Whiskey Tango Foxtrot - Film (2016)

Le vicende della giornalista americana Kim Baker, nota corrispondente di guerra in Afghanistan, in una pellicola che miscela momenti bellici drammatici con altri camerateschi più leggeri. Discreta l'analisi dei vari personaggi presenti sulla scena con qualche critica verso il morboso desiderio di ottenere lo scoop giornalistico a tutti i costi. Buono il cast con una Fey in buona evidenza.

Tratto dalla vera storia di una corrispondente di guerra in Afghanistan, un film che tenta di coniugare commedia e film bellico drammatico, riuscendoci almeno in parte grazie alla bravura di Tina Fey, attrice sottovalutata che riesce ad essere credibile in entrambi i registri e che è qui coadiuvata da ottimi attori come Martin Freeman e il grande Billy Bob Thornton. Le parti belliche sono ben realizzate e l'ambientazione ben ricostruita e credibile.

Una giornalista rampante accetta un rischioso incarico in zona di guerra in Afghanistan rischiando, col suo "entusiasmo", di creare più problemi di quanti già in campo. Oscilla tra il reportage veritiero e l'immagine giocherellona e cameratesca tipicamente americana di quel conflitto. Nonostante la dinamica e il ritmo frenetico da mdp in spalla, non riesce a togliersi di dosso l'idea di un prodotto leggero e più vicino all'entertainment che non alla realtà di una guerra "senza fine". Cast elevato e colonna sonora conforme ai tempi e ai luoghi. Guardabile.

Già dalle prime scene si vede come si voglia catturare l'attenzione con dialoghi trasgressivi e situazioni al limite della macchietta. Ma la consistenza dello script è sotto al livello di guardia, la Fey da sola non basta a sostenerla e se a questo aggiungiamo che i due registi non si segnalano per particolare abilità ecco che la pellicola delude, avvicinandosi più al film tv che al bel film da sala. Robbie accessoria.

Per uscire dall'empassa lavorativa e sentimentale in cui si trova, una giornalista accetta l'incarico di corrispondente di guerra a Kabul... Le ambizioni erano quelle di un'approccio sarcastico e dissacrante in stile M.A.S.H. a una "strana guerra" come quella in Afghanistan, filtrato però attraverso uno sguardo femminile alieno da suggestioni cameratesche, ma il film, pur non privo di interesse, si concentra troppo sulle vicende personali della protagonista lasciando sullo sfondo altri personaggi che avrebbero meritato maggiore spazio anche in considerazione del cast disponibile.