Beffe, licenzie et amori del Decamerone segreto - Film (1973)

Beffe, licenzie et amori del Decamerone segreto

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/08/07 DAL BENEMERITO UNDYING
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Undying 15/08/07 16:08 - 3807 commenti

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Caratterizzato da un gineceo piuttosto folto ed interessante (Malisa Longo, Orchidea de Santis, Patrizia Viotti) congiunge le novelle (derivate da Giovanni Boccaccio) mediante il "collante" cantastorie Cecco Angiolieri (Dado Crostarosa) in grado di possedere, con l'astuzia, un nutrito numero di donzelle, siano esse coniugate, monache o fidanzate. Singolare (ed unico lavoro per il regista) per la buona messa in scena che utilizza una delle presenze fisse della successiva commedia sexy (Giacomo Rizzo) nel ruolo del "becco" Camillo... Nomade.

B. Legnani 23/12/08 22:26 - 5544 commenti

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Insalvabile decamerotico, a causa di una sceneggiatura senza idee, che gioca solo su doppi sensi, sul protagonista (l'Angiolieri!) e sulla bellezza della Longo e della Bianchi. Non è mal recitato (sorprendente, come rilevò Pulici nel bellissimo dossier di "Nocturno" sul genere, la spesso inespressiva Patrizia Viotti), ma la debolezza di base (più che di regìa) nuoce agli interpreti con i ruoli maggiori, Dado Crostarosa e la De Santis. Esterni a San Gimignano. Vistosa la Mancini (suora, come ne La bella Antonia... e altrove), con battute e primi piani.

Homesick 22/04/13 08:12 - 5737 commenti

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Novelle d’impostazione boccaccesca con protagonista niente meno del poeta Cecco Angiolieri (un baldanzoso e godereccio Dado Crostarosa) che saltella da un’alcova all’altra sfruttando le sue doti affabulatorie e illusionistiche. La comicità da barzelletta scollacciata di rado riesce nell’effetto richiesto, ed è comunque poca cosa rispetto agli eleganti nudi della De Sanctis, della Bianchi e della glaucopide Longo, qui giovane madre badessa ritrovatasi in un lupanare mascherato da convento… La Viotti, sin troppo compìta, finisce con l’eclissarsi.
MEMORABILE: I singhiozzi gracidanti di Rinaldi dopo aver inghiottito viva una rana per sviluppare l’ispirazione poetica; «Che allocco, questo finocchio!».

Panza 25/12/13 18:21 - 1846 commenti

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Uno dei peggiori film comici che abbia mai visto. Un'ora e mezza che paiono tre. L'impostazione è quasi episodica ma in ciascuno dei segmenti si fa ricorso al travestismo e alla stessa situazione iterata fino al parossismo con battute straviste raccolte alla carlona. Tutta la parte con il protagonista che cornifica il suo amico è quanto di più scontato e banale abbia mai visto da un film. La figura di Cecco, quasi un Lupin III ante litteram, risulta invece irritante e fastidiosa. Posso salvare solo i nudi genuini profusi in maniera generosa.

Darkknight 31/01/16 10:54 - 354 commenti

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Crostarosa (malgrado non c'entri nulla col vero Cecco Angiolieri) ha la faccia da schiaffi giusta per il ruolo. Idem dicasi per il "fessacchiotto" Rizzo. Peccato non vengano sfruttati in una trama migliore. L'inizio, con la suora umiliata, è francamente ripugnante. Il finale è frettolosamente ridicolo (come se si fossero accorti di colpo d'aver finito la pellicola). Nel mezzo... beh, tutto il resto è noia (a parte per la bellezza della Longo e della Viotti).
MEMORABILE: "La vita è breve e la donna, sia monaca o pu***na, sempre goderla con amor si deve".

