Saintgifts • 9/08/11 11:41
Comunicazione esterna - 42 interventi Una presenza costante nel film di Alan Parker, sono i ventilatori. Da qualche parte ho letto che il regista li ha messi per sottolineare meglio l'atmosfera calda e afosa di New Orleans. Non sono convinto di questa interpretazione, anche perchè le numerose pioggie e le ambientazioni sudicie e disordinate, danno a sufficienza la sensazione di fastidio sulla pelle (se poi si visiona il film in una serata estiva, e senza condizionatore, il senso di appicicaticcio è completo). Penso piuttosto, e anche banalmente, che i ventilatori, alcuni più veloci di altri, qualcuno quasi fermo, e uno che si ferma, se ricordo bene, come la grande ruota panoramica a Coney Island, o le scarpe da tip tap del bambino nero, che smettono di ritmare sul marciapiede, rappresentino la vita. La vita gira, gira velocemente o lentamente, nel suo corso, fino ad arrivare inevitabilmente alla fine, e fermarsi. Di vita terrena, naturalmente si tratta, quella a cui noi diamo, di solito, la massima importanza. Il film, invece, punta sull'importanza del dopo, dell'altra vita, la vita dell'anima che, non muore mai, a differenza del corpo che finirà col disintegrarsi lasciando "solo" ricordi in chi vorrà ricordare, o alla meglio, lasciando opere utili a chi rimane e a chi verrà dopo, a far girare la sua propria ruota di vita terrena.
Buiomega71, Jurgen77
R.f.e., Bergelmir, Neapolis
Hackett, Patrick78, Tomastich, Rambo90, Piero68, Jandileida, Zender, Samdalmas, Minitina80, Beffardo57, Rigoletto
Caesars, Herrkinski, Galbo, Greymouser, Nando, Saintgifts, Alex75, Pumpkh75, Rebis, Marcel M.J. Davinotti jr.
B. Legnani, Magnetti, Lovejoy, Scarlett, Cotola, Deepred89, Stefania, Manowar79, 124c, Matalo!, Ale nkf, Capannelle, .luke., Nicola81, Ultimo, Paulaster, Daniela, Onion1973, Apoffaldin
Undying, Lythops
Rufus68