Non dormire nel bosco stanotte - Film (2020)

Slasher polacco che omaggia i classici americani della categoria, ma lo fa con scarsa inventiva. Il tutto si limita a una sequela di citazioni o persino plagi (dall'uccisione jasoniana nel sacco a pelo al taglio a metà in verticale rubato a Wrong turn 2), con un'unica curiosa variante di stampo fanta-lovecraftiano (le mutazioni provocate dal meteorite). Buoni i make-up pustolosi dei cannibali, notevoli le musiche alla Morricone, ma risultato complessivo mediocre: troppo ironico per disturbare, troppo lercio per divertire. Poco determinanti i sottotesti sociali (omofobia e nazismo).

Ragazzi dipendenti da internet senza dispositivi a disintossicarsi in un campeggio (stile tra Cub e Venerdì 13) in mezzo al bosco polacco. Antefatto da fiaba nera, bella confezione, slashing e dialoghi craveniani sulle regole; curioso fino a metà, quando ci si rende conto di trovarsi di fronte alla bella copia di un Wrong turn con toni più melodrammatici su cui contrasta qualche tocco ironico. Arriva poi l'approfondimento dell'antefatto fiabesco e si aggiunge un pizzico di sci-fi, ma il nocciolo sono sempre i due orchi deformi del bosco. Niente di così originale o necessario.

Slasher polacco con protagonista un gruppo di adolescenti in campeggio nella foresta per sfuggire alla dipendenza da smartphone; purtroppo per loro due brutti orchi rovineranno la gita. Horrorino tutto sommato guardabile che si rifà, anche piuttosto chiaramente, alla saga di Wrong turn a cui però si aggiunge un pizzico di fantascienza in stile Lovecraft. Il film è leggero, forse anche troppo, e fila via senza annoiare. Se la trama non è nulla di eccezionale, a stupire positivamente sono la bella ambientazione e il trucco dei due orchi.

Progetto polacco che prevede la realizzazione di uno slasher per filo e per segno ispirato alle pellicole storiche del genere, una sorta di omaggio per nulla velato, ricco di citazioni e senza nessuna pretesa. Il risultato non è così scarso, ma raggiunge il semplice scopo di far passare un'ora e mezza scarsa sul divano e nulla più. Divertenti alcune situazioni, troppo sempliciotte altre, buoni gli effetti utilizzati per creare i villain, mentre troppa retorica nella caratterizzazione dei personaggi e nel modo in cui vengono trattati alcuni argomenti seri.

Simpatico, ma fino ad un certo punto, slasher polacco che omaggia palesemente i classici del genere. Chi conosce questo tipo di cinema potrà divertirsi ad individuare le molte citazioni, alcune d'antan, contenute nella pellicola, ma chi cerca originalità, anche poca, non ne troverà affatto. C'è il solito campeggio, i soliti ragazzotti annoiati pronti a farsi sgozzare e, ovviamente, la solita catena di omicidi, qui poco innovativi. La confezione è buona ed ogni tanto c'è pure qualche guizzo splatter non male. Appena accennati, e gratuiti, i sottotesti politici e quello esegetici.

Già  a vedere i primi minuti vengono in mente slasher a frotte e infatti nel prosieguo Kowalski fa quasi una summa di tutto quel cinema anni 80 cacciandoci dentro anche il meteorite lovecraftiano del "Colore venuto dallo spazio". A conti fatti ricorda Wrong turn in salsa polacca (il bosco, i bruti deformi, le uccisioni splatter) e anche il meno conosciuto Just before dawn  di Lieberman (i gemelli obesi deformi). Non manca, del tutto avulso dal contesto, un flebile attacco alla presunta omofobia della società polacca. Girato bene, bella la fotografia.