Il processo ai Chicago 7 - Film (2020)

Il processo ai Chicago 7
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Prima otto, poi sette, poi cinque... Conta ciò che rappresentano, non quanti sono: è l'America che si riunisce per protestare contro la politica del governo, contro chi manda ogni giorno nuovi giovani a morire in Vietnam... Il nuovo procuratore generale manda a chiamare un ottimo avvocato (Gordon-Levitt) che dimostri davanti alla Corte come gli imputati siano da condannare non solo per aver fomentato la rivolta di Chicago del 28 agosto 1968 contro la Guardia Nazionale ma anche per averla organizzata insieme cospirando alle spalle del Paese. L'accusa non è facile da dimostrare, ma nemmeno l'avvocato difensore dei sette (Rylance) si trova in una posizione migliore, costantemente...Leggi tutto alle prese col ribellismo ostentato in aula dai suoi assistiti. Un processo a suo modo epocale, immagine di un tempo in cui gli scontri tra pacifisti e forze politiche spesso orientate a destra erano all'ordine del giorno, in cui la spinta eversiva di una frangia di giovani trovava sostegno in un'ampia parte dell'opinione pubblica agendo da catalizzatrice per ideologie legate alla sinistra di rivolta che l'establishment aveva tutto l'interesse a mostrare pericolosa e antiliberale. E' in questo clima di forte tensione sociale che il film di Aaron Sorkin s'inserisce brandendo le armi del cinema di denuncia più attento alle regole commerciali, capace di coinvolgere grazie ad espedienti calcolati: uno schema ricalcato su quello dei grandi classici del giudiziario ma soprattutto una sceneggiatura di grande valore, ricca di dialoghi arguti, risposte ficcanti e naturalmente, non ultima, un'ironia di fondo che permette di seguire per lunghi tratti il film col sorriso sul volto. Non solo per la consueta eccellente interpretazione dello straordinario Sacha Baron Cohen (è l'hippy Abbie Hoffman, figura centrale che si distingue per una reiterata mancanza di rispetto nei confronti del giudice) o per l'altrettanto impeccabile performance del più riflessivo Eddie Redmayne (il leader della protesta meno oltranzista Tom Hayden, convinto che il potere vada combattuto sostituendolo nelle posizioni di comando), quanto per l'ottimo sforzo corale arbitrato da un Frank Langella perfetto nei panni del giudice. Con qualche highlight valorizzato oculatamente dalla scelta di attori di caratura superiore (Michael Keaton), THE TRIAL OF THE CHICAGO 7 è il prototipo del prodotto attuale di valore, che anche senza giovarsi di colpi di scena incredibili o una storia travolgente sa mettere in scena un dramma giudiziario capace di intrattenere piacevolmente. Più attento al rapporto tra corte e imputati che non alle tradizionali dinamiche processuali, ha il suo punto d'originalità nell'irrituale spudoratezza con cui i sette del titolo (facciamo cinque) si rivolgono al giudice convinti che il verdetto sia già stato scritto in precedenza. Un po' statico essendo in gran parte girato in aula (al punto che per movimentare l'azione è necessario ricorrere a flashback legati alla manifestazione), magari a tratti stagnante, dà però la sensazione di saper maneggiare con grande perizia ogni componente per arrivare a un risultato formalmente impeccabile e insieme altamente godibile.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 6/10/20 DAL BENEMERITO MAGI94 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 7/11/20
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Magi94 6/10/20 00:00 - 954 commenti

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Con la scusa di infilarsi nella politica d'oggi Soskin si prende la "libertà artistica" di riscrivere la storia a suo piacimento: i protagonisti del processo di Chicago, tutti "pulitissimi" anche quando negli estroversi vestiti hippie parlano, ragionano e fanno comizi come se vivessero nel 2020. Le loro stesse motivazioni sono prese e ribaltate: non un riferimento all'antiamericanismo, non uno ai vietcong, ma un elegante discorso un po' melò che parte ribelle e finisce nella retorica nazionale liberal, incarnata dal personaggio di Schultz. Si salva per la buona narrazione.
MEMORABILE: In negativo, uno stereotipato Abbie Hoffman che arriva a dichiarare le istituzioni americane "meravigliose".

Galbo 17/10/20 16:36 - 12409 commenti

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Aron Sorkin dirige una pellicola sul processo che si svolse a Chicago dopo le contestazioni alla convention democratica del 1968. Un’opera al tempo stesso informativa e avvincente e che si avvale di una sceneggiatura molto ben scritta (dello stesso regista) e di un’ottima ricostruzione ambientale, con sequenze coinvolgenti (la ricostruzione degli scontri tra manifestanti e polizia) e una prova eccellente di un cast corale nel quale si segnalano gli ottimi Frank Langella e Mark Rylance.  

