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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Virtù e difetti di Fincher - che al solito si rifà a tematiche ampiamente abusate lavorando sulla superficie - si ripresentano in questo THE GAME, da segnalare soprattutto per la consueta, impeccabile interpretazione di Michael Douglas e Sean Penn, due tra i più grandi attori della Hollywood attuale. Ci si diverte all'inizio, ma ben presto (soprattutto chi bazzica la fantascienza alla Sheckler ripresa già da Altman in QUINTET e da John Woo in SENZA TREGUA) si capisce dove il regista voglia portarci. Sono territori già sperimentati da film come FX EFFETTO MORTALE o addirittura...Leggi tutto il mediocre NIRVANA di Salvatores, seguendo la scia del perfetto FRANTIC di Polanski (in cui però la componente ludica era assente). Al “gioco” si sa come ci si iscrive, le regole verranno dopo. Forse. Purtroppo, pur di stupire lo spettatore con continui colpi di scena, Fincher si dimentica di donare un minimo di verosimiglianza alla propria storia, col risultato di provocare fastidio in chi odia i trucchi filmici adottati non per dare spessore alla vicenda ma per ingannare noi e solo noi, chiamati a fare “Oooh” stupiti. Non c'è un solo momento durante il film nel quale l'organizzatore del gioco non dovrebbe rivedere le proprie azioni e riconsiderare le reazioni della vittima. La verità è che la vittima non è Douglas ma noi, sballottati da una situazione a rischio all'altra senza capirci niente. E le spiegazioni finali non possono bastare, visto che si risolvono in un paio di frasi semplicistiche. Era quasi più accettabile vedere Douglas alla fine alzarsi dal letto e dire: “Dio, che brutto sogno ho fatto!”. Al di là del finale penoso e quindi del concetto di base (e in ultima analisi del film stesso), THE GAME riassume nel titolo la sua natura di film-gioco e quindi si autogiustifica. Resta un lavoro di montaggio diligente, una confezione di serie A con un Douglas spesso ironico, qualche rara trovata geniale, tanto fumo e poco arrosto. Un grosso intervento di superficie per coprire un vuoto impressionante, un'unica idea dilatata (con evidente facilità) fino a superare le due ore di proiezione. Douglas nei suoi film parte sempre sano per finire paranoico pericoloso. Perché?

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Magnetti 26/02/07 09:45 - 1103 commenti

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Film che concentra i suoi meriti nell'intreccio con colpo di scena finale. Tutto sommato anche gli attori se la cavano, con Michael Douglas che, quando interpreta il ricco e benestante, in questo caso anche supponente, se la cava sempre bene. Sean Penn bravo anche se la sua parte è piuttosto di contorno, per lo meno per quanto riguarda la durata delle apparizioni. Atmosfere scure come sempre, per David Fincher.

Cotola 17/02/08 01:39 - 9068 commenti

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Il talentuoso ma discontinuo Fincher ci propina un thriller non troppo originale e piuttosto macchinoso con finale a sorpresa che, pur essendo abbastanza riuscito, deve la sua imprevedibilità al fatto che è assolutamente disonesto e privo di logica. D’altronde la stessa sceneggiatura non brilla per coerenza e presenta più di qualche lacuna. Non un granché nemmeno sul piano del puro intrattenimento. Insomma c’è di peggio ma, per fortuna, Fincher farà molto meglio.

Galbo 19/02/08 06:05 - 12404 commenti

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David Fincher dirige con la consueta bravura un film non completamente riuscito a causa di una sceneggiatura troppo macchinosa che sfrutta e sviluppa male la buona idea di partenza: il diabolico gioco, regalo avvelenato del fratello del protagonista. Per il resto il film è visivamente intrigante e ricco di invenzioni registiche. Bravi i due intepreti principali anche se si poteva sfruttare maggiormente il talento di Sean Penn.

