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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Saltburn è una gigantesca tenuta inglese, un castello con mille stanze, piscina, statue, corsi d'acqua... un Paradiso. Il rampollo prediletto della famiglia che vi abita, Felix (Elordi), frequenta Oxford ed è l'ambita preda di tutte le ragazze della scuola. Oliver (Keoghan) sta all'esatto opposto: un ragazzo qualunque con l'aria da nerd, ignorato pressoché da tutti; almeno fino a quando Felix si accorge di lui. Nel prologo era proprio Oliver a parlare, ad anticipare quello che sarebbe diventato l'ambiguo rapporto che lo avrebbe legato al ricco, bello, agiatissimo Felix. I due stabiliscono fin da subito un'amicizia singolare che subisce la magia di un tempo...Leggi tutto che sembra quasi fermarsi, in loro presenza. Fino a quando Felix invita Oliver a trascorrere l'estate a Saltburn, dove questi conoscerà la madre (Pike), il padre (Grant) e la sorella Venetia (OIiver, curiosamente il cognome dell'attrice corrisponde al nome del protagonista).

I giorni in un clima solare da sogno, le feste e le serate passate in un mondo così diverso dal suo, ci porteranno a conoscere le peculiarità del carattere di Ollie; osserveremo il suo lento confondersi in un microcosmo che mette in mostra le eccentricità tipiche della nobiltà; alle quali contribuisce pure lui cambiando pelle, o forse solo dandone l'impressione. Perché è sull'ambiguità del protagonista prima di tutto che la regista Emerald Fennell (autrice unica anche dello script) costruisce il fascino di un film che guarda comunque molto anche alla grazia della messa in scena, con una soavità quasi alla Greenaway richiamata da riprese naturalistiche che sembrano echeggiare il giardino di Compton House; anche per l'aura di mistero, qui molto più discretamente sospesa prima di concretizzarsi in un'ultima parte che con un'improvvisa accelerata dispiegherà nuovi scenari.

Fin lì, pur ammaliati dai meravigliosi scorci che l'eccellente fotografia esalta e dalla qualità di una regia che sa colpire senza mai dover strafare, qualche dubbio sull'effettiva validità dell'opera nel suo insieme era sorta: passaggi interlocutori non mancano, divagazioni evitabili anche, al punto che lo stato di singolare estasi a cui ci si vuole condurre attraverso una ricercatezza formale non comune sembra in più occasioni mascherare un preoccupante vuoto di fondo. Invece la sceneggiatura offre dialoghi che sanno scegliere le parole giuste, primi piani che si accendono sullo sguardo obliquo di Keoghan, così diverso da quello aperto, sincero di Elordi.

Con Rosamund Pike a dominare con grazia e nessuna invadenza le giornate in famiglia, Grant ad assisterla con eguale pacatezza e la sola Oliver a rivelare una personalità fiera rivendicando la propria autonomia, il film sembra avvolgersi su se stesso nella parte centrale per poi finalmente farsi dirompente nell'ultima. Un'esperienza diversa, un confronto ricco/povero che sa andare al di là della mera analisi per perdersi in un labirinto di sensazioni che a suo modo lascia il segno. Buono l'uso delle musiche, con qualche hit ben sposata al contesto.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 23/12/23 DAL BENEMERITO SISKA80 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 18/01/24
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Erfonsing. 29/12/23 11:17 - 22 commenti

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Dall'inizio si sa dove il film andrà a parare (anche se non "come" si arriverà a tal punto) e può richiamare il Matt Damon di Ripley. Barry Keoghan è il motivo per cui guardare il film, un attore con una capacità straordinaria di immedesimazione che attira e repelle allo stesso tempo: allusivo, sgradevole, empatico, sorprendente. Il film è lui, non perché il resto sia poco (molto bene il resto del cast, la fotografia, meno le musiche), ma perché senza di lui sarebbe altro.

