Una commedia simpatica che non fa molto ridere (ma non era questo probabilmente lo scopo del regista), anche se qualche trovata demenziale avrebbe sicuramente giovato al ritmo del film (che qualche volta è un po' pesante). La storia è molto esile, notevole Greta Scacchi (in tutti i sensi) e molto interessante l'ambientazione australiana.
Stramba commedia diretta dal regista di Sweet Movie, addirittura -pare- coi soldi della multinazionale del titolo. Che poi non ci fa questa gran figura, a dirla tutta. La storia in certi punti dà l'impressione di non sapere bene dove andare a parare, o forse è che sono troppo abituato ai ferrei snodi narrativi delle solite commedie americane; fatto è che si rimane perplessi in varie occasioni. Comunque è un film simpatico, e Greta Scacchi regala un paio di sequenze di erotismo che personalmente sconsiglierei ai cardiopatici.
Giovane e rampante manager della Cola Cola in missione speciale per Australia per aumentare la quota di mercato della Ditta se la deve vedere con un locale produttore di bibite combattivo e ben deciso a non farsi schiacciare dalla concorrenza, anche a costo di ricorrere al fucile. Diretta dallo jugoslavo Makavejev, questa commedia forse si proponeva come satira nei confronti dell'espansionismo capitalistico americano, ma il risultato è più stranito che graffiante ed anche il divertimento è modesto. Belli da vedere Greta Scacchi e Eric Roberts.
Offrendo un’alternativa australiana al predominio cinematografico – e commerciale - statunitense, questa commedia sembra partire con il piede giusto, disegnando caratteri intriganti come il pedante e prepotente affarista Roberts e la sottomessa, tenace e innamorata segretaria Scacchi. Ben presto tuttavia il caldo motore rallenta e s’inceppa fino ad arrestarsi e finire sorpassato dalla noia... Insomma, mancano quelle “bollicine” che in un film sulla Coca-Cola non avrebbero dovuto mancare. Indefinito e inspido.
Un giovane executive della CocaCola parte per l'Australia, obiettivo un miniconcorrente locale, che si rivelerà osso parecchio duro. Bizzarra e surreale commedia, che sfrutta i luoghi comuni sul confronto tra culture e caratteri diversi. Eric Roberts (attore che avrebbe meritato qualcosa di più) è bravo e Greta Scacchi non gli è da meno (oltre a sfoderare la sua clamorosa sensualità). Però lo spunto non tiene per tutto il film e alla fine la sensazione è quella di un'occasione un po' sprecata. Comunque curioso.
MEMORABILE: Greta Scacchi che esce nuda dal costume di Babbo Natale è un'immagine che poi te la sogni di notte...
Debole commediola che fatta eccezione per qualche interessante spunto satirico appare
per il resto troppo debole sia come critica di costume sia come puro divertimento (tanto che spesso affiora un pò di noia). Alla fine la cosa che si ricorda di più è la sensualissima prova di una Greta Scacchi più bella che mai. Il regista ha invece
perso del tutto coraggio, voglia di osare e capacità di "graffiare".
Parte bene questo racconto umoristico sull'inviato della Coca Cola in Australia che deve rilanciare le vendite. Poi il buffo (mai davvero graffiante o estroso) lascia il posto allo strambo sconclusionato per naufragare nella storiella sentimentale, il tutto innaffiato di vaghi ammiccamenti di critica all'ipocrisia sociale e al colonialismo economico. Non mancano momenti carini lievemente satirici (i babbi natale pubblicitari), ma tutto è senza mordente e prossimo allo sfaldamento (e alla noia). Un'occasione abbondantemente sprecata.
Spiazzante e deludente questo spottone australiano per la bevanda analcolica più famosa del mondo: la Coca Cola. Eric Roberts è un direttore del marketing statunitense che si reca in Australia per cercare di conquistare zone e settori di mercato inesplorati; troverà le sue difficoltà per colpa di un'atipica azienda locale di bevande. Il succo di questa commedia sentimentale è ben chiaro: tentare di far vedere come un marchio internazionale possa conquistare facilmente le periferie del mondo; ma, come vedremo nel film, tutto è riuscito.
Arriva il plurimandatario della multinazionale americana e tutti devono essergli proni? Lo spunto è interessante, non manca l'autoironia, ma lo sviluppo è debole e anche incerto nel taglio da dare alla pellicola. Viene voglia di saltare intere parti di film per concentrarsi solo sulle performance della Scacchi. Anche lo scontro col produttore locale parte bene, gli attori sono in parte, ma viene gestito male a livello di script e regia.
Commedia piuttosto anomala che parte da uno spunto originale e ambienta la vicenda in Australia; tutta la prima parte è infatti particolarmente curiosa, immersa nella cornice esotica aussie e popolata di strani personaggi e momenti weird. La storia però alla lunga comincia ad accartocciarsi su se stessa, inserisce elementi drammatici e sentimentali/sexy (molto bella la Scacchi) a spezzare i toni stranianti e satirici del primo tempo, cercando al tempo stesso di tracciare un confronto tra culture diverse; il film finisce per sgonfiarsi ed è un peccato, comunque ha un suo carattere.
Dusan Makavejev HA DIRETTO ANCHE...
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