Ragazzotto di Harvard totalmente digiuno di fùtbol si trasferisce a Londra ed entra in contatto col mondo delle firm inglesi, cioè gruppi di hooligans in lotta per ottenere il rispetto delle altre bande. Non è un film sul calcio in senso stretto, la sceneggiatura ha momenti quasi imbarazzanti, ma di buono ci sono la frenesia delle (numerose) scene di violenza ed un montaggio svelto che dona alla pellicola il giusto ritmo.
Vi assicuro, niente a che vedere col mondo ultras inglese. Bella trama, bei colori, ben girato nel complesso ma fantasia allo stato puro. Senza contare poi che Wood la faccia dell'Hobbit non se la toglierà più di dosso. Da consigliare comunque per una serata piovosa senza pretese.
Difficile immaginare il buon Frodo del "Signore degli anelli" far parte di una "firm" di tifosi del West Ham, ma purtroppo è così. Purtroppo non tanto per la sua intrepretazione che comunque è buona, ma per una sceneggiatura che lascia a desiderare. Il mondo delle "firm", non è sicuramente quello narrato dal film e il suo modo di lasciare Harvard a poco dalla laurea è ridicolo. Ma a parte ciò nel complesso il film risulta essere un buon intrattenimento, se non si hanno troppe pretese.
Non un capolavoro ma un onesto film che ha l'ambizione di raccontare il mondo degli hooligans inglesi, teorizzando la violenza come sorta di riempimento del vuoto esistenziale. Da questo punto di vista il calcio e lo sport in genere appaiono come un pretesto; il film ha il suo limite principale nel suo protagonista: Wood è un buon attore ma forse non l'ideale per un ruolo di questo genere in un film che comunque si lascia apprezzare per il buon ritmo (lode al montaggio) e per una certa credibilità nella ricostruzione ambientale.
Ah ah se ti cacciano da Harvard intrufolati tra gli hooligans: la vita ti sorriderà e scoprirai i veri amici! A parte che la trama omette un sacco di cose sugli ultras moderni (sulle quali era stato molto più convincente Avati) far credere che uno studentello qualunque partecipi agli scontri tra hooligans senza neanche una radiografia... Come riprese bene un paio di agguati il resto è ampiamente nella media dei film sulle bande giovanili.
Ambientato a Londra, narra le vicende di un gruppo di tifosi del West Ham ("The Hammers") che lavorano durante la settimana ma nei giorni in cui la loro squadra del cuore gioca si trasformano in animali da rissa. Buon ritmo anche se il calcio è solo un pretesto per analizzare psicologicamente questo movimento che provoca danni in tutta Europa. Finale troppo cinematografico.
Frodo Baggins a menare in giro per Londra coi compari dell'Inter City Firm (qui Green Street Elite) è uno shock duro da smaltire: Wood è fuori parte (e la Forlani è sottoutilizzata), ma per fortuna funziona il resto del film, sufficientemente plausibile anche se non del tutto credibile come ritratto delle bande di hooligans britannici. La buona ricostruzione ambientale aiuta a sorvolare su qualche brutto passaggio a vuoto nella sceneggiatura, per tacere del finale: che però strapperà ancora qualche sorriso ai calciofili.
MEMORABILE: Matt che canticchia "I'm forever blowing bubbles".
Film con evidenti limiti di sceneggiatura e con un Wood davvero poco convincente. Nonostante questo è un film che si lascia guardare soprattutto per il ritmo davvero incalzante e frenetico. Se viene visto senza nessun tipo di pretese e solo come intrattenimento il risultato non è da buttare.
Hooligans patinati ed improbabili in questo film che, nonostante una produzione sufficiente, perde punti persino contro l'italianissimo Ultrà di Ricky Tognazzi. Anche se la regià non è male, sono la sceneggiatura e il cast che fanno acqua da tutte le parti. Lontana anni luce dal vero mondo degli hooligans (fatto più da proletari che non da ricchi ed annoiati figli di papà) la pellicola è una lunga e stupida apologia sulla violenza gratuita. E poi, strano ma vero, nel film manca l'elemento essenziale di questo mondo: il calcio! Evitabile davvero...
