Pacifiction - Un mondo sommerso - Film (2022)

Polinesia francese: l'alto commissario vive un momento difficile quando si diffondono le voci di nuovi test nucleari sull'isola. Il film è una riflessione, certo non nuova, sul neocolonialismo e più in generale sulla politica. E il problema della pellicola, sicuramente ben fatta e interessante, non è tanto quello di essere molto verboso - e lo è - ma troppo didascalico: tutto viene spiegato attraverso lunghi dialoghi o monologhi. Eppure, nonostante questa verbosità e i ritmi statici, il film sa affascinare e ipnotizzare lo spettatore. Bravissimi Magimel e Susini.

Alto commissario francese è preoccupato per la ripresa degli esperimenti nucleari in Polinesia. Vademecum di geopolitica in cui il ruolo del maneggione Magimel (calato perfettamente nel ruolo) si destreggia nell’incertezza di essere nel mezzo tra popolo e potere. Il senso di straniamento e di solitudine rimandano al capitano Willard, con al posto delle foreste gli atolli tropicali. Scorci ambientali di indubbio fascino, filmati dal mare o dall’alto per dimostrare la piccolezza dell’uomo che, nonostante tutto, decide di sganciare bombe in paradisi terrestri.

Il personaggio del politico imbonitore e viscidello (un bravo Magimel) e la costruzione di un sottofondo tra il disturbante e il paranoico sono le due specificità che danno valore al film. Per contro però, la durata monstre (e ingiustificata) di due ore e quaranta e l'eccssiva verbosità e staticità delle riprese sono i fattori che rischiano di affossarlo o quantomeno di non renderlo così appassionante. Personaggi machiavellici o puramente ornamentali si alternano senza conferire particolare costrutto alla storia. Ma si avverte un tot di magnetismo e inquietudine.

Ipnotico flusso di coscienza cinematografico in cui le cartolinesche immagini da pro loco polinesiana e i dialoghi bizzarramente inconcludenti sono due rette parallele destinate a incontrarsi nella non finita fiction di Serra, il cui senso del cinema contempla contemporaneamente dionisiaco e apollineo. È come se Lynch si fosse preso una vacanza nella Twin peaks del Pacifico, rendendo impossibile scindere senso di minaccia incombente, mistero immanente e grottesco incedere della quotidiana ritualità di gesti, figure e luoghi sospesi tra sacro e profano. Magimel magistrale Du Roller.