto il resto è ad ottimi livelli. È gente come Piva che fa grande il nostro cinema, certamente non i vari Moccia che parlano di un'Italia che non esiste.

Pessoa 22/08/14 06:04 - 2476 commenti

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Viaggio quasi surreale in una Bari noir più vera che mai. La denuncia sociale dei Piva questa volta alza il tiro, seppur di poco, rispetto a La capagira e coglie ancora nel segno. Rubini ansioso e delirante al suo top, Lo Cascio molto in parte strappa molte bilanciando l´economia di questo piccolo capolavoro troppo presto dimenticato. Piva forse sarà, come il suo illustre corregionale Di Leo, certamente rivalutato come un maestro del cinema di genere. Vorremmo vedere più spesso un suo film!
MEMORABILE: Il dialogo fra Saddam e Vito; "Lo conosci il Cecato?"; "Ma erano di Bari Bari? Non é che erano di Grumo?" (paese di Rubini).

Pinhead80 31/07/17 19:25 - 4819 commenti

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Due persone completamente opposte che sono obbligate a frequentarsi nel sottobosco criminale di una Bari notturna impareranno a conoscersi e ad apprezzarsi condividendo problemi e manie. Un piccolo gioiello di cinema italiano capace di mostrare a denti stretti le diversità culturali e morali all'interno dello stesso ambiente. I due protagonisti forniscono un'interpretazione straordinaria e vanno considerati come valore aggiunto all'intera opera. Assolutamente da riscoprire.

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Daniela 22/07/20 21:43 - 12704 commenti

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Il furto di un macchina è l'occasione per un on-the-road notturna per le strade di Bari di due tipi mal assortiti: un assicuratore immischiato con la malavita locale e suo cognato, timido e rispettoso della legge... Il contrasto caratteriale rinvia inevitabilmente al Sorpasso, da cui viene mutuata anche l'amarezza di fondo, ma l'ambientazione è desueta ed i personaggi centrali ben definiti, oltre che bene interpretati. Convincono meno quelli di contorno che appaiono sfuocati , ma nel complesso si tratta di un noir urbano insolito, interessante. Curata la confezione, bello l'epilogo.
MEMORABILE: Di notte, Lo Cascio si aggira tra i vicoli di Bari con il naso rotto che perde sangue; L'epilogo.

Lou 25/08/20 15:36 - 1123 commenti

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Insolita commedia-noir barese in cui si accompagnano due cognati che più diversi non potrebbero essere: l'uno spregiudicato e colluso con la malavita locale, l'altro riservato e sprovveduto. Rubini e Lo Cascio offrono una prova convincente, così come sono molto efficaci le ambientazioni notturne urbane e la rappresentazione, ironica ma realistica, dello squallore sociale.

Paulaster 17/09/20 09:23 - 4462 commenti

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Al ricevimento di un battesimo viene rubata una macchina. L'ambiente delinquenziale, più da furbi che da malavita, esprime le differenze di caratterizzazione tra i protagonisti. Rubini è agevolato dal suo essere pugliese e Lo Cascio migliora quando resta affascinato dal mondo dei trafficoni. Bari viene sfruttata perlopiù per la lingua, anche se lo stadio e il porto servono come location. Conclusione in stile cinema anni Settanta.
MEMORABILE: Il discorso al battesimo; Il limone come avvertimento; Il naso rotto.
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  • Discussione Hackett • 12/04/08 15:14
    Portaborse - 530 interventi
    Buon film che parte dalla classica idea della "strana coppia" di persone che però poi, conoscendosi, imparano a rispettarsi. Il finale mi ha colpito.
  • Discussione Gugly • 12/04/08 17:27
    Portaborse - 4710 interventi
    Beh...anche il finale rispetta l'omaggio a " Il Sorpasso" di Risi, se vogliamo. In più qui ci sono i colori caldi del Sud ( notare l'inquadratura che apre il film) subito interrotti dalla maggior parte delle inquadrature piene di neon ( stupendo lo stadio che si spegne)che non risparmiano nemmeno le icone dei santi.
  • Curiosità Enricottta • 9/11/09 16:06
    Magazziniere - 81 interventi
    Lo Cascio in una risata buffissima(mi ricorda quella di mi zia Rosa)che riproporrà con gran successo in "Gli amici del bar Margherita".
  • Discussione Pessoa • 31/03/22 18:40
    Formatore stagisti - 416 interventi
    Dopo averlo appena rivisto (credo per almeno la quinta o la sesta volta) ribadisco il mio voto, anche perché ho notato particolari pregevolissimi che mi erano finora sfuggiti, e non credo di essere uno spettatore disattento.
    Segno che pochissimo è stato lasciato al caso e la regia di Piva è piena di talento. Peccato che sia poco attivo come regista, o forse è semplicemente piuttosto difficile produrre cinema indipendente di buon livello in Italia, vista l'asfittica condizione dei canali alternativi.
    Volevo puntualizzare, dopo aver riletto alcuni commenti, che in realtà non esiste un "dialetto pugliese" propriamente detto, in quanto la Puglia è divisa in due macroregioni linguistiche (con innumerevoli e talvolta significative varianti) che sono il dialetto barese e il dialetto salentino, che appartengono a due ceppi linguistici molto diversi, con quest'ultimo che rientra nel gruppo dei dialetti calabro-siculi. In buona sostanza se un barese e un leccese dialogano in dialetto, spesso non riescono a capirsi ma un leccese e un palermitano parlano quasi lo stesso dialetto. Strano, ma è uno dei tanti enigmi della storia delle lingue.
    Il dialetto che parlano nel film è, ovviamente, dialetto barese.
    Il dialetto che parla Banfi, che molti assimilano al "pugliese", in realtà lo parla solo lui ed è un miscuglio di diverse intonazioni meridionali che il bravo attore andriese ha saputo fondere in una parlata unica ed inimitabile.
    Nessuno in Puglia parla come lui, tranne gli imitatori.