Redeyes 20/03/08 14:04 - 2451 commenti

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Non si può non riconoscere la mano Fincheriana in questo film che tuttavia galleggia a metà fra un bel lavoro ed un qualcosa di incompiuto. Senza ombra di dubbio la sceneggiatura è interessante, ma ha taluni buchi che alla resa dei conti non sono poi così trascurabili. Douglas ci propina una prova attoriale che non dice granchè, ma da lui non è che mi aspetti, poi, molto. Penn, relagato a coprotagonista, suona un po' sprecato! Peccato.

Tromeo 22/04/08 16:30 - 52 commenti

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Un film strano, non completamente riuscito, ma a tratti interessante. Un gioco continuo che irretisce e innervosisce lo spettatore, interpretazioni decenti ma non di più. Anche la regia di Fincher pare sottotono, ma un paio di sequenze lasciano il segno e il film si eleva al di sopra della media.

Lovejoy 9/06/08 16:00 - 1823 commenti

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Mediocre thriller che non aggiunge niente di nuovo al genere. Scritto malissimo e con una regia appannata di Fincher, la pellicola si trascina stancamente per la sua durata svoltando in un finale a dir poco deprimente. Non giova alla pellicola un cast sotto tono. Douglas è svagato, Penn svogliato, la Unger inconsistente. Donat, Rebhorn e Stall sprecati.

Redvertigo 25/08/08 12:14 - 78 commenti

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Avevo letto in rete le peggiori cose su questo film e quindi non mi aspettavo molto; invece è stata una gradita sorpresa. Il soggetto, a differenza di quanti molto sostengono, è piuttosto originale (con elementi 'polanskiani') e sarebbe stato facile renderlo una macchietta, cosa che, grazie ad una sapiente regia (e non solo), non è accaduta. C'è un buon ritmo (le due ore non pesano per niente), attori in stato di grazia, alta tensione, colpi di scena e tanta, tanta azione. L'unico neo forse è che nel finale c'è qualche esagerazione di troppo.

Hackett 27/08/08 12:02 - 1867 commenti

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Il gioco citato nel titolo è una sottile linea tra vita reale e reality show alla Truman che spinge il povero Douglas quasi alla pazzia. Un incastro ben congegnato dal bravo Fincher che crea un thriller di buon ritmo con interpreti in gran forma. Niente male.

Pigro 9/11/08 10:24 - 9680 commenti

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Il regalo è un gioco pericoloso nel quale si entra senza comprendere regole e confini. Un'idea affascinante, un meccanismo diabolico e ben congegnato, un film dal ritmo implacabile e stupefacente. L'incongruenza della storia è madornale, ma proprio grazie alla sua esagerazione la storia cattura con un'insidia kafkiana che rispecchia vagamente la sensazione claustrofobica di una società attuale del cui meccanismo ci sentiamo tutti rotella senza scelta. Intrigante.

Daniela 10/08/09 09:38 - 12678 commenti

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Bah...sarà che mi aspettavo di più dal regista ma questo regalo a sorpresa, una specie di gioco di ruolo action che dovrebbe far riscoprire il "gusto pieno della vita", mi è sembrato più che altro il solito "pacco" che, una volta scartata la confezione elegante, si rivela una mezza fregatura. Il colpo di scena finale, invece di illuminare l'intrigata vicenda, è talmente inverosimile da risultare irritante, tanto che ho sperato in un contro-finale riparatore. Interpretazioni nella norma: Penn bravo (ma si vede poco), Douglas meno.

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Harrys 8/08/09 20:18 - 687 commenti

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Protagonista e spettatore vengono proiettati in un turbine di inspiegabile follia, che non tarda a tramutarsi in incubo. La convinzione di essere spiati, di non essere mai al sicuro, di essere circondati da loschi figuri... un Essi vivono senza metafora. Fincher perfezionerà stile e tematiche nel seguente Fight Club, qui si limita a "scaldare i motori". Pellicola non esente da difetti, in primis una richiesta, non trascurabile, allo spettatore di "tralasciare i dettagli", ma dal fascino paragonabile a quello di Fuori Orario. ***1/2

Skinner 10/08/09 10:43 - 592 commenti

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A mio parere grandissimo film, per l'ambiguità di fondo tra paranoia personale e grande complotto globale, con grandi momenti di suspance (si pensi alla sequenza della marionetta) e ottime interpretazioni. Twist finale ottimo e sorprendente (sopratutto per un film di 10 e più anni fa, oggi certe soluzioni sono all'ordine del giorno a discapito di ogni verosomiglianza).