Siska80 23/12/23 13:44 - 3818 commenti

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In apparenza, la trama è delle più scontate raccontando la vicenda di un ragazzo di umili origini che sviluppa un' ossessionato dal compagno di studi ricco. Poi, tuttavia, le cose prendono una piega ben diversa riservando una serie di colpi di scena imprevedibili che convergono in un finale delirante. La pellicola poggia quasi interamente sulle spalle del bravissimo protagonista, ma anche il resto del cast è di buon livello, mentre la lunga durata non inficia il ritmo, abbastanza regolare. Il punto forte è però una fotografia dai colori volutamente irreali che destabilizza spesso.

Didda23 24/12/23 19:02 - 2431 commenti

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Dopo il promettente esordio, l'opera della definitiva consacrazione. La sceneggiatura parte in maniera tradizionale per trasformarsi via via in qualcosa di unico, un meraviglioso calderone che mescola più generi e che si esalta in scene madri di inusitata potenza (le perversioni sessuali difficilmente sono raccontate con cotanta eleganza). Un Downton Abbey sotto acido, con una ferocissima critica all'alta borghesia con le sue inutili convenzioni. Musiche straordinarie che si fondono con le immagini e un Keoghan di una bravura fuori dal comune. Un film pulsante, esaltante come pochi.
MEMORABILE: L'incidente alla bicicletta; L'incontro notturno con Venetia; La canzone al karaoke; La visita ai genitori; Sulla tomba; Il finale.

Achab50 27/12/23 14:15 - 81 commenti

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Sontuoso film girato con un colore molto saturo ma quasi sempre nella penombra, è la storia di uno studente attratto irrimediabilmente da un ragazzo e una famiglia dell'alta aristocrazia inglese, in disfacimento e prigioniera delle sue stesse convenzioni. Fra attrazione e respingimento, fra ammirazione e disprezzo i sentimenti dei personaggi vengono dipanati con rara maestria, la vicenda, raccontata per sottrazione, è tuttavia così chiara che gli ultimi dieci minuti, dedicati alla spiegazione, sono del tutto pleonastici. Grande opera altamente raccomandabile.
MEMORABILE: L'allucinante pranzo con una salma che si stava recuperando dal giardino.

Deepred89 28/12/23 00:50 - 3712 commenti

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La Fennell tratta in maniera esteticamente ricca e variegata una classica scalata alla Mankiewicz o Losey, riuscendo a piazzare qualche buona svolta ma senza stupire nella sua globalità, evidente già dopo pochi minuti, con una progressione che trova nella sua irregolarità i maggiori pregi e difetti, con qualche pleonasmo di troppo nel finale. L'involontaria citazione a Ultime grida dalla savana, con quel suo tono serioso, sfiora il trash. Molto riusciti, invece, lo scontro tra i due aspiranti parassiti e la descrizione di una nuova aristocrazia tra new age, psicosi e cocaina.

Galbo 28/12/23 08:03 - 12402 commenti

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L’ossessione (para) amorosa di un giovane borghese per un ricco e nobile rampollo innesca una serie di eventi la cui imprevedibilità costituisce uno dei pregi del film della Fennell, che ha un inizio convenzionale ma che spiazza rapidamente lo spettatore sia per la vicenda in sé sia per come è raccontata, con un talento visivo fuori dal comune, “luccicante” ambientazione e una superlativa prova degli attori. Una conferma per una regista che, per citare il suo primo film, è ormai più che promettente.

Myvincent 30/12/23 08:37 - 3748 commenti

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Guai a fidarsi dei faccini buoni e gentili! La morale sembra stare tutta qui, dispersa in quasi due ore di racconto che inizia in un prestigioso college e continua in uno sfarzoso maniero dove alligna il malessere. Per Oliver sarà la sua meravigliosa, tenebrosa, unica estate corale indimenticabile, in cui esprimere tutto il suo estro e la sua reale natura. Film indimenticabile, specie per il finale che gli assegna un genere che non ci aspettavamo davvero.

