Water - Film (2005)

Ambientato in India alla fine degli anni '30, è la storia di una bambina precocissima vedova rinchiusa (come si usava allora per motivi religiosi) in una casa per donne rimaste sole, dove trascorrere il resto della vita. Film di grandissimo impegno civile (la regista denuncia una condizione che esiste ancora oggi in alcune frange di popolazione più conservatrice ed è stata osteggiata nel suo paese per le sue idee progressiste) è anche un'opera molto poetica, splendidamente interpretata.

Gran bel film, al contempo spettacolare e di impegno civile, imperniato sull'allucinante destino di segregazione delle vedove nell'induismo, due delle quali seguiamo nel loro destino sullo sfondo della lotta di Gandhi: una bambina (bravissima l'interprete) e una ragazza che vorrebbe risposarsi. Con una bella fotografia (dalle scelte luminose forse eccessive) e un sapiente uso del linguaggio filmico, la regista sa farci entrare in questo mondo ambiguo e complesso, dosando il melodramma con esche di riflessione anche sull'oggi.

Un discreto film che denuncia pratiche religiose (a noi così lontane) in concomitanza con l'affermazione del pensiero gandhiano. Lo stile è mirabile soprattutto nel non eccedere mai nel melodramma più lacrimevole, sfruttando egregiamente la vitalità della giovane protagonista. Un film molto al femminile, con un cast scelto ottimamente e diretto con il piglio giusto dalla regista, che tecnicamente piazza qualche inquadratura assolutamente degna di nota. Un film che induce alla riflessione, poiché ancora d'attualità in certe parti dell'India meno sviluppata.