Capannelle 16/10/09 11:36 - 4415 commenti

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La storia narrata da Fincher è di quelle intriganti, almeno sulla carta, ma da non prendersi assolutamente sul serio: già è inconcepibile per la vita reale, riesce difficile anche per un semplice film. Douglas si ritrova nel ruolo ormai cucitogli addosso (ma qui gioca in difesa, a tratti ne soffre) e garantisce la tenuta di un film dal ritmo altalenante e lunghetto. Bene i comprimari, regia discreta ma si poteva fare di meglio.

Rambo90 25/10/10 01:48 - 7706 commenti

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Ottimo film di Fincher dalla sceneggiatura serratissima e ricca di colpi di scena. Il ritmo è travolgente e il film appassiona sempre di più mano mano che ci si avvicina al finale, merito anche di un Michael Douglas impeccabile nell'interpretare un personaggio che cambia insieme alla trama. In ruoli di contorno ci sono la bellissima Unger e uno Sean Penn un po' oscurato dalla performance del protagonista ma comunque bravo. A mio avviso imperdibile.
MEMORABILE: "Sono io quello estremamente pericoloso!"

Mdmaster 27/10/10 08:42 - 802 commenti

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Una confezione estremamente attraente, un cast di grande livello e un'idea zoppicante che si trascina per troppo tempo e alla fine non lascia molto allo spettatore (anche per colpa di un finale troppo forzato). In ogni caso ci si diverte, almeno finché il tutto si mantiene sul livello di un thriller dal buon ritmo che Fincher gestisce in maniera impeccabile. Nonostante la coppia Douglas-Penn meritasse più dialoghi e screen time, The game resta un giochino divertente, anche se piuttosto barocco.

Ale nkf 13/10/11 22:20 - 802 commenti

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Un gioco perverso, diabolico, quello sceneggiato brillantemente da John Brancato e Michael Ferris e diretto altrettanto bene da Fincher, che riesce a dare un ottimo ritmo e a non tediare nelle due ore di durata del film. Consapevole di andare controcorrente dico che anche l'eccessiva macchinosità della trama, che risulta indubbiamente poco verosimile, riesce, a mio avviso, a diventare un pregio per via dei continui colpi di scena e a catturare. Douglas non potrà più fidarsi di nessuno, tantomeno di chi l'ha introdotto in questo pericoloso gioco. Da rivalutare.

Gaussiana 17/04/12 23:33 - 121 commenti

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Similmente al successivo Fight Club, anche qui il regista risolve l'intricatissima situazione che si è venuta a creare nel film con una risoluzione incongruente e difficilmente prevedibile. In questo caso penso si possa dire che questo snodo della trama è il pregio e difetto di un film che per alcuni versi convince, per via del coinvolgimento nella vicenda, per molti altri lascia un po' perplessi, soprattutto perché per accettarne la soluzione bisogna sorvolare su alcune contraddizioni.

Pol 9/06/12 10:28 - 589 commenti

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Il sottoscritto apprezza sempre questi giocattoloni dalla sceneggiatura totalmente inverosimile che puntano tutto sull'aspetto cinematografico comunemente definiti "sterili esercizi di stile" (esemplare in tal senso tutta la parte finale), campo in cui Fincher sa il fatto suo. Le due ore passano in fretta grazie anche ad un Douglas che tiene praticamente in piedi il film da solo con nonchalance spalleggiato dalla graziosa Unger (gli altri personaggi appaiono e scompaiono alla bisogna, compreso Penn). Un buon film.