Daniela 31/12/23 09:15 - 12677 commenti

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Studente di modeste condizioni viene invitato da un suo compagno di Oxford a trascorrere l'estate a Saltburn, la lussuosa tenuta della sua ricchissima famiglia... Come nel film d'esordio, anche qui si tratta di una vendetta, quella contro un mondo da cui si sente esclusi per nascita in un rapporto odio/amore dalle conseguenze impreviste. Fra i tanti link mentali, inevitabile anche perché esplicito quello al film di Lanthimos ma forse il più pertinente è l'angelo perturbatore di Pasolini. Messa in scena sontuosa, cast efficace a partire da Keoghan, che conferma il suo grande talento.
MEMORABILE: Il maggiordomo inquietante; L'incontro notturno con la sorella dell'amico; Sulla tomba; Il balletto nel finale.

Giùan 2/01/24 09:43 - 4575 commenti

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Di non superficialmente positivo c'è che sia un film (con)divisivo, provocatorio sul piano pure sociologico, confermando nella Fennell un talento nella commistione di generi e dunque nell' "u-turnare" più volte il senso e il percorso narrativo senza mai far deragliare l'interesse e l'interazione di chi guarda, dono di pochi. Ciò detto, si deve davvero non aver occhi iniettati di cinema per non vedere come questo aggiornamento del teorema da servo sterminatore sulla classe dirigente olezzi di conformismo nichilista ai tempi delle piattaforme più che di lotta di classe. Keoghan impera.
MEMORABILE: La reazione del padre (Grant) alla morte del figlio (Elordi); La prima sequenza dell'arrivo a Saltburn e il tour della magione.

Enzus79 2/01/24 22:15 - 2908 commenti

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Vendetta e misantropia sono i punti cardine di questa storia che si potrebbe giudicare banale e prevedibile (a metà film già si capisce dove voglia andare a parare). Finale scontato. Peccato perché gli intenti erano abbastanza apprezzabili. Non scandalizza (si è visto di peggio) e non stupisce. Rosamund Pike decisamente poco funziona. Colonna sonora mediocre.

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Pigro 3/01/24 12:27 - 9679 commenti

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Una lotta di classe individualista e radicale, quella del reietto spasmodicamente innamorato del mondo dorato di un’élite ricca e vacua, piccolo umile poverello da compatire e pronto a sbarazzarsi di ogni ostacolo. Il film ci sbalza dal classico ambiente college al claustrofobico e simbolico labirinto di relazioni tossicamente utilitaristiche o passive. Tutto è ipocritamente ovattato, il sesso (omoerotico in primis) è sempre e solo morbosamente alluso in perverse sublimazioni. Notevole Keoghan, imperscrutabile e diabolico brutto anatroccolo.

Nigu77 3/01/24 23:20 - 7 commenti

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Inizia come una sorta di Teorema postmoderno ma, man mano che la trama avanza, ci si trova più dalle parti della Highsmith e tutto diventa molto prevedibile. Il finale con spiegone arriva fuori tempo massimo e toglie quell'ambiguità che era la cosa più apprezzabile dell'opera. Tutto è molto programmatico, comprese le musiche e le sequenze che dovrebbero scandalizzare. Buona confezione e interpreti. Discreto ma nulla più.
MEMORABILE: Il karaoke.

Kinodrop 4/01/24 20:12 - 2966 commenti

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Una sontuosa ma lunga narrazione per mettere in scena una storia di ambiguità e di arrivismo cosparsa di sensualità, accesa ma compressa, in cui sono palesi tanti precedenti, da Pasolini a Minghella, sullo sfondo dell'aristocratica albagia di una famiglia storica ormai esausta. Poco individuato e relegato nel finale il progredire del piano manipolatore del protagonista, cosa che rende sterile ed estetizzante lo svolgersi degli eventi nella lussuosa dimora e poco convincenti i personaggi di contorno. Cast poco definito, compreso l'opaco Keoghan, mentre Elordi sembra più a suo agio.

