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TITOLO INSERITO IL GIORNO 6/02/10 DAL BENEMERITO TRAVIS76
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Travis76 6/02/10 10:28 - 28 commenti

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È la notte di Natale, in una dura trincea (1^ Guerra Mondiale) quando gli opposti schieramenti (francesi, scozzesi e tedeschi), improvvisamente decidono di deporre le armi e di scambiarsi auguri e doni (sigarette, cioccolata), con l'approvazione degli ufficiali (più o meno entusiasti) e lo sconcerto dei grandi capi che metteranno tutto a tacere. Sullo sfondo la noiosa storia d'amore tra un tenore tedesco e una soprano danese (che si porta pure in trincea... sic!). Questa bella storia vera meritava di più.

Nando 23/12/10 08:55 - 3869 commenti

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La notte di Natale del 1914 sul campo di battaglia francese: i reparti avversari fraternizzano per una notte scambiandosi pensieri e preoccupazioni, il tutto accompagnato da arie liriche e suoni di cornamuse. Una narrazione che sembra inverosimile che però genera commozione; al tempo stesso il film è un efficace documento antimilitarista (vedere il finale).

Mark 24/02/11 01:08 - 264 commenti

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Nel bel mezzo della guerra scoppia la pace. Sembra una narrazione fiabesca, il frutto di un predicatorismo francescano inascoltato eppure è la verità: si tratta di fatti storici realmente accaduti. La rappresentazione su pellicola di questo accaduto è dunque importante di per sè, non essendo mai stata affrontata. Cast discreto, senza infamia e senza lode, come la sceneggiatura. Forse però un prologo più dettagliato sui combattimenti e la vita da trincea avrebbe spianato meglio la strada al finale.

Pigro 4/04/12 10:55 - 9971 commenti

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La storia (vera) della tregua di Natale del 1914 sulle trincee in cui i soldati francesi, tedeschi e scozzesi fraternizzano a dispetto degli ordini superiori è talmente potente e commovente di per sé da rendere difficile qualsiasi tentativo di rappresentazione. Carion riesce a confezionare con grande diligenza, rigore intellettuale e schietto pacifismo, un racconto convincente, perfino a tratti emozionante, anche se le scene si intuiscono pensate più con la testa che col cuore. Manca lo scatto in più, che renda il film stupefacente.

Jena 14/01/14 17:51 - 1625 commenti

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Abbastanza buono anche se la trappola del buonismo è dietro l'angolo: sembrerebbe che nel 1914 gli europei si volessero un gran bene e solo i cattivoni politici (e la Chiesa, of course, ormai assurta a causa di tutti i mali) li mandassero al massacro, mentre loro desideravano solo fare amicizia e scambiarsi gli auguri natalizi. Per il resto regia ordinata, senza particolari guizzi, attori corretti ma niente di eccezionale (qualche lampo in più ce lo regala il tarantiniano Bruhl) e vicenda edificante pre unione europea. Vedibile **!

Vitgar 5/01/15 12:50 - 586 commenti

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Bello e importante il significato del film. Un po' meno il modo di raccontare la vicenda: molti luoghi comuni e forse non veri sul Natale che lega tutti gli uomini e sulla commozione che certe situazioni possono dare a soldati abituati a vivere in condizioni estreme. Solita frecciata ai poteri militari che decidono la sorte dei soldati standosene al sicuro. Insomma niente di nuovo, anche la fotografia e l'ambientazione sono modeste.

Urraghe 5/03/20 00:17 - 78 commenti

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Film che ripercorre la cosiddetta tregua di Natale del 24 dicembre 2014 e il cessate il fuoco spontaneo tra le trincee prussiane e inglesi intorno alla zona di Ypres in Francia. Una pellicola sui buoni sentimenti a suo tempo apprezzato dalla critica, concede qualcosa alla finzione ma in definitiva si tratta di un film, solo di un film e non di un documentario. Attori maschili giovani e bravi con Lewis sopra gli altri. La Kruger risente della parte fuori contesto. Buone la presentazione dei personaggi, la fotografia e la regia. Si lascia vedere.
MEMORABILE: "Io credo sinceramente che nostro signore Gesù Cristo mi abbia guidato in quella che è stata la messa più importante della mia vita".

Anthonyvm 6/01/22 18:09 - 6226 commenti

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L'evento su cui il film si basa, realmente accaduto eppure incredibile nella sua favolistica eccezionalità, è talmente emblematico ai fini di una profonda riflessione sulla natura umana e sull'irrazionale trionfo della fratellanza, laddove neppure la si potrebbe ipotizzare, che anche quando lo script si fa portavoce di un antimilitarismo aforistico e un po' gratuitamente lirico (l'insistenza sul ruolo della musica e del canto nella riappacificazione degli animi) finisce per commuovere sinceramente. Più che adeguato il cast e ben assemblati i vari subplot. Meglio in lingua originale.
MEMORABILE: I cadaveri nella neve; Il duetto fra le trincee con voce e cornamuse; La sepoltura dei caduti il giorno di Natale; Rimproveri di militari e religiosi.

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