Discussioni su Black sheep - Pecore assassine - Film (2006)

DISCUSSIONE GENERALE

11 post
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  • Magnetti • 13/05/10 11:09
    Call center Davinotti - 210 interventi
    Per me la pecora è un animale che, dietro alla suo aspetto pacifico, cela qualcosa di inquietante, una sorta di paradosso per la vittima sacrificale per eccellenza. In particolare nello sguardo e nell'espressione degli occhi. Una sensazione difficile da tradurre in parole ma che rende non così astrusa l'idea di farci un film horror (o pesunto tale, non è che faccia proprio paura Black sheep).
    Chi ha visto The dark forse mi capirà meglio: anche lì le pecore erano state sfruttate per condire un valido horror.
  • Puppigallo • 13/05/10 11:19
    Scrivano - 506 interventi
    Se la pecora celi un qualcosa di inquietante non mi è dato sapere, a parte l'odore e la cattiva abitudine di riempire di palline di cacca un intero prato (comunque, concordo su The dark). Ma è risaputo che se si vuole spiazzare e colpire lo spettatore, una delle soluzioni più valide è sempre quella di trasformare il mite agnello in un mostro assetato di sangue. Qui l'hanno fatto direttamente, in versione comichorror, senza utilizzare altri soggetti, come clown, uccelli, gelati assassini come nel film Stuff il gelato che uccide e compagnia bella.
    Ultima modifica: 13/05/10 11:23 da Puppigallo
  • Magnetti • 13/05/10 11:23
    Call center Davinotti - 210 interventi
    Concordo. In fondo anche ne Il silenzio degli innocenti i lambs (agnelli) facevano parte di un bel mix inquietante.
    Ultima modifica: 13/05/10 11:24 da Magnetti
  • Puppigallo • 13/05/10 11:26
    Scrivano - 506 interventi
    Questo è vero, anche se l'animale più inquietante lì era il coleottero testa di morto che veniva cacciato in gola alle vittime (e comunque, si parla di una farfalla, che assume però contorni più che inquietanti).
    Ultima modifica: 13/05/10 12:10 da Puppigallo
  • Magnetti • 13/05/10 12:21
    Call center Davinotti - 210 interventi
    Quello si che era un film eccezionale.
  • Daniela • 19/12/10 13:40
    Gran Burattinaio - 5941 interventi
    Dopo aver letto il commento di Greymouser -
    hai ragione: esiste almeno un racconto in cui le pecore passano al contrattacco contro il genere umano. Quello che ho letto io, ormai parecchi anni fa, era ambientato in Australia, terra in cui il numero delle pecore è molto superiore a quello degli uomini. La chiave di lettura del racconto era l'interpretazione da dare al passo evangelico "Agnello di Dio che togli i peccati del mondo". Ti riferisci allo stesso testo?
    Penso si trattasse di un racconto inserito in una delle antologie di Urania, però purtroppo anche io non ricordo l'autore né il titolo.
    Magari qualche amico davinottiano ha memoria migliore della nostra....
  • Greymouser • 19/12/10 16:04
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Dopo aver letto il commento di Greymouser -
    hai ragione: esiste almeno un racconto in cui le pecore passano al contrattacco contro il genere umano. Quello che ho letto io, ormai parecchi anni fa, era ambientato in Australia, terra in cui il numero delle pecore è molto superiore a quello degli uomini. La chiave di lettura del racconto era l'interpretazione da dare al passo evangelico "Agnello di Dio che togli i peccati del mondo". Ti riferisci allo stesso testo?
    Penso si trattasse di un racconto inserito in una delle antologie di Urania, però purtroppo anche io non ricordo l'autore né il titolo.
    Magari qualche amico davinottiano ha memoria migliore della nostra....


    Hai assolutamente centrato il mio ricordo. Il racconto l'ho effettivamente letto su un numero di Urania, e - ora che ci faccio mente locale - mi sembra che l'autore fosse Edgar Pangborn...
    Pensandoci ancora meglio, c'è un altro racconto in cui le pecore (però anche molti altri animali) fanno qualche "marachella" pesante, ed è "Il terrore" del grande Arthur Machen.
  • Zender • 19/12/10 16:48
    Capo scrivano - 48418 interventi
    Il terrore di Machen coinvolge proprio un sacco di animali, se non ricordo male (lo lessi molto tempo fa). Non credo proprio possa esser questo.
  • Greymouser • 19/12/10 16:57
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Il terrore di Machen coinvolge proprio un sacco di animali, se non ricordo male (lo lessi molto tempo fa). Non credo proprio possa esser questo.

    Il racconto a cui mi riferivo e che Daniela ricorda è quello di Urania di (credo) Edgar Pangborn.
    Ho citato "Il terrore" di Machen come altro esempio, in aggiunta, perchè - oltre ad api, mucche, maiali ed altro - c'era un episodio che riguardava anche le pecore.
  • Zender • 19/12/10 20:54
    Capo scrivano - 48418 interventi
    Ah ok, travisai.
  • Buiomega71 • 25/08/11 10:57
    Consigliere - 26613 interventi
    Mi aspettavo qualcosa di più trash e demenziale.
    Piuttosto un sincero omaggio al cinema dei "lupi mannari" dei gloriosi anni 80(Landis e Dante, ovvio), che nemmeno una copia delle prime follie jacksoniane.
    King, da par suo, fà quello che ho sempre sognato di vedere in un film horror oggi, cioè snobba l'odiosa CG per sfx gustosissimi in puro 80 style(finalmente! Raro , oggigiorno, come un pieno di benzina a 10 euro!), tra montoni antropomorfi(un delirante mix tra i lupi mannari creati da Rob Bottin per L'ululato e il bisonte bianco rambaldesco di Sfida a white buffalo), trasformazioni a pistoni idraulici, splatter in Tom Savini style, e straordinari make up(come il cucciolo infetto in animatronic), che ricordano le delizie bottiniane e bakeriane.

    Nemmeno troppo stupido(credo che i coniglioni de La notte della lunga paura siano insuperabili!), ben girato(comunque sia King il talento c'è l'ha)e con il gustoso attacco ovino al comizio che và a pari merito con quello di Alligator al party di nozze, ma molto, molto più gory.

    Tra citazioni al Bruce Campbell della Casa, Oiver Diver(Grant) che tenta in tutti i modi di togliersi dall'orecchio il disgustoso cucciolo di pecora geneticamente modificato, a una scena "zoofila" alla Top Secret(sottolineata dal buon Rebis nel suo commento.E a proposito di gusti zoofili, il fratello del protagonista-con vaga somiglianza a Bill Pullman-si diletta di amori carnali ovini, come faceva Gene Wilder nel miglior film di Woody Allen), sino al finale alla Soldatessa alle grandi manovre, il filmetto diverte , anche sè si rivela una piacevole cazzatina e nulla più.

    Impressionante la pecora sventrata con cuore pulsante in bella vista, chirurgia sperimentale da brividi, da fare il paio con i cani vivisezionati creati da Carlo Rambaldi ne Una lucertola con la pelle di donna.

    Vero è che la lana delle pecore non prende fuoco, ma è anche vero che non dovrebbero esistere pecore mannare o pascoli di carne umana con viscere fumanti! La verosomiglianza è una delle cose che meno mi aspetto in questo genere di film, ovvio.
    Ultima modifica: 25/08/11 14:21 da Buiomega71