Non particolarmente avvicente per quanto concerne la trama e nemmeno tanto ispirato tecnicamente. Regia abbastanza anonima e attori per la maggior parte poco più che mediocri (si salva giusto qualcuno). La fotografia non si nota nemmeno e le musiche sono messe a casaccio qua e là. C'è di buono che sebbene sia poco avvicente la trama è seguibile e si risolve in un finale scontato ma onesto.
Dalla Terra di Mezzo alla Terra di Albione. Elijah Wood salta dalle remote arene fanta-medievali di Tolkien alle odierne fosse calcistiche dominate dagli hooligans inglesi, sperimentando dal vivo il concetto di appartenenza al gruppo e la violenza locale del tifo organizzato. Non un'esperienza fine a se stessa ma un mezzo per attingere ad una consapevolezza interiore e ad una sicurezza di sè completamente ignorate. Lexi Alexander riversa nelle immagini laccate tutta la sua disciplinata determinazione da ex-marzialista internazionale, passando un messaggio opinabile ma non retorico.
MEMORABILE: Il capo-hooligan Hunnam, rivolto al pavido yankee Wood: "Matt, se l'avessero fatto a me gli avrei fatto cagare sette tonalità dimmerda come minimo!"
Film poco coinvolgente a tratti ridicolo nella fantasiosa e poco credibile ricostruzione del mondo degli hooligans. Wood non entra nella parte, completamente inadatto al ruolo di anarchico. Poca sostanza e una rindondante accozzaglia di scene di pestaggi poco con il classico finale scontato nel quale la morte sveglia da un incubo il laureando che per magia se ne ritorna alla sua vita, come se oltre Harvard non ci sia altro che finire nella malavita per cambiare.
Un lavoro onesto che ci catapulta nell'Inghilterra di periferia tra pub, risse, tifosi, famiglie problematiche e molta, molta birra. Il film è allineato con i vari Skinheads o altri film del genere. Bella l'ambietazione da pub inglese, lo stile e le risse veramente violente. Poco pubblicizzato, ma farà la gioia dei vari ultrà della penisola...
Regia fluida e accattivante per questa finestra aperta sul microcosmo hooligans; stile di vita, credo, filosofia da “strada”, rispetto, dignità e non ultima, formazione e cambiamento del proprio status, miscelati per raccontare una specie di insoddisfazione generale, un male comune che riflette una violenza che nasce dal rancore, dal vuoto di una stanca esistenza. Wood poco credibile, ci pensa Hunnam forse fin troppo sopra le righe ma perfettamente calato nel leader della cosiddetta firm. Buon film.
Ho visto questo film spinto dalla curiosità di capire come se la sarebbe cavata Ed Wood passando da un meraviglioso mondo fatato a un altro maledettamente reale e alla fine, ironia della sorte, il più deludente è stato proprio lui. Il viso semi imberbe dell'attore potrà anche dare credibilità al personaggio tutto acqua e sapone, ma inutile negare che non era il ruolo giusto per lui (ma poteva andare peggio se ci avessero messo Daniel Radcliffe). Note di merito per Hunnam, Gregory e Bell. Buone regia e la fotografia. **!
A prescindere dalla prestazione di Wood, che è motivo di poco interesse, il film si lascia guardare alla grande. Ci sono personaggi accattivanti, c’è un po’ di calcio, ci sono belle risse, qualche sentimento e un ritmo serrato. La fotografia gli conferisce una patinatura gradevole. L’analisi del fenomeno “hooligans”, benché resti a livello superficiale, fa comunque riflettere. Il pre finale non è scontatissimo ma costruito per acchiappare consensi. Avrei gradito meno Forlani e una rissa in più. Intrattiene più che onestamente.
MEMORABILE: La rivelazione dell’identità di “the Major”.
Padron Frodo sta agli Hooligans come lo stesso già stava al cannibalismo più truce, ma superato ciò si può quasi dare peso alla pellicola. Il fenomeno inglese ormai è piuttosto noto (anche grazie a Welsh, ma non solo) e la violenza abbinata spesso a situazioni di degrado non fa clamore; così come nel film, dove non si sussulta mai. Direi che l'assenza di trasporto è il limite maggiore, così come certi momenti piuttosto telefonati e puerili (vedi la scena del bagno col cocainomane per esempio). Si lascia guardare e nulla più.
