Una pazza storia d'amore - Film (1973)

Una pazza storia d'amore

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Stephen Blume (Segal), avvocato divorzista di Beverly Hills, è seduto da solo a uno dei tanti tavolini del Ristorante Quadri in Piazza San Marco: una visuale unica nella città che da sempre favorisce gli incontri d'amore. E' lì infatti che aveva consumato la luna di miele con la donna della sua vita, Nina (Anspach), lì che il loro rapporto si era consolidato regalandogli sei anni felici. Prima di un divorzio ruvido, dovuto a una sua scappatella colla segretaria ma forse non solo a quello. E' riandando con la mente alle diverse fasi del loro matrimonio (segnate dalla barba più o meno cresciuta sul suo volto) che Stephen ci fa capire quanto non sia mai riuscito a dimenticare Nina, dal giorno in cui...Leggi tutto lei lo lasciò. Dapprima segni d'impotenza a letto con la nuova partner, poi le sedute dallo psicanalista, il tentativo costante di un riavvicinamento che lei sembra non voler accettare a nessun costo, poi la conoscenza del nuovo amante di Nina, Elmo (Kristofferon), un simpatico fricchettone che prima di trasferirsi da lei viveva in un camper e che l'aveva conosciuta chiedendole i soldi del sussidio (Nina lavora al centro assistenza). Continuamente frantumato (ma con grazia) nella sua linea narrativa da un andirivieni spaziotemporale che ci traghetta da Los Angeles a Venezia (o meglio a Piazza San Marco, perché da lì non ci si sposta quasi mai), il film di Mazursky è una bella storia sulle difficoltà in cui si ritrova chi viene lasciato dalla persona che ama, impreziosita dalle eccellenti performance dei tre attori principali: davvero bravi e credibili Segal, la Anspach (forse la migliore) e pure Kristofferson (naturalmente più defilato); ma il merito va anche alla sagace direzione di Mazursky, che il tema l'ha già affrontato frequentemente e sa imporre il proprio stile soprattutto in sede di sceneggiatura. Utili a dare il giusto movimento anche le figure secondarie, da una afflitta Shelley Winters pronta a divorziare in lacrime perché tradita dal marito che ama spassarsela con le hostess fino alla dolce Marsha Mason (Arlene, la donna su cui Stephen riversa tutte ansie e paure), dal Donald Muhic impassibile analista fino allo stesso Mazursky, che si ritaglia su misura il ruolo dell'avvocato socio di Stephen. Non c'è mai la sensazione che ci si possa perdere, tra i rimbalzi da un diverso momento all'altro della storia, perché la regia cuce con sapienza gli stacchi e la vicenda fluisce con naturalezza, colpendo nei momenti in cui il rapporto tra Stephen e Nina presenta ovvie asperità. Ma si rivede anche il momento in cui i due si erano incontrati, ad un party dove un gruppo suonava “Mr. Tambourine Man”, ed è interessante la ricostruzione progressiva della relazione, il passaggio dalla depressione al risollevamento, il cambiamento nel rapporto con Elmo, persona semplice ma straordinariamente umana, capace di andare a vedersi undici volte al cinema VIA COL VENTO e di distrarsi con la chitarra (che insegna a Nina). La Venezia fugace che funge da intervallo ha il tempo di mostrarci lo storico caratterista Gigi Ballista avvicinare timidamente un giovane efebo riprendendo di sfuggita i temi cari al Visconti di MORTE A VENEZIA. Forse un omaggio, anche se a chi conosce Ballista farà sicuramente sorridere immaginarlo nelle vesti che furono del tormentato Dirk Bogarde. Tanti piccoli quadri ricomposti come tessere di un mosaico in verità molto meno pazzo di quanto l'insulso titolo italiano porti a pensare. Senza poter ambire a vette eccelse Mazursky si conferma autore di rara gradevolezza e dotato di un tocco leggero ma mai frivolo, capace di farci dimenticare le quasi due ore di durata e chiudendo impeccabilmente.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/02/17 DAL DAVINOTTI
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  • Curiosità Zender • 16/02/17 15:04
    Capo scrivano - 47879 interventi
    Il regista del film Paul Mazursky nel ruolo del socio dell'avvocato protagonista (Segal):