Ellerre • 3/08/13 23:28
Call center Davinotti - 1215 interventi La pasticceria di cui Cardone (Giacomo Furia) decora la vetrina è in
Piazza Gimma a
Roma. Ringrazio
Roger per aver collegato questo film a
Il segno di Venere che mi ha permesso di certificare la location, che cercavamo accanitamente da due anni e mezzo, da quando Zender la postò il 10 dicembre 2010 ore 14:40 senza inizialmente trovare troppo interesse (per poi diventare invece la più ricercata in assoluto).
Ero ormai convinto dell'abbattimento dei palazzi, quindi l'unico sistema per arrivare a quel posto rimaneva la vetrina su cui dipingeva Furia. Viste le fattezze più moderne doveva esserci ancora oggi e di certo non sarebbe cambiato di molto l'aspetto. Mentre cercavo un'altra location in Viale Libia mi è caduto l'occhio per caso su un palazzo con le vetrine identiche a quelle di Furia: 11 era il primo numero chiave e che corrisponde al numero delle sezioni decorative a fianco della vetrina di Furia. Erano 11 anche nel film! A quel punto, conteggiando le vetrine non corrispondeva la porta... Non mi sono perso d'animo e ho svoltato l'angolo: lì le vetrine corrispondevano, corrispondeva l'angolino del cornicione e i mattoncini in vetrocemento a terra che si notano nel film.
Ho controllato il paesaggio retrostante il mercato coperto che ora chiude la visuale del film e lì ho visto che c'erano vecchi palazzi residui (col muretto in basso che si intravede nel fotogramma che tutti conoscono), però serviva una prova certa. A questo punto mi ha aiutato
Roger con un fotogramma da
Il segno di Venere (1955), che mostrava uno dei palazzi scomparsi:
Ecco cosa si vedrebbe ora dalla ripresa più classica della scena:
Qui una sovrapposizione del fotogramma del Segno di Venere che mostra bene la corrispondenza dei palazzi sopravvissuti:
Qui un'immagine che mostra bene i palazzi abbattuti di Piazza Gimma (sopra le teste di Totò e Peppino):
E per chiudere una
tavola riassuntiva che mostra bene dov'era il palazzo principale abbattuto, oltre al resto. Purtroppo possiamo dire definitivamente addio ai palazzi della Banda degli onesti. Il loro "sacrificio" ha dato vita alla succursale del
Liceo Scientifico Statale Avogadro... Erano palazzi dei ferrovieri che già a metà degli anni '60 erano stati abbattuti.