Un film che scorre bene dall'inizio alla fine per merito di un buon cast di attori e un montaggio frenetico che ha il compito di rendere il ritmo sostenuto. La verosimiglianza è decisamente trascurata in favore di una storia più melodrammatica che realistica. Belli gli ambienti, rappresentati sempre con colori cupi. Un po' anonima, invece, la regia.
Il taglio visivo è sicuramente di livello, ma altre cose lasciano troppo a desiderare in questo ennesimo film sulla violenza del tifo inglese. Hunnam nel ruolo del violento è sempre a suo agio, sembra venire davvero dalla strada, mentre Wood, nonostante un'ottima prova, risulterà sempre poco credibile con quegli occhi a palla in mezzo a gente pronta a morire per la propria squadra di calcio. Trama decente (a parte alcune assurdità) e svolgimento di sicuro godibile per passare la serata, ma il finale spezza quel minimo di realismo creato.
Un giovane americano entra in rapporti stretti con gli hooligans inglesi. Storia infarcita di violenza che non è fine a se stessa, ma che spiega bene l'interno di un mondo complesso ed autolesionista come quello dei tifosi più estremi del calcio. Non mancano forzature a livello ambito familiare. Bravo Wood, ma quello che sorprende di più in positivo è Charlie Hunnam (Sons of anarchy).
L'impressione guardando questo film è che l'idea fosse assolutamente valida ma non sia stata portata sullo schermo in maniera del tutto efficace. Alcuni personaggi e scene appaiono piuttosto forzate, qualcosa del folklore hooligans viene omesso e soprattutto abbiamo un Elijah Wood che come protagonista è davvero improbabile, vuoi per una certa monoespressività, vuoi perché le sue vicende sono scarsamente credibili. Il film comunque corre, incolla alla poltrona e ha alcune scene di grande intensità. Ottime le risse. Immagini calcistiche (quasi) bandite. Potabile.
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HomevideoGestarsh99 • 4/01/12 15:45 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Disponibile in edizione Blu-Ray Disc dal 25/01/2012 per Eagle Pictures:
DATI TECNICI
* Formato video 1,78:1 Anamorfico 1080p
* Formato audio Dolby TrueHD 5.1: Italiano Inglese
* Sottotitoli Italiano
* Extra Hooliganismo
Interviste
DiscussioneRaremirko • 22/03/14 01:28 Call center Davinotti - 3862 interventi
Buon film su un argomento che spesso molti non conoscono a fondo; sorprendentemente girato da una donna, qui molto capace, il film stupisce per una violenza a volte fastidiosa per un mainstream (tipo la testa dell'uomo sbattuta ripetutamente sul tavolo) e per una certa ambiguità di fondo, intelligentemente fatta notare da alcuni utenti (si ok, ci meniamo e tutto, ma non è che è comunque positivo fare gruppo? Cosa imho discutibile; insomma, il film pare non condannare apertamente e totalmente un fenomeno violento e riprovevole, cosa strana, che pare, e dico pare, liquidare come "mera e dovuta valvola di sfogo").
Una certa ripetitività di situazioni viene contrappesata da un buon Elajah Wood che comunque non è che faccia gridare al miracolo (anche se lodevole è stato il voler interpretare personaggi diversi da solito) e da una sempre bona Claire Forlani (è quella di Vi presento Joe Black); buone fotografie e location, tanto coraggio, ma, ripeto, il fatto che il fenomeno venga trattato e mai del tutto condannato fa storcere un pò il naso (come da noi italiani avviene per il bullismo o il nonnismo, per dire), come il finale, abbastanza aperto.
Un film ad ogni modo interessante anche se per certi versi un pò presuntuoso; non proprio esagerato il VM 18 anni.
DiscussionePiero68 • 29/01/18 10:37 Contratto a progetto - 242 interventi
A me francamente quello che ha colpito molto è il modo patinato con cui vengono rappresentati gli hooligans del West Ham. Da notare l'abbigliamento rigorosamente a marca Stone Island che, a differenza del nome, è di produzione italiana e la roba costa un botto. Era una delle marche preferite dai paninari per intenderci.
Più credibile invece la firm rivale che appare molto più sporca e proletaria come dovrebbe essere.
Poi magari è davvero così e gli hooligan del West Ham nella realtà sono tutti dei figli di papà. Non saprei visto che non sono inglese.