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MMJ Davinotti jr
VOLTI ITALIANI NEL CAST
LE LOCATION
L'IMPRESSIONE DI MMJ
Continua la seconda giovinezza di Don Ameche, riscoperto attore di rango dopo il successo di UNA POLTRONA PER DUE e addirittura vincitore di un Oscar con COCOON. IN THINGS CHANGE è affiancato da Joe Mantegna e al servizio del commediografo David Mamet, che purtroppo non riesce a replicare quanto s'era visto di buono nel suo primo film da regista (LA CASA DEI GIOCHI, sempre con Mantegna). Il film è comunque scritto meglio della media e i due protagonisti ne esaltano il valore fornendo...Leggi tutto entrambi un'ottima prova delle loro qualità. Soprattutto Don Ameche, nel ruolo dell'umile calzolaio contattato da un boss mafioso per fingersi colpevole al posto suo (vista l'incredibile somiglianza tra i due e la presenza di testimoni sul luogo del delitto), mostra una profondità espressiva eccezionale, fondamentale per la riuscita dell'operazione. Mantegna è il tirapiedi del boss, che verrà incaricato di tenere sotto controllo il futuro reo confesso nei tre giorni precedenti al processo. Insieme, i due passeranno tre giorni da sogno in un albergo iperlusso fino a che... Bè, le cose cambieranno, come suggerisce il titolo. Non troppe, si potrebbe tuttavia aggiungere. C'è infatti una certa lentezza nel procedere, che sembra seguire il passo lento dei movimenti di Don Ameche. Mamet pare questa volta non avere molto da dire e si adagia su meccanismi un po' commerciali che sottraggono interesse a un film comunque piacevole e concluso degnamente. Luca Barbareschi compare per un paio di secondi, in barca: consegna una moneta speciale al suo boss.
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ChiudiTITOLO INSERITO IL GIORNO 7/08/06 DAL DAVINOTTI
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Pigro, Galbo - Non male, dopotutto:
Marcel MJ Davinotti jr., Il Gobbo
Ben riuscita questa prova di Mamet, grazie a una sceneggiatura solida (d'altronde il drammaturgo americano su questo campa, e marcia) e a degli interpreti in parte, fra i quali la parte del leone spetta ovviamente al bravissimo Don Ameche, davvero perfetto nelle numerosissime sfumature del suo personaggio, e nel renderne la sorprendente metamorfosi. La vecchia guardia era di stoffa sopraffina. Bene anche Mantegna.
Tranquillo anziano accetta di fingersi un boss, e insieme a uno scagnozzo affronta un weekend da favola. Vero perno del film è il singolare rapporto di amicizia tra l'arzillo 'ingenuo' e il gorilla dal cuore d'oro: il viaggio nel divertimento e nel lusso si trasforma così nella scoperta reciproca e mette in luce la disarmante e vitale sincerità del protagonista in mezzo alle finzioni e alle ipocrisie che lo circondano e in mezzo alle quali sembra passare (quasi) indenne. Ameche e Mantegna formano una buona coppia di attori. Piacevole.
Seconda regia per il commediografo David Mamet. Come era lecito aspettarsi il pezzo forte di quest'opera è la buona sceneggiatura, con situazioni e dialoghi molto ben scritti. Da rimarcare inoltre il buon lavoro del cast, specie Don Ameche che fornisce un'interpretazione sopraffina. Molto bravo anche Mantegna.
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