  • Discussione Zender • 1/04/22 08:06
    Capo scrivano - 47904 interventi
    Ma in che senso il dialetto di Banfi lo parla solo lui? :)
    Forse più che un dialetto quello di Banfi è solo un accento, uno storpiare alcune parole.
  • Discussione Gugly • 1/04/22 09:11
    Portaborse - 4710 interventi
    Un po' calcato ma Banfi parla il dialetto della sua zona, quella compresa tra il triangolo Andria- Canosa- Barletta (specie nelle sue canzoni parodie)...lo so perché parte della mia famiglia è della stessa zona!  :)
  • Discussione Pessoa • 1/04/22 22:52
    Formatore stagisti - 416 interventi
    Concordo con Zender, effettivamente più che un dialetto vero e proprio si tratta di un gergo personale.
    Io sono cresciuto fra Bisceglie, Andria e Corato, parlo il dialetto della zona e posso garantire che la parlata di Banfi non ha nulla a che vedere con quel dialetto.
    Se volete ascoltare una riproduzione fedele del dialetto andriese (che è molto particolare anche rispetto a quello dei paesi limitrofi), potreste riscoprire il bellissimo Walter e i suoi cugini con Walter Chiari (nato a Verona da madre andriese che parlava regolarmente il dialetto in casa). Lo stesso Chiari frequentava regolarmente Andria dove possedeva una celebre villa che era il suo "buen retiro".
    Anche Lino Banfi parla un dialetto andriese quasi puro, ma solo nella celebre scena di Vieni avanti cretino in cui incontra il barese Dino Cassio che fa il prete in gita a Roma ed il loro dialogo viene sottotitolato in arabo.
    Ultima modifica: 1/04/22 22:53 da Pessoa
  • Discussione Pessoa • 1/05/22 19:13
    Formatore stagisti - 416 interventi
    Gugly ebbe a dire:
    Un po' calcato ma Banfi parla il dialetto della sua zona, quella compresa tra il triangolo Andria- Canosa- Barletta (specie nelle sue canzoni parodie)...lo so perché parte della mia famiglia è della stessa zona!  :)
    Per mettere definitivamente la parola fine a questa discussione invito gli interessati a visionare questo video in cui lo stesso Lino Banfi chiarisce la questione del suo dialetto e di come la sua famiglia, trasferitasi da Andria a Canosa quando l'attore aveva tre anni, abbia cominciato a praticare il bilinguismo "andriese/canosino" (che sono due dialetti abbastanza diversi).

  • Discussione Zender • 1/05/22 19:35
    Capo scrivano - 47904 interventi
    Diciamo che ha fatto un mix rendendolo personale, per quanto la derivazione sia evidente.
  • Discussione Pessoa • 1/05/22 19:41
    Formatore stagisti - 416 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Diciamo che ha fatto un mix rendendolo personale, per quanto la derivazione sia evidente.

    Si, esatto, come tutti i grandi attori ha elaborato il tutto rendendolo unico ed inimitabile.