La romagnola in questione è un'irriconoscibile Maria Rosaria Riuzzi (con frangia e marcato accento per caratterizzarla al meglio), giunta - con un bus turistico di cui è guida - a Civitella S. Paolo, paesino nel laziale dove la piccola comunità la accoglie con diffidenza. Ma lei saprà conquistarsi l'affetto di tutti allestendo, con la sarta del paese, un piccolo centro di bellezza dove le mogli insoddisfatte si sottoporranno a trattamenti modello 7 CHILI IN 7 GIORNI. Inoltre, suo merito maggiore, farà conoscere le gioie dell'amore al nipote della sua compagna d'affari, un ragazzo (Massimo...Leggi tutto Ciavarro, giovanissimo e impeccabile nel suo aspetto da divo di fotoromanzi) apparentemente attratto solo dallo sport e dalla forma fisica. Commedia garbata, scritta dal regista Alfredo Rizzo con lo sceneggiatore Pietro Regnoli, che propone le classiche macchiette regionaliste a completamento di una storia non certo trascendentale. La Riuzzi non lesina scene di nudo (spesso integrale), Ria De Simone le fa degna compagnia (nel ruolo di Isotta, la prostituta del paese) spogliandosi con eguale disinvoltura. Simpatica la figura del prete con un marcato accento veneto (per una volta quasi credibile), sempre in contrasto con la perpetua (che fa il verso a Tina Pica), familiare la figura di Luca Sportelli nei panni del maresciallo. Il rapporto tra i due soli giovani del film (la Riuzzi e Ciavarro) dovrebbe essere il succo della vicenda, in realtà non va oltre qualche corsa romantica per i campi, un iniziale rapporto freddo destinato a maturare e poche insipide gag sull'insensibilità di lui (che la vede nuda e nota i capelli!). La Riuzzi però ha una sua aria perennemente stupita e fragile (autenticamente femminile) che si è vista poche volte al cinema.
Solare e paesana commedia sexy, che assicura spensieratezza e divertimento senza cedere alla volgarità e al cattivo gusto. Interpreti femminili in grande forma fisica (la splendida e dolcissima Riuzzi, la giunonica De Simone, la Pierro in un cameo) e grandi caratteristi, soprattutto il sacerdote Mario Pisu e un Pigozzi in veste insolitamente comica.
Curioso debutto per Massimo Ciavarro, attore destinato ad un'effimera notorietà per via delle sue spensierate avventure estive (Sapore di mare 2). Per il resto il titolo, che vanta una certa notorietà (a discapito dei pochi contenuti della pellicola), appare come un curioso tentativo dell'attore/sceneggiatore/regista Alfredo Rizzo, nome di certo interesse per il bis italiano, che imdb designa sulla scena (come attore) sin dal 1939 nel film "Lo vedi come sei... Lo vedi come sei?"
Qui manca l'erotismo (sbagliata l'attrice) e la comicità: peccato.
Fragilissima, simpatica (però) commedia del nostro cinema ruspante "che fu". Tutta giostrata in un contesto provinciale da fotoromanzo sexy. È vano aspettarsi una vicenda che sia almeno l'ombra di un intreccio accattivante e dei personaggi con un qualche spessore umoristico; tuttavia, se la si prende a frammenti e piccole scene si troverà certamente qualcosa di salvabile. La grazia e la malizia della protagonista e di certe sequenze piccanti, per esempio, ingenue ma sincere.
Nel panorama delle commedie erotiche di provincia, questo filmetto dell'attore-regista Alfredo Rizzo riesce in fondo a farsi apprezzare per la mancanza di morbosità e per il suo umorismo gracile ma non del tutto spregevole. Nudi e scene di sesso sono al minimo sindacale e soprattutto annegati in un ingenuo clima di semplicità e bonomia strapaesana. Non bellissima ma fresca e simpatica, Maria Rosaria Riuzzi avrebbe meritato una carriera più corposa, mentre Ria De Simone si muove con disinvoltura nella parte di un'opulenta "bella di giorno".
Mediocre e davvero noiosa pellicola di genere commedia-sexy, dove c'è poco sexy e quasi niente commedia. A parte la bella attrice Riuzzi e il bravo Pigozzi c'è davvero poco da salvare. Stranamente diffuso, esiste anche il dvd, consigliato solo a collezionisti e curiosi.