Rebis 9/01/24 17:32 - 2342 commenti

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Piace a tutti, o quasi, come uno dei protagonisti del film, più per lo stile che per la sostanza. Con i dovuti distinguo, Fennell discende da una costellazione-cinema di alto lignaggio: Pasolini, Joseph Losey, Parasite e il filone sulla “lotta di classe” che Joon-ho ha inaugurato. Difficile, superfluo, aggiungere qualcosa di nuovo. Quello che inchioda è un tappeto visivo e sonoro ammaliante, permeabile ai generi e alle identità, una bolla iridescente che esplode su una verità tanto mediocre quanto liberatrice. Tutti bravissimi, ma Keoghan che balla in déshabillé non si dimentica.

Diamond 11/01/24 11:20 - 188 commenti

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Lotta di classe ("Eat the rich" per certi versi, letteralmente) con una messa in scena talmente sontuosa che fa passare in secondo piano il fatto che per un film del genere siamo ormai fuori tempo massimo. Script troppo scontato e prevedibile se si è avvezzi al genere; quando la Fennel prova a scandalizzare la messa in scena è così pulita che fa meno effetto del dovuto. Plot twist finale ovvio a metà film, ma l'ottima regia, la fotografia eccellente e il cast perfetto lo rendono comunque un film meritevole.
MEMORABILE: Il pranzo post compleanno; L'uso delle luci; La Pike (migliore in campo in un cast perfetto).

Rambo90 16/01/24 14:10 - 7706 commenti

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Girato bene e con una fotografia ammaliante che esalta le belle scenografie, cosa che da subito aggancia lo spettatore nonostante una sceneggiatura non proprio precisa che si capisce subito dove voglia andare e quando ci arriva non soddisfa appieno. Bravissimo Keoghan, alla guida di un cast in stato di grazia, punto in più a favore del film, che colpisce più per loro che per i dettagli fintamente morbosi inseriti a forza per farne parlare (con profitto). Un cinema curato, molto estetico, ma vacuo quando si ripensa a tutte le svolte.

Hiphop 19/01/24 09:28 - 63 commenti

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Studente proveniente da bassa estrazione sociale viene ammesso a Oxford dove grazie all'amicizia di Felix riesce ad avvicinare le classi alte. Felix è tutto quello che Oliver non è: bellissimo, ricchissimo, generoso e affascinante. Seguiranno sorprese in questo film ben costruito (la tensione cresce esponenzialmente), ben fotografato, ben recitato e con luoghi e ambienti stupendi. Un crescendo drammatico che non si dimentica, terminata la visione. Colonna sonora da urlo. Vivamente consigliato.

Cotola 21/01/24 09:30 - 9066 commenti

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Ne è passata di acqua sotto i ponti, da Pasolini e Losey, un po' meno dal parassita coreano, ma non è difficile capire dove si andrà a parare. Al massimo si vuol capire come ci si arriverà. Eppure, nonostante l'assunto di base sia di quelli visti mille altre volte e la storia non si può certo dire imprevedibile, il film fa il suo lavoro. Merito delle indubbie capacità registiche della Fennell che gira molto bene; di una eccellente fotografia e della bella colonna sonora. Ottimo anche il cast, con una sontuosa Pike e un fasullo Keoghan. Splendida montagna partorisce misero topolino.

Leandrino 23/01/24 16:27 - 515 commenti

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Oliver e l'estate passata a Saltburn, gigantesca tenuta di famiglia del rampollo Felix, conosciuto a Oxford e diventato amico per la pelle. Tra i due c'è un rapporto strano, soprattutto perché il primo sembra essere ossessionato dal secondo. Fennell è bravo a rimestare nel malsano e a omettere quei dettagli che rendono ambigua ma coerente l'intera vicenda, trovando l'equilibrio tra contenuti forti e appagamento estetico - nonostante, nel finale, l'impalcatura "scricchioli". Non stupisce che sia un film divisivo, ma quantomeno è un film di sostanza.