Alexpi94 10/09/18 18:52 - 186 commenti

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Decamerotico abbastanza povero e dalla trama vuota, incentrato unicamente sulle avventure licenziose (e non) del protagonista (nientemeno che) Cecco Angiolieri (alle prese con badesse, prostitute [da lupanare] e nobildonne). Interpretazioni perlopiù passabili (anche se Crostarosa non funziona affatto come ipotetico Don Giovanni). Ci si può consolare con le splendide protagoniste femminili (in particolare Longo e De Santis), con piacevoli atmosfere medievali (e conventuali) e qualche trovata (in parte) simpatica.
MEMORABILE: Il dito gonfio (poi svuotato, nella versione integrale) della madre badessa; I primi piani sugli occhi della Longo; La badessa al lupanare.

Daidae 9/03/19 16:13 - 3190 commenti

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Filmetto alquanto noioso, con una trama inconsistente e una recitazione mediocre, che strappa giusto qualche risatina nelle scene del marito cornuto Camillo. Per il resto è il classico decamerotico tutto nudi, tradimenti e via dicendo. Non raggiunge certamente la sufficienza e nel novero dei decamerotici non è certo un titolo da annoverare tra i migliori.

Trivex 4/03/20 13:09 - 1746 commenti

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Si salvano la discreta fotografia e qualche scorcio della rappresentazione dei luoghi di quel tempo, il resto proprio no. I dialoghi/monologhi del personaggio protagonista sono assolutamente noiosi e disintegrano le attenzioni che invece meriterebbero altre figure migliori, almeno per quanto riguarda l'aspetto fisico. Davvero difficile non tendere al sonno, di fronte a una pellicola del genere. Ma il rispetto per l'epoca 70s, per gli affascinanti costumi del '300 e per i protagonisti di questo (e di altri) film giustificano il mezzo punto in più.

Herrkinski 23/03/21 14:37 - 8134 commenti

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Decamerotico d'ispirazione boccaccesca leggermente meglio della media, interpretato da un Crostarosa piuttosto simpatico e da un gineceo di tutto rispetto su cui spiccano la notevole Bianchi e la sempre affascinante De Santis, quest'ultima in un ruolo centrale azzeccato. Le gag sono nello stile del filone tra truffe, corna, religiosi poco devoti, prostitute e mariti scemi, tuttavia la trama ha un filo conduttore e risulta piuttosto coerente rispetto a lavori analoghi che puntavano solo ad accumulare volgarità e scenette puerili. Niente di che ma nel genere è perlomeno dignitoso.

Reeves 15/05/21 17:10 - 2242 commenti

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Dado Crostarosa, protagonista quasi fisso dei decamerotici prodotti da Infascelli, cerca di fare tutto quello che può ma il suo Cecco Angiolieri è privo di idee, di trovate comiche e di conseguenza anche di risate. Ci sono bei nudi, soprattutto di Malisa Longo, che però non servono a salvare l'insieme. La noia subentra già dopo i primi venti minuti, quando il povero Rizzo vienr tradito dalla moglie.

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Ronax 15/06/22 01:23 - 1258 commenti

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Nel saccheggio dei classici portato avanti dagli epigoni di Pasolini non poteva mancare Cecco Angiolieri, il cui celebre "s'i fosse foco..." viene musicato e cantato nei titoli di testa. Interpretato dal poco noto Dado Crostarosa, il celebre poeta vi è dipinto come un incallito seduttore che viveva di espedienti, cosa a quanto pare non lontana dalla realtà e che permette agli sceneggiatori di imbastire la consueta trafila di adulteri, imbrogli e tradimenti con protagonista una batteria di starlet del filone che dispensano generosamente le loro grazie. Magnifica come sempre Orchidea.
MEMORABILE: I trucchi di Crostarosa per allontanare il marito della De Santis e restare solo con lei.

Manfrin 7/12/23 13:42 - 392 commenti

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Boccaccesco tra i meno peggio, con ampia esposizione di nudi femminili di livello più che buono. Come spesso accadeva, però, i dialoghi sono quanto meno rivedibili. La meteora Crostarosa, nei panni addirittura del poeta Angiolieri, saltabecca qua e là tra un'alcova e un bordello, un carrozzone e un convento con una smaccata guasconeria innaffiata da un minimo di benevolenza.
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