La camaleontica Shirley MacLaine elabora sette figure femminili, diverse tra loro per ceto sociale e cultura, con l’intento di mostrare le reazioni, gli istinti repressi e le insoddisfazioni sviluppate nei confronti del maschio predominante. Ma anche la competizione tra il gentil sesso non viene risparmiata di fronte ad argomenti molto appetibili come... il modello esclusivo di un abito da sera. La grande personalità della protagonista ripaga della carente sceneggiatura di Zavattini.
Zavattini e De Sica tratteggiano sette ritratti femminili interpretati da una brava Shirley MacLaine, una volta voluttuosa, altre volte succube e tradita, altre ancora folle e disinibita. Il registro narrativo scelto non è impegnato e oltremodo pesante, bensì divertente e un po’ vezzoso, agli antipodi dallo stile neorealista, ma non per questo disdicevole. Menzione per Ortolani che compie un lavoro egregio realizzando una colonna sonora che farebbe invidia al miglior Henry Mancini. Un De Sica, quindi, differente da non scartare a priori.
Shirley MacLaine è brava, bella, simpatica e poliedrica, ma il film è troppo diseguale: non funziona molto. “Paulette” è grazioso, benché prevedibile, dopo la sorpresa iniziale. “Maria Teresa” è simpatico: prevedibile all’inizio, ma gustosetto poi. “Linda” parte bene, ma poi cala, per colpire col morboso finale. “Edith” è sciocchino, ma con folgorante apparizione della Martinelli e col grande (in ogni senso) Robert Morley. “Eva”: non male, specialmente nelle pressioni delle mogli verso i mariti… “Marie” è inguaribilmente brutto, con finale scontato. Pure “Jean” è troppo telefonato.
MEMORABILE: "Maria Teresa": la àlgida traduzione dall'Arabo e il finale.
Una galleria di ritratti femminili in sette episodi interpretati dalla stessa attrice di volta in volta vedova consolabile, moglie tradita in cerca di vendetta oppure desiderosa di diventare una femme fatale come l'eroina dei romanzi scritti da marito, traduttrice inappuntabile in pubblico ed esuberante in privato e così via. Considerati i grandi nomi coinvolti davanti e dietro la macchina da presa, Il risultato è deludente, anzi ammosciante come può esserlo una sfilza di barzellette raccontate male. Da salvare l'ultimo episodio con Caine, prevedibile ma meno becero degli altri.
Una di quelle coproduzioni internazionali con le quali il cinema italiano (in questo caso rappresentato da Vittorio de Sica e Cesare Zavattini) conquistava i mercati di tutto il mondo. Sette storie molto diverse tra loro ma con una Shirley MacLaine in formissima, capace di dare brio anche a situazioni un po' scontate. I due maschi italiani, Brazzi e Gassman, sono ovviamente dei latin lovers.
Judith Magre HA RECITATO ANCHE IN...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.