Capannelle 26/01/24 19:28 - 4414 commenti

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Brava la Fennell: confermarsi non è mai semplice ma la regista britannica mette in luce diverse qualità, a partire dalla gestione di suono e immagini. Tutta la parte preparatoria, prima dell'arrivo a Saltburn, è condotta in modo magistrale pur non raccontando nulla di nuovo. La parte centrale sembra sfuggire un po' di mano, con qualche divagazione sessuale di troppo ma poi riparte spedita mantenendo uno stile inquietante e suggestivo. L'esito finale può apparire gratuito ma diciamo che l'equilibrismo tra farsa e sadismo riesce e cattura lo spettatore.

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Paulaster 2/02/24 18:12 - 4435 commenti

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Universitario viene invitato per l’estate nel castello di un compagno di studi. Confezione di prim’ordine e, in alcuni frangenti, notevole uso delle inquadrature per uno psicodramma dai tratti thriller. La sequela di eventi a volte s’inceppa e vive di alti e bassi e alcuni snodi esprimono perlopiù deficit patologici piuttosto che una vera e propria lotta di classe. Keoghan maschera bene la costruzione del suo personaggio e ha l’unica pecca che all’inizio non sembra un poco più che ventenne. La Mulligan è inutile.
MEMORABILE: A casa dai genitori; L’approccio intimo in giardino; Il karaoke; La vasca.

Fforfake 12/02/24 14:49 - 8 commenti

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Ricetta per un film sui rapporti di classe condito da una manciata di perversione e psicopatia: prendere un bel po' de Il servo di Losey per il rovesciamento della dinamica dominante-dominato, aggiungere una generosa dose di Teorema per il sesso in veste di metafora del potere. Infine, stemperare il tutto con una massiccia quantità de Il talento di Mr. Ripley. Citofonare Fennel per condire l'insieme con una cast azzeccato e un'ottima fotografia. Già visto, assolutamente vedibile. Capolavoro? Solo per chi ha una scarsa memoria di celluloide o non ha mai letto la Highsmith.

Gabigol 25/02/24 23:10 - 584 commenti

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Classica pellicola barocca contraddistinta dall'ossessiva ricerca di autorialià; all'atto pratico un film programmatico, capace solo di offrire la provocazione da social. Regia, montaggio, fotografia e ambientazione concorrono a restituire un piglio tiktokaro instagramabile, ulteriormente corroborato da dialoghi sibillino-allusivi che sfiancano anzitempo lo spettatore. Al netto dell'approccio capzioso, si intuisce in anticipo la direzione della storia. Da salvare l'algida maschera di Keoghan e la confezione tecnica. Invadenti le musiche.
MEMORABILE: Il tour della magione; Il karaoke; La micidiale scena della vasca; Il momento trash della tomba.

Gottardi 4/03/24 09:54 - 396 commenti

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Giovane studente a Oxford è attratto da coetaneo bello e ricco e, diventatone amico, è invitato per le vacanze estive nella ricca tenuta dei genitori di Saltburn; ivi cresce una lenta girandola di disagi, contrasti e ambiguità. Esagerato e sovraccaricato di tensioni, Eros e Thanatos, è un ritratto di psicologie deboli, perverse e malate, che però non trova quasi mai la quadra di una armonizzazione delle disarmonie, risultando sempre sopra le righe. Pecca non tanto nel suo essere disturbante, quanto una compiaciuta esibizione aggravata da prevedibilità della trama. Keoghan eccellente.
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  • Discussione Didda23 • 24/12/23 13:13
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Sinceramente credevo che replicare il successo dell'opera precedente, fosse un'impresa troppo difficile. Invece la Fennell stupisce con una pellicola incredibile e per certi versi migliore. Scene madri di una potenza senza pari, un Keoghan fuori da ogni schema con un volto cinematografico unico, la musica che si fonde meravigliosamente con le immagini. Fotografia curata in ogni dettaglio e regia che si muove con disinvoltura fra i generi. Film straordinario 
  • Discussione Capannelle • 22/01/24 23:57
    Scrivano - 3532 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    la musica che si fonde meravigliosamente con le immagini
    Vero, è probabilmente la caratteristica migliore del film. Notevole bis.