Nato per combattere - Film (1989)

Ennesimo action all'amatriciana prodotto dalla Flora Film e destinato al mercato estero. L'idea di Bruno Mattei è quella di scimmiottare i film americani sui prigionieri di guerra in Vietnam; ecco quindi il solito Brent Huff che per l'occasione sfoggia un ridicolo look alla Mr. Crocodile Dundee; i set e alcune scene sono stati letteralmente saccheggiati da Trappola diabolica e altre scopiazzature da famosi film yankee non si contano. Un prodotto per gli appassionati di un genere di cui questo film rappresenta il canto del cigno.

Un po' Rambo un po' Crocodile Dundee ma soprattutto trash allo stato puro. La coppia Mattei/Fragasso confeziona un film di fine Anni Ottanta allucinante, nel quale in fase di sceneggiatura ogni regola di buon senso viene scartata a prescindere. Si assiste a una serie di assurdità che possono piacere solo se si guarda l'opera con lo spirito di chi vuole farsi delle gran risate. Un film d'avventura che si trasforma in uno d'azione e che chiude con una guerriglia pazzesca e improponibile. Standing ovation quando entra in scena Romano Puppo.

Belle fotografie, discrete ambientazioni, buone musiche ed eccellente anche la protagonista principale (Mary Stavin, già vista al fianco di Huff in Trappola diabolica). In poche righe tutti i pregi del film in questione, che purtroppo terminano qui; per il resto è un quasi-plagio dei vari Rambo e dei film americani sulla guerra del Vietnam. Non male la prova del cast, che vede insieme gli ottimi caratteristi Vanni, Puppo e Pochath. Se vi piace il genere lo apprezzerete.

Perchè addestrare migliaia di soldati quando ne basta uno solo, disilluso, per eliminare un esercito? La domanda è lecita vedendo questa pellicola involontariamente parodistica, al limite del demenziale. I nemici qui fanno solo da bersaglio, mitragliati e fatti saltare in aria. Velo pietoso sulla sceneggiatura e la recitazione, che danno poi il colpo di grazia. Comunque, se si ha voglia di vedere una quasi totale assurdità senza pudore, un'occhiata, magari... Nota di "merito" per la caverna delle meraviglie militari.

Mattei nel sottogenere sapeva certamente il suo e questo è forse uno dei suoi migliori in quel contesto; certo, l'ispirazione è anche stavolta data da Rambo 2 e dai film di Chuck Norris alla Missing in action ma la realizzazione è di buon livello, con una fotografia nitida che esalta le classiche location lussureggianti delle Filippine, un cast di facce note funzionali ai ruoli e una dose d'azione ben dosata, con un tipico finale ricco di capanne che esplodono nella miglior tradizione del genere. Chi s'accontenta gode; il livello è comunque migliore dello stesso filone filippino.

Sono gli ultimi rantoli del nostro cinema di genere, con i budget che vanno sempre più assottigliandosi. Alla mano di Mattei è affidato questo similrambo dalle scarsissime pretese che mostra i vietcong cadere come birilli, la solita love story fra le esplosioni e discutibili valori guerrafondai. Niente di nuovo, a parte un cast in ribasso con l'ex Miss Mondo Stavin e l'austriaco Pochath a fine carriera a supportare i muscoli (e poco altro) di Huff, al terzo film col regista. Prodotto destinato soprattutto al mercato estero di seconda fascia, si può tranquillamente evitare.