Roger 11/06/12 21:59 - 143 commenti

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Parente alla lontana di Operazione diabolica, di cui fa più di una citazione, questo film può sembrare soprattutto nel finale parossistico, inverosimile, dalla trama troppo contorta. Eppure colpisce nel segno: mettere a nudo un uomo troppo superbo, freddo, egoista, spogliandolo di tutta la sua sovrastruttura sociale e facendogli vivere una vera, autentica esperienza. Buona interpretazione di Douglas e Penn, piccolo cameo di Carroll Baker.
MEMORABILE: Il ritorno del protagonista alla sua villa, nel frattempo messa all'asta; I filmini d'epoca nei titoli di testa.

Furetto60 7/05/13 07:55 - 1196 commenti

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Ognuno ha i suoi film-totem, condivisibili o meno, e questo è uno dei miei. Ho goduto, anche alla terza visione, a vedere quella faccia da schiaffi di Douglas, perfetto nel ruolo, avvinta in una tela sempre più stretta e vischiosa, nella tensione crescente e mi sono beato del suo sconforto nel non potersi fidare più di nessuno, nemmeno di se stesso, fino alla discesa ai gradini più infimi di un uomo che si credeva un grande, in realtà era solo troppo (la definizione la dà il fratello). E’ un bel gioco, The game, ma pericoloso e mooolto costoso...
MEMORABILE: Il pupazzo a forma di pagliaccio; Il risveglio in Messico; Il salto finale.

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Giùan 21/12/13 07:17 - 4576 commenti

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The game non è un film è la prima cosa che mi vien da dire e scrivere. Mi spiego: derogando dalle qualità prettamente cinematografiche di Seven e in qualche modo anticipando il vertiginosamente catatonico girar a vuoto di Zodiac, Fincher costruisce un giocattolone di metafilmica virtualità, con uno script che ciondola tra il gioco di ruolo e la favola per bambinoni con annessa moraletta. Ne esce un fuorviante spettacolo per adulti, con un Douglas jr. versione Wall street e un Penn compiaciutamente convulso. Gestione ansia per cinefili opulenti.

Almicione 2/04/15 00:55 - 764 commenti

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Colui che tutto controlla viene controllato, colui che tutto manovra viene manovrato. Foriero di temi – quali lo smarrimento causato dall'alienazione sociale, la confusione della realtà con l'illusione – che verranno sviluppati due anni dopo in Fight club, questo thriller è in grado di angosciare lo spettatore proeittandolo nella situazione kafkiana vissuta dal protagonista (un bravo Douglas) mentre ci si chiede ripetutamente se davvero è tutto un gioco. Il ritmo è piuttosto serrato e il finale spettacolare e sconvolgente ai massimi livelli.
MEMORABILE: "Conrad, ma che sorpresa"; La telefonata fra Nicholas e Elizabeth.

Pinhead80 29/05/15 00:07 - 4781 commenti

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Lo dice il titolo stesso: nessuna regola. Questo è il gioco infernale a cui verrà sottoposto il bravissimo Michael Douglas. Ritmo a mille e molti colpi di scena rendono questo film di Fincher adrenalina allo stato puro. Due ore da guardare tutte di filata. Se l'obiettivo del regista era quello di confondere le idee allo spettatore, allora si può dire che ci sia riuscito benissimo. Ancora una volta Douglas dimostra di essere all'altezza della sua fama e di non aver nulla da invidiare al padre.

Ultimo 27/03/18 09:48 - 1658 commenti

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Il regista David Fincher è sempre in grado di regalare buoni film e questo "The game" ne è la conferma. La pellicola parte sottotono e specie all'inizio può risultare monotona. Sale di interesse nella seconda parte, grazie a una buona prova del protagonista Michael Douglas, pronto a tutto pur di scoprire cosa si nasconda dietro agli strani avvenimenti che lo vedono coinvolto. Nel cast c'è anche Sean Penn, che si vede poco ma lascia il segno.
MEMORABILE: Il finale (con colpo di scena).