Rambo90 19/10/20 16:41 - 7706 commenti

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Un film effettivamente potente nella sua carica narrativa. Ben diretto, dal giusto ritmo e con una sceneggiatura capace di raccontare i fatti coinvolgendo emotivamente e storicamente lo spettatore. Ogni personaggio, dal più grande al più piccolo, ha la sua dignità narrativa ed è ben abbozzato. Buona la ricostruzione d'epoca e grande lavoro da parte del ricco cast, in cui spiccano Langella, Rylance e Keaton (in un ruolo breve ma che lascia il segno, anche per importanza negli snodi della trama). Da vedere.

Josephtura 23/10/20 12:50 - 188 commenti

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Confrontato alla realtà dei fatti e ancora di più dei veri protagonisti, il film perde di valore. Come ad esempio Terra e libertà. La storia è però l'incipit per una politicamente scorretta apologia della sinistra americana, tra figli dei fiori e riformisti. Molto valida la sceneggiatura, perfidamente ironica, ben costruite le parti fuori campo di Hoffman e coinvolgente la parte finale.

Pigro 29/10/20 13:23 - 9690 commenti

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Impetuosa e serrata rievocazione dello storico processo agli attivisti anti-guerra in Vietnam con un giudice apertamente ostile. Il film si inserisce in modo tradizionale nel ricco filone giudiziario, uscendone alla grande, grazie a una sceneggiatura perfetta (attraverso la quale emerge bene il periodo ma anche la complessità delle dinamiche del pacifismo), a una regia impeccabile e a un cast corale eccezionale. Un’opera per certi versi militante, come può esserlo un prodotto hollywoodiano, che coinvolge e appassiona.

Capannelle 8/11/20 11:18 - 4417 commenti

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Ricostruzione di un fatto poco noto ai più che Sorkin gestisce con estrema bravura partendo dalla specialità della casa e cioè una sceneggiatura brillante basata su tempi e dialoghi serrati. E dirigendo un cast senza nomi stellari ma registrato come un orologio svizzero, perfetto per mettere in scena le diverse anime coinvolte nel fatto storico. Fatto che, pur omettendo certe azioni dei dimostranti, lascia a bocca aperta per l'arroganza del giudice. Peccato per la scena finale, romanzata e che richiama alla mente la chiusa de L'attimo fuggente ma sono comunque due ore di spettacolo.
MEMORABILE: "Ma possibile che nessuno della giuria ci somigli?" "Dimmi, qualcuno di voi ha mai risposto a una convocazione della giuria popolare?"

Enzus79 16/02/21 15:45 - 2913 commenti

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Tratto da una storia vera. Il regista/sceneggiatore Aaron Sorkin (fra gli altri è suo anche The social network) riesce a rendere avvincente ed emozionante questo complesso caso giudiziario americano verificatosi nel 1968. Non ci si annoia, grazie anche alle ottime performance degli attori, Sasha Baron Cohen e Frank Langella su tutti. Discreta la colonna sonora.

Daraen4 27/04/21 14:40 - 102 commenti

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Pellicola interessante, didattica, immensamente coinvolgente e super divertente; un'escalation, un climax supportato da un ritmo perfetto che porta in aula la storia, senza tediare ma diventando un legal-movie dalla fortissima componente emozionale; impossibile per lo spettatore non schierarsi contro la polizia, e soprattutto contro il giudice Hoffman, interpretato da un egregio Frank Langella, ingiustamente non candidato agli Oscar come miglior attore non protagonista; un Sacha Baron Cohen e un Jeremy Strong in forma smagliante, un super montaggio e una sceneggiatura stupenda.
MEMORABILE: Il giudice Hoffman che batte con foga il martelletto nell'ultima inquadratura.

Cotola 25/07/21 22:30 - 9073 commenti

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Classico film processuale che rievoca fatti realmente accaduti ed un dibattimento che definire vergognoso è dire poco. Nulla di originale sia chiaro, ma gli americani son maestri nel girare questo tipo di pellicole. E così le due ore abbondanti di durata scorrono via veloci, coinvolgenti e divertenti senza che ci sia un solo attimo, ma davvero nemmeno uno, di pausa. Merito di una regia e di una sceneggiatura agile e veloce e di un cast perfettamente assortito in cui ogni attore è al posto giusto e con la faccia giusta. Ci può stare qualche momento di spettacolo un po' "eccessivo".