Stramba commediola paesana, con caratteristi in ruoli vistosi e presenza di sconosciuti. Opera piccolissima che ha, qua e là, una grazia non ben definibile, ma che rende il tutto, pur restando ben sotto alla sufficienza, curioso e guardabile fino in fondo, senza troppi sforzi. Recitazioni spesso mediocri (Ciavarro funziona come nei fotoromanzi: da fermo). Alla fin dei conti si ricordano la cadenza romagnola data alla Riuzzi, il maresciallo (Sportelli), i duetti in canonica e la giunonica opulenza della lattea (in tutti i sensi) Ria De Simone.
MEMORABILE: Lo sguardo che la De Simone dà alla piazza, quando lascia il paese (è Civitella San Paolo).
Semplice e graziosa commedia di ambientazione paesana. Niente di volgare, d'altra parte niente di veramente comico, né di particolarmente sexy: giusto un po' di malizia. La protagonista è infatti una bravissima ragazza, che riesce a garantirsi l'eterna riconoscenza di una congrega di mogli insoddisfatte e invidiose rimettendole in forma con diete e massaggi. E trova anche un innamorato. Simpaticissimi tutti gli interpreti, e Ciavarro è un cucciolone.
Il titolo che si basa sul solito insopportabile stereotipo dell'accento romagnolo mi faceva già sperar male. Le mie attese si sono rivelate esatte. Posto il fatto che il canovaccio esile viene rimpolpato con lunghi riempitivi, quel poco di trama che rimane dovrebbe reggersi sull'atmosfera paesana di scetticismo. Non funziona nulla e arrivare alla fine è un'impresa non da poco. Ciavarro (alla sua prima apparizione, doppiato da Del Giudice) interpreta un personaggio inaspettatamente samperiano. Nudi abbastanza contenuti (almeno per il genere).
È una scanzonata commedia sexy in terra romagnola, con ambientazione paesana tipica della piccola provincia e svariati nudini, ma nulla di indecente. Simpatici i siparietti in canonica, troppo smielate le sequenze con un giovanissimo Ciavarro. Godibile ma dopo un po' stanca.
Micro sexy commedia al di fuori delle colonne Miliziane (che a me incuriosiscono più dei classici del genere, anche se ovviamente gli sono inferiori). Qui si respira aria da strapaese per una trama che è vecchia come il cucco; sceneggiatura frammentaria (se la sbriga troppo rapidamente nella "rinascita" delle mogli) e modeste risate. Eppure, come per La nipote o L'ingenua mi suscita curiosità vedere questi filmetti piccoli piccoli. Discreto spolvero di passere (in excelsis quella della De Simone, che però indossa gambaletti bruttissimi). Fa tenerezza.
MEMORABILE: Ciavarro, a dipetto del cognome, fatica a ingranare con le donne; La complessa stempiatura di Luciano "peterlorre" Pigozzi.
Commediola strapaesana con venature erotiche e utilizzo di bravi caratteristi (qui sprecati) per fare da ponte ai vari sketch dove si mostrano le grazie di Ria De Simone e Maria Rosaria Riuzzi (la romagnola). Per il resto c'è ben poco da dire perché la storia è noiosetta e sfilacciata e anche la presenza di un Massimo Ciavarro agli esordi risulta quasi fastidiosa.
A causa di una serie di disguidi, una procace ragazza romagnola si ritrova a dover pagare un grosso debito. La sua presenza in paese cambierà molte cose. Simpatica commedia sexy che sfrutta la moda nascente della ginnastica e delle beauty farm per mostrare le burrose nudità delle protagoniste. Non ci sono grandi personaggi in rilievo (tranne forse il prete) e nemmeno guizzi degni di nota. Né carne né pesce.
Qualche nudità della sofisticata protagonista Maria Rosaria Riuzzi (allora impegnata anche con i fotoromanzi) ma, soprattutto, offerte dalle burrosità di Ria De Simone per una vicenda che diverte poco ma che ha il merito di scorrere via senza tediare troppo. Il titolo, in definitiva, promette molto ma in definitiva mantiene poco. Resta una delle molte pellicole riconducibili al nutrito filone del "sexy campagnolo" dell'annata 1975/76. Esordio di Ciavarro e triste commiato (morì a conclusione del film) per Mario Pisu (qui nel ruolo del prete).
Commedia a basso costo firmata Alfredo Rizzo. Come per altri titoli ascrivibili al suddetto, ampie concessioni a nudi integrali e non, anche se occorre dire non così gratuiti come ci si potrebbe aspettare dal periodo e dalla tipologia del prodotto. C’è una citazione della scena più famosa de l’Ubalda, durante la quale si ascolta il motivetto poi ripreso, con differente arrangiamento, nella scena dello spogliarello televisivo del terzo Fantozzi.