Saintgifts 2/02/17 10:45 - 4098 commenti

I gusti di Saintgifts

"...altrimenti avrei dovuto spingerla io": frase che vorrebbe dare l'ultima credibilità a un film incredibile. Ma l'incredibilità non è un difetto, anche perché chi si vuol prendere in mezzo è lo spettatore (giustamente), non il protagonista, per cui ogni mezzo è giustificato, vista la riuscita. Si può dire, con una frase fatta, "un film nel film". Il secondo film è terapeutico, lo si scoprirà nel finale, un finale forse troppo "cinematografico", che dissolve allegramente tutte le nebbie con il solito caffè preso in compagnia.
MEMORABILE: In ascensore: "Non ho le mutandine..."

Belfagor 1/02/17 23:40 - 2690 commenti

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Il gioco del titolo è il misterioso regalo di compleanno recapitato a un ombroso uomo d'affari per dare una scossa alla sua vita. La costruzione dell'enigma è sicuramente coinvolgente, grazie allo stile cupo ed elegante di Fincher, ma poi lo svolgimento si trascina per le lunghe, mettendo alla prova sia la pazienza che la sospensione dell'incredulità. Anche il "colpo di scena" finale giunge quando ormai si è già raggiunta la saturazione e si dimostra scontato, oltre che al limite della beffa. Douglas nella media, Penn fugace ma convincente.

Faggi 19/02/17 16:00 - 1550 commenti

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Una mezza boiata. Gran dispiego di risorse per costruire un giocattolo che si rompe facilmente. Peccato perché l'ambaradan partiva bene, con gusto per l'intrigo e sobrietà. Poi, man mano, la vicenda si fa cervellotica a vanvera, pretestuosa; i nodi vengono al pettine e si conclude tutto in malora. Il finale, infatti, è qualcosa da far cadere le braccia per l'alto tasso di assurdità nefasta, irritante, con una coda ancora più antipatica che sembra quasi pensata per soddisfare i palati facili.

Il ferrini 9/08/18 15:55 - 2364 commenti

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Una delle migliori performance di Douglas Jr e uno degli script più geniali cui Fincher abbia messo mano. "The game" è un film che incolla alla poltrona fino all'ultima scena, in cui tutto potrebbe ancora essere capovolto. Come nel suo giorno di ordinaria follia Douglas è centrale e oscura il resto del cast, ma qui non è lui a condurre il gioco e lo spettatore veste i suoi panni: disorientato, incerto sul cosa sia reale e cosa no. Ci sono forzature, certo, ma non si può non perdonarle di fronte a un meccanismo così ambizioso ed elegante.

Festo! 29/12/18 20:53 - 83 commenti

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Verrebbe da dire il gioco è bello quando dura poco. Infatti il problema della pellicola è la prevedibilità, che porta a intuire anche il colpo di scena finale. Pur se nella sceneggiatura non tutto torna, il risultato è comunque sufficiente grazie alla bravura del regista e di Michael Douglas, chiamato a reggere su di sé l'intero film. Romantico e in parte speranzoso il finale. Detto questo, ci si aspettava ben di più: parafrasando una canzone, il film è "bello senz'anima".
MEMORABILE: Il finto telegiornale; "Io sono pericoloso"; Il dialogo finale tra Douglas e la Unger.

Minitina80 2/01/19 09:14 - 2986 commenti

I gusti di Minitina80

Difficile trovargli una giusta collocazione, anche se per buona parte dà l’impressione di essere un thriller. Ad ogni modo il concetto di base resta la manipolazione, non tanto del protagonista in sé, quanto dello spettatore. I colpi di scena e l’incertezza sono il meccanismo di punta che permette al film di stare in piedi. A Douglas il compito di farsi carico del peso più importante, cosa che gli riesce molto bene, mentre Penn è relegato a un ruolo marginale. Buono, anche se lascia addosso la sensazione che poteva essere qualcosa di più.