Anthonyvm 14/11/21 07:18 - 5728 commenti

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Sebbene i fatti rievocati abbiano forse maggior rilievo per un pubblico americano, quando uno script è eseguito a regola d'arte (prerogativa essenziale per un buon dramma giudiziario) il grado di coinvolgimento dello spettatore si fa straordinariamente cosmopolita. Il film di Sorkin, per quanto un po' partigiano e romanzato, riesce ad appassionare dalla prima all'ultima battuta, facendo leva sui giusti sentimenti (l’odioso Langella contro lo scafato e simpaticamente sovversivo Cohen) e avvalendosi di ricostruzioni storiche (i flashback) di grande impatto. Ottimo cinema hollywoodiano.
MEMORABILE: Gli scontri con la polizia durante la "presa della collina"; L'intensa particina di Keaton; L'arresto dei sette; Il retorico ma soddisfacente finale.

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Daniela 8/07/22 21:36 - 12684 commenti

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Ricostruzione caustica ma piuttosto fedele del processo che nel 1969 subirono esponenti di diversi movimenti politici accusati di cospirazione per gli scontri tra manifestanti pacifisti e Guardia civile avvenuti l'anno precedente in occasione di una Convention del Partito Democratico, il film, pur rispettando gli stilemi classici del genere processuale, ne aggira i limiti grazie al ritmo sostenuto e alla brillante prestazione corale del cast in cui spiccano l'irriverente Cohen e il puntiglioso Langella. Piacevole alla visione, interessante nei contenuti, stimola l'approfondimento.

Giùan 22/01/23 10:17 - 4582 commenti

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Partiamo da una considerazione (pressapoco) definitiva: Sorkin è oggi di gran lunga il miglior scrittore di cinema mainstream americano. Qui, rinunciando al distanziamento di altre opere, rinvigorisce la abusata tradizione del genere giudiziario (e di inchiesta) ma soprattutto rende trascinante ed emotivamente coinvolgente la partigianeria progressista (fin a render complicato per ogni anziano sinistrorso non alzar il pugno nel finale). Eccezionale il contributo dell'intero cast con Baron Cohen e Langella che disegnano memorabili, realistici estremismi. Nel sistema contro il Sistema.
MEMORABILE: Langella interrompe continuamente il primo intervento di Levitt; I capelli di Rylance; Strong abbindolato dalla Fitzgerald.

Paulaster 20/02/23 18:50 - 4441 commenti

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Gruppo di attivisti assortiti viene processato per istigazione alla rivolta. Un fatto realmente accaduto in concomitanza col Vietnam, con qualche immagine di repertorio a testimoniarne l'autenticità, giocato abilmente sul montaggio e sul ritmo dei dialoghi. Prima parte godibile che alla lunga sconta la pesantezza dell'aula di tribunale. La ripetitività degli oltraggi alla corte e i toni esasperati tra giudice e incriminati distolgono dall'interesse politico per la vicenda. Redmayne non ha un gran doppiaggio e il più centrato nel ruolo sembra Gordon-Levitt.
MEMORABILE: L'assalto alla collina; Imbavagliato in aula; I nomi dei caduti.
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  • Discussione Galbo • 17/10/20 14:19
    Consigliere massimo - 3992 interventi
    Prodotto e distribuito da Netflix 
  • Discussione Capannelle • 8/11/20 12:12
    Scrivano - 3539 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    Prodotto e distribuito da Netflix 
    Sono spesso critico con le produzioni Netflix ma stavolta il valore di Sorkin c'è tutto e il casting è stato magistrale.

    Però.. c'è un perchè: il film era nato nelle menti di Spielberg e Sorkin addirittura nel 2006, poi è rimasto in stallo fino al 2018 quando la regia è stata data a Sorkin ed è stato girato nell'autunno 2019 sotto egida di Paramount e Dreamworks.
    Visti gli effetti della pandemia Netflix ha acquistato i dirittii di distribuzione digitale nel giugno 2020 ma dire che lo abbia prodotto credo sia un falso mito.

    Ultima modifica: 8/11/20 12:19 da Capannelle
  • Discussione Zender • 8/11/20 12:30
    Capo scrivano - 47847 interventi
    In questo caso scriviamo solo distribuito.
  • Discussione Galbo • 8/11/20 12:40
    Consigliere massimo - 3992 interventi
    Zender ebbe a dire:
    In questo caso scriviamo solo distribuito.

    tendo sempre a fare le segnalazioni perché molti (io per primo) sono abbonati a Netflix e spesso ignorano molte opere di valore presente nel catalogo, mi sembra giusto dare visibilità ...
  • Discussione Zender • 8/11/20 17:43
    Capo scrivano - 47847 interventi
    Certo, è giusto, infatti ho lasciato il "distribuito". Ho semplicemente tolto il "prodotto" visto che non è prodotto da Netflix come altri.
    Ultima modifica: 8/11/20 17:43 da Zender