Commediola per certi versi atipica, visto che a una partenza da tipica commedia sexy all'italiana sussegue una stramba virata pseudo-salutistica che non si può certo dire riuscita (anche se per certi versi era avanti rispetto ai tempi). La simpatica Ria De Simone qui è coinvolta in un ruolo parecchio stereotipato e parecchio insulso; meglio va a Maria Rosaria Riuzzi, che mostra un certo fascino. L'assenza di comici in grado di ravvivare la pellicola è però grave e porta presto alla noia.
Senza pretese di alcun genere se non quella di divertire e mostrare allo spettatore (quello dell’epoca ancora forse sorpreso da certe cose) qualche bel corpo di donna senza vesti. Perché gli uomini fanno (quasi) tutti brutta figura, sia fisicamente che non. Diretto in modo più che onesto, è una storia di paese di quelle "vogliamoci tutti bene e non drammatizziamo nulla"; per questo "rassicurante e rasserenante" ma con un finale che produce moderata melanconia, soprattutto in colui che guarda con rimpianto quei bei tempi che hanno prodotto il nostro amato cinema bis.
MEMORABILE: Lui che "arriva" prima che lei "cominci"; Il finale, con i saluti ed i ringraziamenti di tutti.
Commedia "di provincia" che per certi versi è uno degli esponenti più interessanti di un filone piuttosto in voga nel periodo. La produzione modesta si vede tutta ma la storia strutturata senza troppe banalità e un ritmo sostenuto ne facilitano la visione. Azzeccata anche la scelta del cast con tanti validi caratteristi (Pisu, De Simone, Sportelli, Pigozzi) che evitano momenti morti e strappano diverse risate. Qualche nudo (anche integrale) e belle immagini della campagna romana completano un film che non è un capolavoro, ma si farà apprezzare dagli appassionati del genere.
MEMORABILE: La perpetua Corinaldi, che ricorda Tina Pica; Il "discorsetto" di Pisu a Ciavarro; La spaghettata a casa della De Simone.
Commediola assai scarsa (per usare un eufemismo) che non riesce a trovare neanche un minimo spunto per divertire. Ovviamente l'unico motivo che poteva spingere lo spettatore in sala era la tacita promessa di vedere un po' di epidermide femminile, ma anche in questo senso si era già visto di più e di meglio. Patetici i tentativi umoristici, sparsi per l'intera pellicola; non si sorride neanche per sbaglio. Tra gli interpreti forse la migliore è Ria De Simone, deludente invece Ciavarro (funzionava meglio nei fotoromanzi).
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Zender ebbe a dire: Vero, l'errore in copertina è un vero classico! Ricordo anche questo postato al tempo da Geppo, per gli appassionati
Scambiare Franco Franchi per Ciccio Ingrassia è... quantomeno raro ;)
Comunque pensa che ho il DVD si Sorbole che romagnola... ma non ho fatto caso alla madornale svista della RaroVideo...
Son di quelle cose he reputi impossibili: proprio perché la cover dovrebbe essere particolarmente curata.
DiscussioneZender • 20/11/09 17:14 Capo scrivano - 47835 interventi
Mah, sai, sulla cover l'errore posso accettarlo, se mi garantissero dvd fatti a regola d'arte. Purtroppo pare che da noi i dvd fatti veramente a regola d'arte si contino sulle dita di una mano, quando si parla di film non molto recenti.
HomevideoXtron • 7/06/14 10:38 Servizio caffè - 2151 interventi
Il dvd Rarovideo è letterbox o anamorfico?
HomevideoGeppo • 7/06/14 11:14 Call center Davinotti - 4284 interventi
Xtron ebbe a dire: Il dvd Rarovideo è letterbox o anamorfico?
Letterbox
DiscussioneMatalo! • 20/02/15 09:03 Call center Davinotti - 614 interventi
Io ho una vhs di Va e uccidi di Frankenheimer dove in alto c'è scritto "un film di John Frankenhaimer" e sotto "regia di william friedkin". Ok è tutto un farfugliar di F però non siamo di fronte a due pesci piccoli...
Prima edizione DVD per Prismitaly, senza suddivisione in capitoli (come anche, della stessa collana, Fantozzi Vs. Fantozzi alias quando c'era lui... caro lei)ed in letterbox 2,35:1, durata 1:30:39.
Stesso fotogramma, da profano non mi sembra molto differente la qualità a parte una predominante più chiara. Il dvd Raro dichiara però "Versione restaurata digitalmente" sulla fascetta.