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Anthonyvm 17/07/19 15:04 - 5721 commenti

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Divertente "presa per i fondelli" di grandi dimensioni. Fincher dirige con la consueta maestria nel costruire una solida e costante tensione, avvalendosi anche della bravura della coppia Douglas/Penn (quest'ultimo non molto presente invero). Il risultato è un avvincente thriller di paranoia dove il dubbio e il senso di minaccia regnano sovrani. Chi in un film cerca realismo e logica ferrea rimarrà di certo deluso, se non addirittura irritato, dal momento che per godersi lo spettacolo la sospensione dell'incredulità è d'obbligo. Finale assurdo.
MEMORABILE: L'inquietantissimo pupazzo-clown di poltergeistiana memoria; Le scritte luminescenti sui muri di casa Douglas; L'ondata finale di colpi di scena.

Lupus73 10/12/19 13:42 - 1499 commenti

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È palese che il film richiede una grossa dose di sospensione dell'incredulità; è anche vero che è molto hollywoodiano, ma questo non ne compromette affatto la buona riuscita. Tutto funziona alla grande in questa macchina da spettacolo assolutamente ben congegnata (un gioco) che sa intrattenere, incuriosire, creare suspense e stupire con una sceneggiatura e un montaggio mirati alla sua riuscita e un finale doppiamente spiazzante. Confezione lussuosa anche se tipica dell'epoca, e un Michael Douglas in gran forma. Davvero eccellente.
MEMORABILE: La risoluzione del gioco nel finale.

Enzus79 13/12/19 22:08 - 2909 commenti

I gusti di Enzus79

Il regalo di compleanno del fratello porta un uomo multimilionario a situazioni al di fuori dell'ordinario e a conoscere infine meglio se stesso. David Fincher firma questo thriller hitcockiano con sfumature kafkiane, che coinvolge per come si evolve e scorre (le due ore si sopportano). Michael Douglas in una delle sue migliori interpretazioni.

Silvestro 20/03/21 23:50 - 363 commenti

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Un film claustrofobico e carico di tensione, in cui la mano di un regista come Fincher si vede e non poco. Michael Douglas si conferma attore di livello, soprattutto nelle parti del borghese sull'orlo di una crisi di nervi. Insomma, tutto è davvero molto interessante; peccato che il finale convinca poco o niente e lasci un po' l'amaro in bocca. Nel complesso un buon film, ma che non soddisfa fino in fondo.

Puppigallo 21/03/21 10:17 - 5289 commenti

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Per giustificare un minimo ciò che accade in questa pellicola, il genere non doveva essere drammatico ma fantascienza, con un tocco di fantasy (l'epilogo). Se non altro però, durante la visione, quando ancora lo spettatore è libero di elaborare una propria, plausibile teoria, ci si può almeno divertire un po' nell'assistere a ciò che accade al protagonista (di tutto); un Douglas che si impegna anche nel disegnare il personaggio del ricco broker spostacapitali precipitato in una sorta di incubo, non potendo comunque evitare che alla fine il commento sia: "Ma per piacere!".
MEMORABILE: Gli imbarazzanti auguri pubblici; La telefonata in tarda serata, che sottolinea quanto il protagonista invidi l'altrui felicità; In taxi.

Thedude94 7/08/21 12:59 - 1097 commenti

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Non uno dei film più riusciti di Fincher, questo "The game" parte già solo dal titolo in maniera prevedibile e finisce con un colpo di scena tirato per le lunghe e mai troppo così celato. Guardandolo attentamente la sceneggiatura è ricca di problemi, dialoghi imperfetti e alcune scene non sono granché. La fotografia, che è sempre un plus nei film di Fincher, è piuttosto anonima; si salvano comunque alcuni spunti di regia e diverse sequenze di azione ben girate. Mediocre anche il cast, con un Penn sprecatissimo e un Douglas anonimo e poco incisivo.

Rocchiola 12/10/21 10:04 - 970 commenti

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Un ricco uomo d’affari riceve dall’indisciplinato fratello uno strano regalo di compleanno. Sulla carta una buona idea, il problema è che sappiamo fin da subito che ciò che accade al protagonista è solo un gioco e questo incide negativamente sulla suspense, che è praticamente assente. Anche il finale a sorpresa risulta invece piuttosto prevedibile. Douglas è qui di un’antipatia mortale e Penn si vede poco. Certo sullo stile di Fincher nulla da dire, ma il contenuto è inconsistente e dopo il trionfo di Seven questo "The game" rappresenta un deciso passo falso.
MEMORABILE: Il test e le visite d'accettazione; Douglas e la Unger nell'ascensore.

