Visitors - Documentario (2013)

Visitors
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Titolo originale: Visitors
Anno: 2013
Genere: documentario (bianco e nero)
Cast: (documentario)
Note: Documentario senza commento sonoro accompagnato dalle musiche composte da Philip Glass, autore delle colonne sonore della trilogia Qatsi diretta dalla stesso regista.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/07/20 DAL BENEMERITO DANIELA
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Daniela 4/07/20 07:54 - 12684 commenti

I gusti di Daniela

Aperta dal primo piano di un gorilla che guarda frontalmente la cinepresa e quindi anche noi spettatori, l'ultima regia di Reggio è un'opera di grande bellezza formale, una partitura in cui le immagini e la colonna sonora del sodale Glass formano un insieme inscindibile. A detta dell'autore, l''alternanza delle inquadrature di volti umani, statiche o in movimento, dettagli di corpi e riprese di luoghi deserti o abbandonati, dovrebbe raccontare  il rapporto tra uomo e tecnologia, ma è arduo darne una qualsiasi interpretazione: per goderne, meglio abbandonarsi al flusso audio-visivo. 

Kinodrop 9/07/20 18:37 - 2974 commenti

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Un succedersi di volti in primo piano di gente qualunque, cui la fissità e il b/n vorrebbero attribuire una patina di messaggio universale (da identificare) alternato alla vorticosa mutazione atmosferica su periferie, architetture abbandonate e paesaggi "lunari". Senza storie e senza parole, non resta che naufragare nell'oniricità delle sequenze, aspettando vanamente un guizzo rianimatore. Certamente sapiente l'uso e l'abuso della maniacale tecnica che stupisce per 5 minuti, poi occorre affidarsi a tanta buona volontà. Il minimalismo di Glass contribuisce allo straneamento generale.

Cotola 22/08/20 12:57 - 9073 commenti

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Il produttore Soderbergh ha detto che il film parla "del rapporto tra umanità e tecnologia" e così si legge ovunque. Buono a sapersi. Il film visivamente parlando è di grande qualità e sicuramente colpisce. Assistiamo a gesti umani ma soprattutto a volti che guardano in camera. Cosa guardano? Forse noi, forse altro: una partita, un film, uno spettacolo, un videogioco. Il cinema/videoarte di Reggio è così: "privo" di storia-sceneggiatura e di attori-personaggi. Prendere o lasciare. I contenuti sono di quelli molto interpretabili, ma non è un male. Musiche di Philip Glass.

Caesars 2/05/23 09:04 - 3801 commenti

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Chi conosce i lavori di Reggio saprà bene cosa aspettarsi; il lavoro segue infatti i canonici stilemi del regista: immagini fotografate (qui in uno splendido bianco e nero) in modo impeccabile, musica (del grande Philip Glass) quasi ipnotica, assenza di narrazione e di voci. Il risultato, pur lontano da quello del capolavoro Koyaanisqatsi, è assai convincente, anche se per il pieno godimento dell'opera lo spettatore dovrà lasciarsi catturare dalle emozioni che essa trasmette, senza necessariamente cercare il significato recondito di quanto scorre sullo schermo.

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