Discussioni su La dolce ala della giovinezza - Film (1962)

DISCUSSIONE GENERALE

4 post
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  • Buiomega71 • 16/08/19 00:55
    Consigliere - 26032 interventi
    Zendy, cast da rimpolpare:

    Paul Newman, Geraldine Page, Shirley Knight, Ed Begley, Rip Torn, Madeleine Sherwood, Mildred Dunnock, Philip Abbott, Corey Allen, Barry Cahill, Dub Taylor, James Douglas, Barry Atwater, Charles Arnt, Dorothy Konrad, James Chandler, Kelly Thordsen

    Nelle note: "Tratto all'omonimo dramma di Tennessee Williams"
    Ultima modifica: 16/08/19 00:57 da Buiomega71
  • Digital • 16/08/19 00:58
    Portaborse - 4007 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Zendy, cast da rimpolpare:

    Paul Newman, Geraldine Page, Shirley Knight, Ed Begley, Rip Torn, Madeleine Sherwood, Mildred Dunnock, Philip Abbott, Corey Allen, Barry Cahill, Dub Taylor, James Douglas, Barry Atwater, Charles Arnt, Dorothy Konrad, James Chandler, Kelly Thordsen

    Nelle note: "Tratto all'omonimo dramma di Tennessee Williams"

    Ma non è in ferie zender?
  • Zender • 16/08/19 09:42
    Capo scrivano - 47813 interventi
    Sì, ma finché è un cast da sostituire ci arrivo a farlo.
  • Buiomega71 • 16/08/19 10:37
    Consigliere - 26032 interventi
    Rassegna estiva: Melò d'agosto-Un'estate melodrammaticamente melodrammatica

    Quà e là salta fuori il cinismo e la violenza brooksiana (il pestaggio sanguinoso ai danni di Newman-anche se il testo di Williams era ben più efferato-, Begley che schiaccia il dito della Sherwood in una scatolina, eppoi le ammolla uno schiaffone, il racconto della castrazione del cane che Begley fà a Newman, l'aborto a cui è costretta la Knight da un padre/padrone) tenuta a freno dalla MGM (il finale pensato da Brooks non era così accomodante come, alla fine, risulta), e dove l'autore di A sangue freddo sperimenta scelte di regia innovative per i tempi (split screen, flashback, gli esterni dell'albergo e il comizio di Begley volutamente teatrali e fittizi)

    Eppoi mostra la decadenza delle star di Hollywood, chiuse in una stanza d'albergo a respirare con la bombola dell'ossigeno, tra abusi di alcool e droghe, deliri e vaneggiamenti, incarnate da un'immensa Geraldine Page, straordinario surrogato della Nora Desmond di Viale del tramonto, in un continuo alterato stato di alienazione e perdizione.

    Così, da una parte, un kammerspiel alberghiero da Portiere di notte ante litteram, tra un Newman viscidissimo arrivista marchettaro senza arte nè parte e un'attrice alla fine della sua gloria, immersa nel baratro dell'autodistruzione, tra collant, registratori usati per ricattarla, hashish, amnesie post sbronza, isterismi e occhiali rotti. Dall'altra la ricerca spasmodica di un amore perduto, tra laidi e feroci boss della zona, tirapiedi e il riscatto della redenzione.

    Brooks è regista monumentale e sanguigno, e , scavando a fondo, saltano fuori momenti legati al suo cinema passato e futuro (La gatta sul tetto che scotta in primis, il filmino dei comizi a casa Begley-come il filmetto porno proiettato a casa di Tuesday Weld in In cerca di Mr. Goodbar, il potere della stampa e dei media di L'ultima minaccia e Obiettivo mortale, la grottesca farsa imbonitrice di Begley come nel Figlio di Giuda-come la scritta con il rossetto sullo specchio-, la ferocia belluina, che sfiora la psicopatia, di Rip Torn degna del duo Blake/Wilson di A sangue freddo), quì, però, costretto a moderare i toni (vista l'epoca) dai capi della Metro, che lo costringono ad un lieto fine forzato, che annacqua un pò il tutto, in primis il suo potenziale da sanguigno melò.

    Grande Newman in una parte da perdente nato, sciacallo arrampicatore sociale assetato di successo e di notorietà (da antologia la sequenza in cui la Page riceve la telefonata dal suo agente di Hollywood, e lui continua imperterrito a suggerire all'attrice di parlare di lui, del suo talento) e di caratura attoriale strabordante la Page, nel momento in cui si ridicolizza ubriaca fradicia (il barman l'appella come "spugna") cadendo a terra rovinosamente tra i tavolini della hall, o alla prima, disastrosa, del suo film e di quel maledetto primo piano alla Gloria Swanson.

    Scelta meno azzeccata la Knight (mai sopportata), futile e sciapa bambolina senza spessore, che però regala un cattivissimo duetto con il padre Begley sulla spiaggia, con quest'ultimo che la prende a ceffoni facendola cadere in acqua.

    Fiammeggiante la fotografia del grandissimo Milton R. Krasner e esotiche location di una Florida ricostruita a Malibù.

    Menzione speciale anche per Madeleine Sherwood, la pupa del boss meno svampita di quel che sembra, che guarda due film contemporaneamente, mangia cioccolatini e si piglia una scena di violenza inaspetatta e piuttosto dura per i tempi.

    Peccato per il politicamente corretto imperante dell'epoca, che vuole che vissero tutti felici e contenti, smorzando così il nichilismo brooksiano

    SPOILER

    Non oso immaginare cosa sarebbe successo se Brooks, al posto di una bastonata in faccia, avesse fatto castrare Newman dagli sgherri e dal figlio di Begley, come succedeva nel testo di Williams.

    FINE SPOILER

    Un drammone hollywoodiano con tutti i crismi, mancante di quel mood per farlo diventare un mezzo capolavoro.

    Curioso come la nostrana pornostar mantovana Antonella Del Lago mutuerà il suo nome d'arte su quello dell'attrice impersonata da Geraldine Page.

    Rifatto da Nicolas Roeg (ebbè) nel 1989.
    Ultima modifica: 16/08/19 15:38 da Buiomega71