Schramm 20/01/22 13:23 - 3495 commenti

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Cosa regalare a un uomo che ha tutto? Una spietata spoliazione che gli faccia capire cosa sia davvero il tutto o l'essere uomo. Parola di Conrad (cuore di tenebra/agente segreto). Fincher studia Jodorowsky ed è subito flashmob psicomagico. Un thriller che incarna una barra al plutonio, cavalcato da un impeccabilissimo Douglas e una Unger foriera di sensualità sibillina. Il finale apre al fare tanto di sofistiche pulci (come avranno previsto il punto esatto della caduta?) ma in virtù del calappio tensivo dei 100' precedenti, meglio non permettere alla pedanteria di guastarci la festa.

Straffuori 6/02/22 17:20 - 338 commenti

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Geniale trovata del gioco nel film nel film. Sorprese e colpi di scena à gogo per una pellicola in cui un non ancora crollato Michael Douglas tiene banco in un teatro dell'assurdo senza fine. Da sottolineare la prova di Sean Penn, nemesi del protagonista (rigido, austero ed elegante uomo d'affari). Il cambio marcia del film lo si ha da quasi subito dopo la consegna del "regalo" , dopo di che il film decolla ed è un piacere da gustare.
MEMORABILE: Il finale con le pistole (vere o no?).

Katullo 7/02/22 09:37 - 331 commenti

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La serialità dell'accumulo di denaro e l'umanamente scorretto, il trauma paterno, l'inaridimento e la solitudine: cosa c'è di meglio di un bel regalo di compleanno? Fincher martorizza Douglas adoperando la spirale specchiata dell'inganno, l'attore incassa superbamente, come suo solito, sfuggenti ad hoc Penn e gli altri. L'indagine disvelatrice immette una delle tante incognite irrisolte: faceva parte del piano anche quella? Fiera delle incongruenze o ansiogeno action thriller con i controattributi? Tutti e due, tutto calcolato. Il gioco è bello, quando dura un film di Fincher. Punto.
MEMORABILE: La falsa biblioteca; La scena dell'entrata nella mensa; Il doppiaggio di Oreste Rizzini.

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Gottardi 7/06/22 10:15 - 396 commenti

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Magnate della finanza freddo e arrogante con una vita solitaria, si vede regalare dal fratello per il compleanno un coupon per un gioco di ruolo organizzato da una sedicente società. All’oscuro di come si svolgerà, presto inizia una vessazione. Senza un attimo di tregua, incredibile a dirsi anche a fronte della lunghezza della pellicola, va scontata qualche semplificazione narrativa se si vuole stare al gioco all’insegna del “cosa accadrà adesso” (che funziona). Accettato ciò, inchioda a una suspense perdurante dall’inizio alla fine, al punto di compatire il bravo e odioso Douglas.
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  • Discussione Gugly • 24/04/08 10:35
    Portaborse - 4710 interventi
    Questo film l'ho visto parecchi anni fa e, a parte l'aggrovigliamento della trama, che corrisponde al gioco subito sempre di più dal protagonista, non ho apprezzato gli inserti in super8 sul padre che,misteriosi e quasi orrorifici quanto vuoi, mi pare non servissero a molto nello svolgimento narrativo. O no?
  • Discussione Zender • 24/04/08 12:25
    Capo scrivano - 1 interventi
    Io lo vidi al cinema e poi mai più. Ricordo soprattutto un film scorretto nei confronti dello spettatore, tutto costruito con piste messe lì giustapposta per stupire e poco congruenti alla vicenda narrata. Gli insert in super8 potrebbero rientrare in queste finte piste...
  • Musiche Roger • 12/06/12 20:08
    Fotocopista - 2919 interventi
    Colonna sonora originale di Howard Shore
    http://www.youtube.com/watch?v=TtYof-H9p5s&feature=results_main&playnext=1&list=PL8A9A769DB21D1AAE
  • Discussione Ruber • 21/05/15 15:21
    Formatore stagisti - 9251 interventi
    Da quache parte avevo letto che il regista aveva preso spunto da un vera società che creava giochi molto realistici nei confront i delle persone, certo non al livello del film, perchè li e iper realistico, e inoltre infragerebbe leggi e qusnt0altro, e bisognerebbe avere parecchi agganci per fare ciò.

