I piaceri della notte (Giochi d'amore) - Film (1964)

Uno splendido bianco e nero e la bravura cristallina dei 4 protagonisti, tutti al meglio, fanno brillare della luce più fulgida una trama di per sé piuttosto piatta e prevedibile, infarcendola di una sincerità talmente pura da estasiare. In effetti ci sono vari modi di non esser felice pur essendo ricchi o quanto meno benestanti, vuoi per incomunicabilità, per una vita troppo prevedibile o perché quando si ha o si è provato di tutto è arduo trovare nuove emozioni. A quel punto, per quanto si cerchino bordate di alleggerimento nelle notti brave, la realtà esce perfino dalle pareti.

Deprimente odissea notturna in un'alienata San Paolo non lontana dalla Roma mostrata da Antonioni ne L'eclisse. Si inizia con uno spirito vicino a La rimpatriata, tra amicizie di facciata e notti brave, poi il film progressivamente rallenta e si incupisce (tetre anche le musiche), facendo risaltare un sorprendente Gabriele Tinti protagonista che, con una sola azzeccatissima espressione, porta a casa la miglior interpretazione della sua carriera. Con qualche pausa di troppo, ma con un ottimo lavoro sui personaggi e un clima di crescente desolazione che rimane impresso.