    Ma da noi a inizio anni duemila, Italia Uno mandò in onda un programma chiamato "Il protagonista" condotto da Pino Insegno che mostrava in una puntata le situazioni che un innocuo ragazzo valdostano aveva dovuto subire in un "real game" completamente all'oscuro di tutto (su questo però mi sono smepre sorti dei dubbi) poi ci furono anche altri puntate speciali.

    Il film a me è sempre piaciuto oddio non e sto granchè ma si lascia vedere, e poi Douglas per me è un must.
  • Discussione Buiomega71 • 21/05/15 17:13
    Consigliere - 26050 interventi
    Per me rimane uno dei Fincher migliori e il suo film più sottovalutato in assoluto
  • Discussione Ruber • 21/05/15 18:06
    Formatore stagisti - 9251 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Per me rimane uno dei Fincher migliori e il suo film più sottovalutato in assoluto

    Si condivido Buio, infatti lo scritto, a me è sempre piaciuto e anche ieri sera che lo hanno mandato in onda lo rivisto con piacere, e probabilmente hai ragione sul fatto che sia uno dei Fincher più sottovalutato di sempre.
  • Discussione Poppo • 29/12/16 00:39
    Galoppino - 466 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Per me rimane uno dei Fincher migliori e il suo film più sottovalutato in assoluto


    Alien3 è ancora più sottovalutato, anche se negli anni sta recuperando.

    Ad ogni modo non comprendo i dubbi sugli inserti iniziali in super8, dato che mostrano frammenti dell'infanzia dei due fratelli e la morte tragica del padre.

    [mi correggo (SPOILER): la morte tragica del padre è un ricordo del protagonista, non certo un filmato in super8, ma un ricordo traumatico che trova la sua nemesi nel finale tragico e teatrale (gioco) in cui l'inganno si fa nuovo trauma, gli occhi che si aprono sulla propria vita passata e presente]

    Il gioco è una sorta di seduta psicoanalitica teatralizzata, un sogno costruito in laboratorio. Da questo punto di vista direi che la macchina del cinema, spesso psicoanalisi per lo spettatore, qui diventa terapia per il protagonista che vive un film in prima persona, dentro il nostro film.

    Perplessità e dubbi ne ho sul finale (SPOILER). Anzi penso ci siano due finali. Uno tragico con la morte reale di entrambi i fratelli e il fallimento dell'organizzazione, l'altro che s'innesta sul primo svelando il gioco non ancora giunto a conclusione.

    Ma forse è un'idea notevole... (SPOILER) il secondo finale "a sorpresa", quello con la caduta/suicidio conseguente all'omicidio involontario del fratello... boh, ci devo ragionare sopra (visto ieri sera per la prima volta)
    Ultima modifica: 29/12/16 11:38 da Poppo
  • Discussione Buiomega71 • 29/12/16 10:29
    Consigliere - 26050 interventi
    Adoro The Game, il mio Fincher preferito insieme a Se7en

    Alien 3 una certa rivalutazione l'ha avuta ( e comunque mi piace), mentre The Game continua a essere ancora troppo sottovalutato (purtroppo)
  • Homevideo Zender • 22/09/17 09:39
    Capo scrivano - 1 interventi
    E' uscito (e pure a buon prezzo) per la Universal il bluray del film:

    https://www.amazon.it/Game-Edizione-Speciale-Anniversario-Blu-Ray/dp/B073HNN5WG/ref=sr_1_20?s=dvd&ie=UTF8&qid=1506065773&sr=1-20